Amici del Bosco, oggi è Martedì!!
Ed intendo cercare di riprendere le sane vecchie belle abitudini cercando, quest’anno nuovo, di essere un pochino più puntuale con le rubriche settimanali… eh, che volete farci, ogni tanto ci si scorda di usare le belle comodità di blogspot (‘pianificazione’, soprattutto ^^).
Oggi è martedì, e come dice il titolo è tempo di teaser, ossia un piccolo scorcio su ciò che abbiamo momentaneamente in lettura. 🙂
Attualmente sto leggendo L’AMORE DELLA VITA di Jack London, una raccolta che contiene 8 racconti scritti dall’autore nei primi del 1900, tradotti e non toccati, quindi originali ^^, e custoditi nel volume mantenendo l’ordine in cui furono pubblicati la prima volta.
Devo dire che le capacità narrative di Jack London sono sempre straordinarie, leggendo i suoi passi sembra davvero di essere nel Nord del Canada, nel Klondike, tra la neve ed il freddo.. forse l’inverno non è il momento migliore per leggerlo, ma non fa nulla. 🙂
Come sempre sono semplicissime le regole da seguire:
- Prendi il libro che stai leggendo
- Aprilo a una pagina a caso
- Condividi un breve spezzone di quella pagina (“Teaser”)
La neve si era sciolta sotto la pioggia, e solo le cime delle colline apparivano bianche. Il sole uscì un momento, ed eglì potè orientarsi, sebbene ora sapesse di essersi sperduto. Forse, nel vagabondare dei giorni precedenti, si era avanzato troppo a sinistra; e ora voltò a destra, cercando di correggere la deviazione fatta dal retto cammino.
Quantunque i tormenti della fame non fossero più così acuti, egli si accorgeva di essere debolissimo. Era costretto a fare frequenti soste; allora dava l’assalto alle bacche di muskeg e ai giunchi. Si sentiva la lingua asciutta e gonfia, come coperta di una fine peluria, e la bocca amara. Il cuore lo inquietava; dopo pochi minuti di cammino, esso cominciava a battergli senza pietàm saltandogli avanti e indietro in una ridda di colpi dolosi, che lo soffocavano, lo obbligavano a rallentare, e gli davano capogiro.
Verso mezzogiorno, trovò due pesciolini in un largo stagno. Vuotarlo sarebbe stato impossibile; ma egli era adesso più calmo, e non riuscì a prenderli nella tazza di latta. Non erano più lunghi di un mignolo, ma non si sentiva neppure particolarmente affamato.
Anche il dolore sordo allo stomaco era sparito; sembrava quasi che il suo ventre sonnecchiasse. Mangiò i pesci crudi, masticandoli diligentemente, perché il mangiare era un atto di pura ragione. Non aveva più fame, ma sapeva di dover mangiare per vivere.