Amici Lettori,
quest’oggi vi presento un thriller molto particolare che ho letto e recensito a fine agosto per il progetto di Thrillernord: si tratta del romanzo Aprile è il più crudele dei mesi, scritto da Derek Raymond e uscito proprio a fine agosto per la TimeCrime.
Vi spiego subito di che si tratta!
Aprile è il Più Crudele dei Mesi
di Derek Raymond
Ed. Timecrime | Pagine: 247
Genere: Thriller – Anno di Pubblicazione: 2016
Il secondo volume della serie Factory, un caposaldo della letteratura noir.Londra. In un magazzino sulle rive del Tamigi viene rinvenuto il cadavere di un uomo orrendamente mutilato. I dettagli della scena del crimine fanno pensare a un’esecuzione, il lavoro di un killer prezzolato che però, chissà per quale ragione, ha deciso di lasciare dietro di sé un’orribile traccia. L’indagine è affidata alla squadra della sezione Delitti irrisolti e al sergente che la guida, un uomo duro e disilluso ma che conosce il senso più profondo del proprio mestiere. In una Londra grigia, sconvolta dalla recrudescenza del crimine, il sergente e i suoi uomini si ritrovano invischiati in una partita sottile e pericolosa, in cui il killer gioca con chi gli dà la caccia come il gatto con il topo, protetto dalla propria inafferrabilità e dagli ambienti corrotti all’interno delle alte cariche della polizia e del governo. Un lavoro sporco, rischioso, perché scoprire l’autore del delitto questa volta significa scoperchiare un vaso di Pandora di crimini e impunità.Un nuovo caso per il sergente e gli uomini della sezione Delitti irrisolti. Un crimine che è solo la punta di un iceberg che affonda nei rapporti di potere e smuove le acque torbide della società.
L’ho letto: ecco cosa ne penso!
La sezione Delitti Irrisolti è un reparto di Scotland Yard che si occupa, facilmente intuibile, di quei casi che paiono marginali e che non riescono a trovare una risoluzione finendo, a volte, persino nel dimenticatoio.
Solitamente c’è molta meno azione, i tempi sono meno stretti e la squadra speciale non sembra avere grande rilevanza tra il gruppo di poliziotti, forse perché si è soliti pensare che chi è membro della DI sia chi non meriti di fare chissà quale carriera o avere opportunità di emergere.
Non è così per il Sergente che narrerà per intero quella che pare essere una vicenda inizialmente sconvolgente e tremendamente efferata.
Nel mese di Aprile, in un magazzino vicino al fiume viene rinvenuto un corpo che, fatto a pezzi, è stato bollito e ben sistemato in cinque sacchetti di plastica per la spesa.
Sulla scena del crimine non c’è altro, tutto risulta impeccabile e maledettamente pulito: non c’è sangue, non ci sono armi del delitto, niente vestiti, documenti né nulla.
Il Sergente effettua il sopralluogo in compagnia di un giornalista apposta, secondo sue tecniche di azione, affinché la notizia possa rimbalzare sui giornali in prima pagina.
“L’esecuzione è talmente perfetta che sono certo che è stato un lavoro su commissione, e questo probabilmente comporta che la vittima non era uno qualsiasi. Quindi comincerò a cercare qualcuno che contava e che è scomparso.”
Risulta sicuramente molto difficile risalire all’identità della vittima, per cui la squadra è costretta ad indagare per vie traverse e, quindi, comprendere quello che è esattamente successo.
Come sappiamo, noi amanti del genere, in casi di questo tipo non si può sottovalutare nulla poiché anche il dettaglio più insignificante può, involontariamente, rivelarsi definitivo e schiacciante.
Tra gli eventi del momento, che rimbalzano sulle pagine dei quotidiani e sulle reti televisive, è molto chiacchierata una faccenda diplomatica che, però, sembra essere molto nebulosa e poco chiara, ancora. Certo non è una faccenda per i Delitti Irrisolti almeno finché… finché il caso di cui si occupa il protagonista non sfiora l’argomento così delicato.
Andiamo con ordine però, perché durante la nostra lettura noi faremo la conoscenza di diversi elementi tutt’altro che piacevoli.. scoprendo anche le modalità di inchiesta che probabilmente non sapremo mai, senza leggere.
“[…] ogni delitto ha un marchio nelle precauzioni esagerate dell’assassino. E, tante volte, più il bastardo si sforza di essere meticoloso, più è facile beccarlo.”
