Cari Amici del Bosco, buona settimana!!
Mancano 10 giorni all’evento nazionale #ioleggoperché e, nell’attesa, il Bosco continua a leggere quanto in cantiere.. domani dovremmo riuscire anche a darci da fare nel preparare i libri, ma vi farò sapere direttamente domani 😀
Un giorno alla volta, dunque! Oggi ci dedichiamo al libro di Ornella Nalon, edito dalla 0111 Edizioni e dedicato ad un tema molto piacevole e particolare.. scopriamo insieme di che si tratta!
Titolo: Oltre i Confini del Mondo
Autore: Ornella Nalon
Editore: 0111 Edizioni
Formato: Digitale e Cartaceo
Pagine: 114
Prezzo: 2.99 € per il digitale – 13.50 € per il cartaceo
Assireni è una donna poco più che quarantenne appartenente al popolo dei Masai che vive in un piccolo villaggio sugli altopiani della Rift Valley, esteso territorio situato tra il lago Vittoria e il monte Kilimanjaro, in Tanzania. A qualche chilometro di distanza è stata costruita una struttura ospedaliera con lo specifico compito di dare assistenza sanitaria alle popolazioni dei paesi circostanti, sprovvisti anche delle infrastrutture di base e in cui imperversa la povertà più assoluta. Fa parte del personale sanitario Eleonora, medico chirurgo sessantenne di nazionalità italiana, alla quale Assireni racconterà la sua vita. Al racconto delle esperienze della donna masai si intrecceranno i ricordi della dottoressa italiana che, in un crescendo di emozioni, metteranno a confronto due vissuti derivanti da origini e culture diametralmente opposte ma che, tuttavia, ne determineranno alcune similitudini riconducibili al loro iniziale smarrimento e al loro successivo riscatto.
L’ho letto: ecco cosa ne penso!
Ornella Nalon ha scelto di raccontare tramite questo libro la storia di due donne: Eleonoraè una donna italiana, un medico affermato, ormai sulla sessantina, che ha scelto di partecipare attivamente ad una missione umanitaria portando così le sue conoscenze in Africa, nella zona della Tanzania. Qui conosce Assireni, una donna Masai sulla quarantina che, trovata fiducia nella donna italiana, si apre tanto da arrivare a raccontare la sua vita. Una vita molto particolare, vissuta con impegno, sofferenza, fatica e sacrificio.. le stesse cose che la donna occidentale rivede nelle scelte e nelle cose fatte in passato.
Infatti sia Eleonora che Assireni sono in qualche modo molto simili: sono forti e determinate, hanno in comune l’infanzia vissuta con una particolare concezione di ‘famiglia’, hanno condiviso un dramma materno e hanno scoperto come sia possibile vivere per se stesse senza obbligatoriamente condurre una vita coniugale…
Eppure le tradizioni dei due popoli sono diverse: ancora l’Africa si dimostra indietro, e quelle che per i Saggi sono solamente tradizioni da rispettare in verità sono qualcosa di doloroso, fatte senza ritegno, capaci di rubare tanto all’individuo e obbligandolo forzatamente a comportarsi in modi pressoché standardizzati e senza possibilità di evitare né le situazioni né le scelte spesso maledettamente imposte.
Ho trovato molto forte il racconto di Assireni, le sue scelte sono molto distanti da noi, non solo a livello di chilometri ma anche a livello culturale.. la cosa bella è vedere il percorso di vita della donna che, fino alla fine, fa di tutto per volersi riscattare, per voler vivere, per voler scegliere da sola che cosa fare e dove arrivare.
Diversa invece è la vita di Eleonora, che fino agli eventi più drammatici vanta di avere tutto e di essere pure infelice, nonostante i possedimenti. Sarà proprio il dramma ad aprirle gl’occhi, farle scoprire che tutta la bellezza e la ricchezza che la circondano sono in verità superflue..
Un racconto, una testimonianza, una duplice storia, capace di smuovere gli equilibri dell’animo, capace di fare emozionare dall’inizio alla fine e non solo per il piacere di immaginarsi i tramonti dell’Africa e i colori di quella terra, ma perché il lettore viene abbracciato da un’atmosfera di fiducia, che solo tra persone che si rispettano appieno si riesce a percepire: Assireni ed Eleonora, sebbene di culture diverse, con esperienze diverse, con vite diverse, sono unite da quel filo rosa sottile ed invisibile, da quell’empatia che spesso nelle donne è insinuata, da quella voglia di urlare i propri sentimenti, dal rispetto verso il prossimo, dalla stima verso chi è diverso, dalla voglia di raccontarsi, dal piacere di farlo davanti a una persona pronta ad ascoltare, dal desiderio di vivere, dalla voglia di trovare un’amica… nonostante le culture, le tradizioni, la lingua… il cuore si apre, l’amore non ha colore, né terra, né ostacolo..
L’amore è capace di smuovere anche le montagne, ed Eleonora per la sua amica Assireni fa quello che le è possibile fare.
Cinque gufi di valutazione per un libro che mi ha dato forza, per un racconto che ha saputo scaldarmi il cuore, mi ha fatto soffrire ma anche sorridere, mi ha ricordato la bellezza dell’intercultura in questo mondo che, purtroppo, vuol far vedere solo le cose terribili. L’amicizia, i sentimenti sinceri, la vita.. sono cose bellissime, non dobbiamo mai dimenticarlo.
Alla prossima lettura!