Lettori cari,
quest’oggi lascio spazio ad un autore emergente ed alla sua opera: un romanzo breve, particolare, curioso, che da modo al lettore di spaziare di fantasia e non solo. Sto parlando di Nuwanda e del suo romanzo intitolato Ah… Ahh… Ahhh che vi presentai già quest’estate (clicca qui). Scopriamolo insieme!
Ah.. Ahh.. Ahhh
di Nuwanda
Editore: Genesis Publish | Genere: Giallo, Parody Comedy
Prezzo: € 2,99 | 58 pagine | Formato: digitale
Doppio Senso è una piccola città dove le strade sono tutte a senso unico. Qualcuno, arrivando da fuori, sarebbe portato a pensare che si possa solo entrare ma non uscire, invece, la circolazione scorre tranquilla e, prima o poi, la strada per andare a In Mona, il paese vicino, la trovano tutti.
Nella sala conferenze della biblioteca comunale è in corso la presentazione del libro di Armando Bentivoglio, un noto scrittore sui generis con monomanie bizzarre. Il romanziere, a un certo punto, decide di scrivere sulla lavagna una frase ricca di significati e che possa contenere un’emozione: “Ah… Ahh… Ahhh”. Basta una semplice parola, pronunciata in modo diverso, a suggerire sensazioni di piacere o di dolore, secondo l’interpretazione del lettore, in grado di andare oltre il volere dello stesso autore. La differenza tra “il come si scrive” e “il come si legge”. Il ritrovamento di un cadavere richiederà la presenza del commissario Loquace, un poliziotto dai metodi alquanto singolari.
Un turbinio di battute e dialoghi caustici, spesso inconsapevolmente comici dei vari protagonisti, caratterizzerà in maniera originale le varie scene, creando un surreale collage di schegge impazzite. Una parody comedy all’italiana con le sue nevrosi e le sue megalomanie grossolane e i suoi personaggi grotteschi non meno suggestivi.
L’ho letto: ecco cosa ne penso!
Nel paese fantastico Doppio Senso la signora Carla è la bibliotecaria e, come tanti altri del suo stesso mestiere, si occupa di organizzare eventi culturali ospitando gli autori disponibili a presentare i loro lavori alla comunità locale. Questa volta è il turno dello scrittore Armando Bentivoglio che offre ai lettori un’interessante dibattito sul suo lavoro e sull’importanza della lettura dei termini e delle frasi che, spesso, cambiano significato proprio a seconda di come vengono interpretati: in platea è presente il giornalista locale, Carmelo Fattobene, che non solo smuove la curiosità dell’autore, ma gli propone una serata alternativa.
Con l’approvazione dell’editore, Bentivoglio viene invitato ad una serata al bar non distante dalla Biblioteca, convinto che anche in quell’ambiente sia possibile diffondere la cultura e l’arte. Nonostante il fuori programma, l’autore accetta l’invito e si da alla festa: fin qui nulla di male – e lo dico anche io XD – non fose che la serata non si conclude come previsto. Eh.. già!
…altrimenti come fa la giovane giornalista della città a lavorare, senza scoop?
Sì, perché la serata viene rovinata da un cadavere che viene rinvenuto nel bagno del locale.
Chi è la vittima? Chi può essere stato l’assassino?
Niente paura: ci pensa il commissario Antonio Loquace a riportare l’ordine a Doppo Senso… eh, dovrebbero essercene di più, di eroi così!! 🙂
Nuwanda realizza un racconto creando un paese fantastico e inventando un piccolo giallo affatto scontato e per nulla spiacevole.
I personaggi scelti sono scritti il giusto per poterli inquadrare nella scena ed inserire nel contesto in maniera piuttosto completa. Hanno dei cognomi particolari e simpatici, ugualmente validi ai fini della storia.
Il romanzo breve si legge in poco tempo, risulta completo e consente al lettore di percepire due macro-situazioni: la parte fantastica, entro cui si colloca e si sviluppa la storia; la parte di giallistica, e quindi i fatti che smuovono l’intera trama della narrazione.
Buone le capacità descrittive e la padronanza di linguaggio, dove l’autore dimostra di saper giocare con le parole, come se la grammatica e la sintassi fossero in grado di ispirare le nostre azioni e, quindi, spingerci a fare determinate scelte.
Tutto, dunque, dipende dalle parole, dagli accenti e dall’importanza dei gesti… beh, non è poi sbagliato il concetto… soprattutto al giorno d’oggi!
Buon pomeriggio a tutti!!