Lettori del Bosco,
ben ritrovati! Quest’oggi condivido con voi il mio parere circa una delle recenti letture che ho fatto. Un libro che ho trovato particolare, sinceramente non so nemmeno bene come descriverlo, ma cercherò di farvi capire comunque il mio punto di vista.
Il romanzo è intitolato ORA, PER SEMPRE E OLTRE ed è scritto da Demetrio Verbaro, supportato da Lettere Animate.
ORA, PER SEMPRE E OLTRE
di Demetrio Verbaro
Ed. Lettere Animate – 124 pagine
Romance
Davide e Giulia sono due ragazzi innamorati che si conoscono fin dall’asilo e che si sposano pieni di speranza per un futuro insieme. Il loro amore è semplice, genuino, profondo. Ma non riescono a diventare genitori e dopo che il dottore conferma che per loro sarà impossibile concepire figli, qualcosa si rompe nel loro rapporto. Entrano in un vortice che li travolge: litigi, tradimenti, risentimenti, divorzio. Ma come la mantide guidata dall’istinto si riproduce pur sapendo di morire alla fine dell’accoppiamento, così uno di loro guidato dall’amore si sacrificherà in per la salvezza dell’altro. Alla fine infatti si scoprirà che il vortice che ha spazzato via il loro matrimonio era stato creato da uno di loro in un gesto d’altruismo estremo.
La Mia Opinione
Il libro inizia con Davide, il protagonista, ospite in un centro per malati terminali: comprenderemo infatti come sia affetto da un tumore maligno e non abbia grandi possibilità di vita, anzi, il tempo è decisamente in via di conclusione. Ad occuparsi di Davide, oltre all’equipe medica, c’è Carmela: un’infermiera che nel tempo libero decide di tenere compagnia a quest’uomo. Durante le visite a Davide, Carmela leggerà per lui alcune lettere che risalgono ai tempi in cui l’uomo, giovane – tempi delle scuole medie, del liceo eccetera – e in salute, si scambiava con una Giulia, il suo unico grande amore. E’ un ottimo rimedio per passare il tempo e tenere compagnia a Davide, sempre da solo in quella stanza di ospedale.
La parte romantica si percepisce da subito, corre veloce per i primi otto capitoli dove Carmela legge le lettere.. ma al capitolo nove, rimango di sale nel notare alcune frasi che, secondo me, rovinano l’atmosfera nostalgica che si era perfettamente creata.
La scena è quella dei due giovani sposini che, finalmente a casa, si trovano da soli a voler assaporare gli attimi tanto desiderati.
“Lui le sfilò il perizoma con avidità, lei gli tolse i vestiti con movimenti eleganti, scoprendo vogliosi le nudità dell’altro. […]
Giulia mordicchiò il suo ginocchio, poi cominciò a salire verso l’alto, baciando l’interno coscia […]”
Sinceramente che Giulia abbia o no il perizoma è un dettaglio che non ci interessa.
Lo stesso poi di quello che fanno: sappiamo cosa succede solitamente dopo un matrimonio. Io poi ho tagliato la parte perché troppo spinta e sinceramente non mi va di pubblicarla ma mi chiedo.. era necessario? Io davvero, ho letto quel pezzo e ho abbandonato la lettura al giorno seguente. Non me l’aspettavo. E secondo me lì non ci stava proprio.
Da questa parte in avanti non c’è più la lettura delle lettere ma abbiamo lo spaccato narrativo di vita di Giulia e Davide sposi: sposi, che desiderano – come tanti, del resto – costruire insieme una famiglia. Purtroppo i tentativi sono molti e tutti fallimentari, così i due decidono di chiedere aiuto.
La coppia si reca in una clinica e anche qui, assistiamo – narrativamente parlando – ad una situazione un po’ squallida: se la parte di Lei è ridotta a una frase dove Lei spiega al marito ciò che ha subito – credo la biopsia dell’utero, se non ricordo male – quella di Lui invece ha un susseguirsi di dettagli e siparietti che secondo me non erano necessari da inserire..
“Rimasto solo si sbottonò i jeans, si abbassò le mutande e rimase impalato, nudo.
Provò a immaginare l’infermiera, in fondo era l’ultima donna che aveva visto e, se si escludeva quel fastidioso neo sul mento e il seno poco procace, era abbastanza sexy.
Immaginò di fare sesso con lei in svariate posizioni, ma il membro non voleva saperne di mettersi sull’attenti, era un vermiciattolo triste e flaccido rivolto all’ingiù.”
Ecco: ditemi voi se era necessario precisare. Questo, come tutto il memorandum che viene fatto relativo alla pubertà e, quindi, alla scoperta della sessualità in sé, secondo me risulta molto inadeguato al contesto, molto come dire.. squallido, ma nemmeno volgare, diciamo che da un lato mi fa pena e dall’altro mi sembra una cosa che si poteva tralasciare. Non so, però ecco.. il romanzo veniva bene uguale anche senza, diciamo.
Un altro passaggio che ho trovato divertente, questa volta, al limite dell’assurdo quasi, è il momento in cui Giulia coglie Davide mentre è impegnato in attività da camera con Tiziana, la migliore amica di Lei.
“Davide si divincolò dalla posizione e corse verso sua moglie, che stava immobile, con le mani alla bocca e gli occhi increduli.
L’uomo aveva il membro ancora eretto come testimone dell’avvenuto tradimento…”
A parte che questo termine “membro” è troppo usato, ma vabbè.. ecco, sinceramente se io trovassi mio marito a letto con la mia amica, questi si alza e viene da me per cercare di parlare: io non sto a vedere se ha il coso dritto oppure no. 😝 Questo per dire che secondo me poteva bypassare questo dettaglio e andare invece a soffermarsi sulle eventuali sensazioni di Davide nell’atto dell’essere stato beccato piuttosto che di Giulia, di cui comunque poco si capisce da quel punto di vista.
Tralasciando questi passaggi – che purtroppo mi hanno influenzato perché il timore di trovarne altri c’è stato – il romanzo prende la piega valida per poter consentire al lettore di capire per intero la storia: Davide e Giulia vivono un amore che poi, a causa anche di questo tradimento, viene interrotto. Le strade si dividono e noi seguiremo Giulia fino a che Carmela non la raggiunge: quell’incontro si rivelerà fondamentale affinché la storia di Davide possa prendere finalmente una piega diversa…
Fortunatamente il libro non reca troppe scene esplicite e – secondo me – non necessarie ai fini della trama, anzi.. porta un bellissimo messaggio, forse anche più di uno, dando così la possibilità di sorridere nonostante le avversità. La lettura è scorrevole, certo.. ci sono alcuni errori grammaticali forse dettati da una correzione un po’ alla veloce, ma i pezzi che ho riportato mi hanno lasciata parecchio interdetta..
Mi spiace, ma più di due gufetti non mi sento di dare: ho un altro libro di Demetrio Verbaro, sinceramente mi auguro di poterlo leggere presto e vederci qualcosa di più. Grazie all’autore per avermi dato modo di leggere il suo libro: le basi della storia e la struttura sono originali, eliminate le frasi pesanti e che stemperano l’emozione quasi al culmine sarebbe sicuramente perfetto!