Salve
a tutti lettori e benvenuti a questa nuova recensione. Oggi sono qui per
parlarvi del libro antologia di Alessio Del Debbio, “L’ora del diavolo”.
Titolo: L’ora del
Diavolo
Autore: Alessio Del
Bello
Editore: Sensoinverso
Edizioni
Collana: Extra
Genere: Fantastico
L’ora del diavolo è un’antologia di racconti fantastici ispirati a leggende e tradizioni lucchesi, rielaborate in forma romanzesca. Tredici storie, tredici strade che ci portano dritti nelle tenebre, nei luoghi oscuri e misteriosi delle Alpi Apuane, in Versilia e nella Piana di Lucca. Leggende e antiche credenze sono amalgamate in racconti dalle sfumature inquietanti e fantastiche, con magia e speranza che si intrecciano facendo luce sugli aspetti più crudi della natura umana. Il diavolo si insinua nelle vite degli uomini, li tenta e li inganna: ma da sempre è l’uomo stesso a invocarne la presenza per godere di favori altrimenti inappagati e impossibili da soddisfare. L’ora del diavolo rielabora l’eterna lotta tra il Bene e il Male: bontà e forza di volontà contrapposte e furbizia e malvagità. Numerose le leggende locali utilizzate nella creazione dei racconti, incentrati o legati alla figura del diavolo, come corruttore di anime, mercante di sogni, sobillatore e firmatario di patti che impegnano gli uomini in cambio di qualche servizio reso loro dal maligno. Qualche esempio? La storia di Lucida Mansi, della Busdraga di Camaiore, l’edificazione del Ponte del Diavolo (a Borgo a Mozzano), le figure degli streghi e dei Serpenti Volastri, della Serpe Regola, dell’Omo Selvatico, il gigante del Monte Freddone, le fate di pioggia, le sirene, il linchetto, i buffardelli, l’ombra di fumo e via dicendo.
L’ho letto, cosa ne
penso?
L’ora del Diavolo è una raccolta
di tredici storie che narrano in modo romanzato leggende o avvenimenti legati
alla storia della Toscana, per la precisione alcuni luoghi come le Alpi Apuane,
città come Lucca e Viareggio, e paesini dimenticati dove tradizione e
superstizioni si fondono dando vita storie incredibili e fantastiche. L’autore
cerca di dare un filo conduttore a questi racconti legando le leggende e i
fatti che vuole narrare nelle sue storie. Essendo di poche pagine ognuna ed
essendo le storie legate in qualche modo, ho deciso di riunire il commento a
tutto il libro assieme.
Cosa mi è piaciuto:
La decisione dell’autore, di
romanzare le varie storie e leggende, è stata azzeccata e ben costruita. Le piccole
storie narrano del fascino del potere dato dal Diavolo, della corruzione da lui
portata ma anche della forza di chi lo affronta e combatte le creature ostili
all’uomo; le storie non si perdono allungandosi ma narrano l’essenziale, la
storia che sta avvenendo, a volte usando come metodo di scrittura la prima
persona, a volte la terza, a seconda dei casi.
Può di certo interessare anche
venire a conoscenza delle varie storie di questo genere della Toscana: le
tentazioni del Diavolo, gli scontri contro le creature marine a largo di
Viareggio; le guerre tra i popoli dei boschi e le forze oscure, sono parte di
una tradizione popolare che fa parte della storia locale, di certo storie che
non si conoscerebbero in altro modo. Certo come già detto romanzate per
renderle fruibili al pubblico ma comunque sono storie che incuriosiscono e
fanno da monito verso la tentazione che può offrire l’oscurità.
Sono varie le storie forti come
storia e di certo una delle più interessanti è quella dove il diavolo colloquia
con noi lettori per dare le sue spiegazioni di quello che fa e decide. Sono
storie dove avvengono fatti sovrannaturali, ma dove anche si denota come sia la
forza anche delle persone che paiono più deboli a essere quella decisiva a
volte contro il nemico.
Cosa non mi è
piaciuto:
Ci sono invece delle cose che mi
hanno lasciato perplesso e, soprattutto all’inizio delle prime storie, un po’
disorientato. Ovvero il fato che non si contestualizzi bene la storia; quello che
voglio dire è che ogni storia inizia con un avvenimento in atto e solo poche
danno una specie di introduzione a cosa sta avvenendo; in alcune storie siamo
solo spettatori di una cosa che sta accadendo senza sapere di chi si sta
parlando, e non aiuta nemmeno il fatto di non sapere il periodo storico il
luogo; certo abbiamo detto che il libro
narra di leggende e storie della Toscana, e si dopo le prime righe si capisce
il luogo in cui ci si trova, ma non si capisce facilmente il periodo storico,
che pare fin dalla prima storia seguire un ordine cronologico non meglio
definito però.
Tutto questo non aiuta a immedesimarsi nel racconto
che si sta leggendo perché alle volte non si ha totale idea di chi sia il
protagonista; vero molte volte, il protagonista della storia non è altro che
uno strumento per la narrazione di ciò che riguarda una vecchia tradizione e
leggenda, ma a volte serve dare più contorno a quello che c’è attorno senza
essere troppo essenziale, infatti poi questa cosa avviene nelle storie che
hanno, sia più pagine, che più forma, dei personaggi e del quadro storico che
si ha davanti.
In definitiva:
Tredici storie brevi, tutte con qualche spunto e tutte
che lasciano qualcosa. Un avvenimento, una storia, un monito o un oscuro
presagio; non sono storie esoteriche o “mefistofeliche, certo il Diavolo è una
figura che appare sempre, ma son leggende, storie di tradizioni che sono
giustamente degne di ricordo e di lettura. Certo sono poche le pagine a
disposizione per tutte le storie e forse qualcuna in più avrebbe dato più
respiro a certe storie che paiono “troncate” all’inizio, ma per il resto è un
libro che si fa leggere e che in certi punti oltre che a farti svagare ti fa
riflettere su varie questioni.