L’Attimo nel Bosco #42

Amici Lettori, ben ritrovati!

Com’è stato questo weekend? Spero vi siate riposati un pochino.. oggi la giornata è uggiosa, perfettamente autunnale, ideale da trascorrere coccolati dal calorifero e da qualche maglioncino confortevole..

Dopo la pausa della scorsa settimana, torna l’appuntamento con la rubrica insieme ad Annaintitolata L’ATTIMO NEL BOSCO, nata dall’unione dei titoli dei nostri blog ^_^

Come già saprete, se ci seguite regolarmente, ogni settimana ognuna di noi affronta sul suo spazio web un argomento scelto da una delle due, sviluppandolo quindi in maniera autonoma e libera.. questo ci permette di divagare e giocare come preferiamo, senza regole o confini entro cui stare.

L’argomento di oggi è stato scelto da Anna: 

“scegli una pagina del tuo diario che vuoi condividere e racconta quello che c’è scritto”

Confesso che sono anni che non ho un ‘diario segreto’.

Eppure nel periodo delle elementari e medie lo avevo. Ne avevo addirittura due, tanta era la roba che ci infilavo dentro. Sia frasi scritte, sia pensieri, disegni, ritagli di giornale, scleri vari ecco..

Era quell’amico silenzioso e sincero pronto ad ascoltare ogni tuo singolo sfogo: capace di non giudicarti mai, di farti sentire libero, di sfondare ogni barriera delle emozioni e lasciare così che la carta potesse accogliere ogni cosa passasse per la testa o per il cuore.

Ho poi tenuto diversi quaderni che scambiavo con le amiche giornalmente, dentro ci scrivevamo i pensieri che condividevamo gelosamente.. se non c’era il quaderno si usavano le lettere su normali fogli protocolli.. ne ritrovai alcuni durante il trasloco: quanti ricordi. E quante cose avevamo da dirci.. dagli amori non corrisposti o irraggiungibili, ai casini con i genitori.. dai votacci, alle difficoltà nel preparare le interrogazioni. Eppure avere la pausa per ripulire la mente e gettare tutto su un foglio è stato sempre terapeutico. 

Ricordo con moltissimo affetto l’agenda che avevamo io e la mia amica Iara: ci siamo conosciute da bambine e in prima superiore ci siamo ritrovate in classe insieme, stesso banco. Venivamo da scuole medie diverse, l’amicizia si era creata all’estate ragazzi che organizzava il Comune ogni anno, ideale per i bambini di genitori che lavoravano tutti i giorni. L’amicizia spensierata di quel tempo è stata così portata sui banchi: da lì tutte le nostre basi gettate in estati giocose e divertenti si è consolidato.

Frequentavamo le case abitualmente, in base agli impegni extrascolastici di entrambe (lei è una sportiva, per cui faceva attività di quel genere dopo la scuola.. io invece studiavo musica a quel tempo, per cui avevo anche io i miei impegni), per incontrarci dopo la scuola e studiare insieme, od anche solo passare tempo ad ascoltare musica, chiacchierare, vivere insieme praticamente..

Nonostante il nostro vederci quotidianamente sia a scuola che a casa, non ci bastava mai il tempo a disposizione: recuperai così una vecchia agenda (vecchia in quanto di anni addietro) mai scritta e, quindi, perfettamente pulita. L’agenda viaggiava di casa in casa, custodendo il raccontarci a vicenda.. non c’erano cellulari, non c’era skype, né whatsapp né niente per poterci parlare in diretta, diciamo, per cui.. scrivevamo. Si scriveva, tantissimo, qualsiasi cosa che ci passava per la testa e poi a scuola si consegnava l’agenda all’altra che se la teneva il giusto per poi fare nuovamente lo scambio. Era personalizzata: addirittura Iara la foderò con un foglio di carta marmorizzata che facemmo insieme quell’estate al centro estivo. Adesivi, disegni, colori.. tutto ciò che passava per la mente era lì.

Ed è qualcosa che tutt’ora custodisco con affetto in una scatola contenente le mie cose.

Probabilmente ora non avremmo né voglia di rifarlo né tempo, soprattutto.. sì, perché nonostante tanti anni e tante strade diverse e scelte nuove, ci sentiamo e ci vediamo ancora. Ed ogni volta è come se il tempo non fosse mai passato.. l’amicizia è lì, come il nodo del migliore marinaio, incapace di slegarsi e sciogliersi nonostante le intemperie e il caos delle tempeste.

Ringrazio ANNAper avermi concesso di aprire il piccolo Vaso di Pandora dei miei ricordi: ci lamentiamo spesso che nella vita ci sono un sacco di prove dure e tanta sofferenza, ma spesso dimentichiamo la luce delle cose belle.. e questo momento è una di quelle: sono fortunata, perché le amicizie migliori durano nel tempo, non hanno bisogno di spiegazioni o scuse, ci sono sempre e ripartono sempre da dove sono state involontariamente lasciate in sospeso..

Per scoprire cos’ha scritto Annadovete semplicemente passare sul suo blog: noi per L’ATTIMO NEL BOSCO ci risentiamo la prossima settimana. 😊

1 commento su “L’Attimo nel Bosco #42”

  1. anch'io mi scambiavo dei quaderni con le amiche! Abbiamo iniziato dopo una lunga fase di lettere.. Alla fine era più facile, e carino, e personalizzato, scambiarci un quaderno… Quanti ricordi… Che bei tempi <3

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