Tra le varie ricerche e riflessioni, emerge un nominativo agli occhi della squadra: si tratta di un certo Billy McGruder, che rivela un curriculum a dir poco agghiacciante. Arruolato tra i paracadutisti dell’esercito britannico, si dimostra non solo valoroso, ma anche particolare.. la sua personalità, infatti, emerge nel corso degli anni con una violenza quasi inspiegabile e con un’intelligenza fuori dal normale.
“[…] e c’era il referto di uno psichiatra: «L’aggressività di quest’uomo è tale da renderlo inadatto ad una promozione. Consiglio esami più approfonditi.»”
La cartella personale di quest’uomo si adatta perfettamente con il profilo del killer.
Billy ha dimostrato più volte meticolosità in quel genere di lavoro.. eppure senza le prove non è possibile incastrare il sospettato. La legge lo impedisce. Anzi.. sembra vogliano farne una nuova, ma al momento è valida quella attuale.
In che modo arrivare, quindi, alla soluzione?
Il Sergente, determinato ad andare fino in fondo alla faccenda, si reca a casa del ‘sospettato’ pronto a dialogare con Lui. Ci andrà non una, ma diverse volte, sia per studiarsi l’uomo che per cercare di farlo parlare.
Confesso che sono rimasta molto colpita dal metodo d’indagine e dallo stile inquisitorio, dal momento in cui il Sergente si propone al sospettato facendo una pressione psicologica e cercando di farlo cuocere in un brodo tanto da arrivare a farlo parlare. Lo provoca, continuamente, cercando di pressarlo in un modo così stretto e serrato con l’obiettivo di farlo cantare o, quanto meno, di farsi dare informazioni utili.. Si dimostra, il Sergente, di un acume straordinario e di capacità di ragionamento davvero illustre.
“«Ti proporrò un’ipotesi.» «E che roba è?» replicò diffidente. «E’ quando non si conosce la soluzione di un problema. Allora si collegano insieme una serie di supposizioni e si mettono alla prova per vedere se funzionano.»”
Le chiacchierate con il sospettato e con coloro che l’hanno conosciuto – la ex moglie, ad esempio – aiuteranno il Sergente a fare luce su un affare che si fa via via più complicato: il problema della rapina alla fabbrica e le amicizie di Billy, scoperte anche grazie ad alcuni testimoni, restringono il campo intorno a Lui. Eppure la curiosità è tale.. perché uccidere una persona, farla a pezzi, prendersi la briga di cucinarla tanto da renderla irriconoscibile e, infine, sigillarla in sacchetti di plastica? Non era sufficiente qualcosa di più semplice?
“Sono sempre calmo quando sono stato pagato per un lavoro e devo finirlo.”
Le indagini prendono piede, raccogliendo informazioni e cogliendo dettagli, sfruttando i momenti di dialogo, studiando reazione e risposte con un ritmo incalzante: le rivelazioni del sospettato sono molto particolari e il suoi modi di fare non passano inosservati. Certo è che… i pezzi vengono messi insieme e il puzzle prende forma, rivelando come dietro ad un evento simile vi sia ben altro, di maggiore rilevanza e di grande risonanza, se solo si venisse a sapere.
Cosa c’è, di così delicato, da preservare? Cos’è che va protetto, dalla fuga di notizie?
Mentre il lettore è impegnato a cogliere gli intrighi e gli accordi, scoprire quale siano le mentalità della criminalità organizzata e come lavora la sezione dei Delitti Irrisolti, avrà anche modo di scoprire al meglio il personaggio del Sergente: egli infatti nasconde una realtà privata dolorosa e particolare, inaspettata, eppure toccante.
Un bellissimo libro, che coinvolge sin dalle prime pagine, capace di dipingere una situazione che richiama molto la fiction poliziesca americana, dal momento in cui il modo di fare delle Forze dell’Ordine è qualcosa è molto incisivo, quasi fosse disposto a tutto pur di ottenere quanto desiderato.
Molto caratterizzati i personaggi che ruotano intorno alla vicenda, sia per quanto riguarda la situazione cardine che per il retroscena.. così come sono molto interessanti i pensieri e le riflessioni del militare che, scopriremo, vive una situazione tutt’altro che piacevole gestendola, però, in maniera quasi ammirevole.
Iniziato come un semplice giallo, dove c’è una morte misteriosa e si deve indagare per scoprirne il colpevole, si scoprirà come invece vi sia dell’altro e la questione, da insignificante, si trasforma invece in un qualcosa di grosso. Consigliato, decisamente!