“Ouija” – Film Horror

« Non devi mai farlo da sola. »

Amici Lettori,

con Netflix non ho solo scoperto serie tv interessanti, ma ho anche visto quei film che hanno dato al cinema abbastanza recentemente ma che io non ho visto.

Tra quelli che ho visto c’è OUIJA, un film realizzato nel 2014 diretto da Stiles White.

Scopriamo insieme la storia e poi vi dirò cosa ne penso. ^^


La Storia

Debbie e Lane sono due ragazzine.

Il loro gioco preferito è far finta di comunicare con i morti mediante una tavola Ouija. Le regole del gioco sono tre: non giocare mai da soli, non giocare in un cimitero e salutare sempre. Debbie, però, infrange la prima regola e muore impiccata.

Lane, addolorata, si chiede se la morte della migliore amica sia stata voluta da lei o se sia stata uccisa. Riesce così a convincere i loro amici per provare a contattarla mediante la tavoletta. Si recano alla casa di Debbie, e svolgono la seduta spiritica, quando la tavoletta comincia a muoversi; pensano che sia Debbie e lasciano la casa spaventati. Tornano una seconda volta, per parlare con lei, ma scoprono che non è Debbie ma è “DZ”, lo stesso spirito che ha parlato con Debbie prima che morisse. Lane si porta la planchette all’occhio e riesce a vedere una bambina bionda con la bocca cucita. Che sia davvero la stessa bimba vista da Debbie?

La stessa sera, Isabelle, l’amica che ha partecipato all’esperimento, muore nel suo bagno.

Il susseguirsi di morti degli amici di Lane la portano a voler scoprire cosa ci sia sotto la manifestazione di quella bambina che continua a tormentarli cercando di mantenere i contatti con loro. Si reca, quindi, nella soffitta di Debbie: qui scova delle foto che raffigurano una madre con le due figlie. Trova, inoltre, un quotidiano che racconta la scomparsa di una ragazzina di nome Doris. Riesce a mettersi in contatto con la sorella di Doris che è ricoverata in un ospedale psichiatrico: sarà lei a spiegarle che per spezzare la maledizione bisogna tagliare i fili che legano la bocca di Doris.

Il gruppo di amici dovrà quindi impegnarsi per poter cercare di risolvere l’inghippo, capire esattamente cos’è successo in passato ed evitare che quel passato vada a danneggiare ancora il loro presente.

Riusciranno nell’impresa? Chissà…



Il Trailer Italiano


La Mia Opinione

Ricostruendo la storia con il supporto di Wikipedia, ho volutamente omesso il finale che lì invece troverete paro paro. Questo perché preferisco invitarvi a guardarlo in modo siano le scene del film a stimolare riflessioni, intuizioni e quant’altro..

Partiamo con ordine: la tavola Ouija è uno strumento antico che consente la possibilità di tentare di comunicare con gli spiriti dei defunti. Costituita da una tavoletta di legno con le lettere dell’alfabeto dipinte/incise sopra, è accompagnata da una planchette, anch’essa di legno, a forma di goccia con un cerchio di vetro incastonato al centro. Tramite la concentrazione dei partecipanti alla seduta spiritica, la presenza evocata può provare a comunicare con i vivi muovendo la planchette sulla tavoletta e, quindi, associando le lettere tanto da arrivare a formare delle parole. Tutto questo a livello scientifico è spiegato con il collegamento alla psiche e la stimolazione dell’inconscio, non ritenendo fattibile la presenza di esseri incorporei né tanto meno potendo provare la concretezza dell’invisibile.

Che si creda o meno alla presenza degli spiriti, alla possibilità di parlare con loro e percepirne la

presenza e via dicendo, il film è stato realizzato non tanto – secondo me – per dibattere a riguardo, quanto per tenere viva l’attenzione dello spettatore e creare una trama spaventosa sì da classificare il film tra il genere horror. E secondo me ci riesce!

La maggior parte della critica si è espressa in maniera negativa circa la pellicola: controllando in rete e valutando alcune opinioni posso appoggiare chi sostiene come il trailer sia più pauroso del film in sé: hanno sicuramente scelto le scene migliori, per poter fare un assemblaggio di un certo tipo.

Ciò che in assoluto non ho apprezzato è la traduzione del ‘to play’: qui usano spesso il ‘giochiamo’, quando secondo me andava tradotto con ‘usiamola’. Semplicemente perché, che ci si creda o meno, usare questo strumento non è come giocare a carte. Sia per il coinvolgimento emotivo che richiede, sia per la particolarità della cosa in sé. Inoltre in english quando dobbiamo dire ‘suoniamo la chitarra’ diciamo ‘to play’, ma non ha il significato medesimo di ‘giocare’.

Negli Stati Uniti e nel Regno Unito la visione del film è stata vietata ai minori di 13 e 15 anni a causa delle scene violenti, inquietanti e spaventose. Posso dire di essere concorde circa questa scelta: alcune inquadrature sono molto particolari, tutt’altro che banali e nel contesto sono davvero poco allegre e capaci di far passare notti insonni agli spettatori. Ricordo molto bene sia la parte iniziale, dove Debbie viene invitata ad impiccarsi; sia la scena in cui Lane guarda nella planchette per la prima volta..

Non sono una critica cinematografica, ma posso dire di aver apprezzato la cura e le modalità create per tenere alta la tensione: sin dall’inizio lo spettatore viene diabolicamente incollato al video, perché mano a mano che la storia si infittisce si desidera venire a scoprire cosa può succedere, sebbene le scene raccapriccianti possano far desistere dalla visione.

Nell’insieme non credo sia un brutto film horror, anzi: sono poco esperta a riguardo, ne ho visti davvero pochi, ma questo non mi è dispiaciuto. Ha una trama, ben sviluppata, con all’interno un enigma da risolvere ed un mistero da svelare; trucco e costumi sono molto ben fatti, realistici, o comunque in grado di spaventare chi guarda e osserva l’insieme. Ha finale aperto: dal momento in cui anche in rete si subodora un sequel – e anche un prequel, se non ricordo male – che in qualche modo colleghi il primo film al resto.

Certo non lo rivedrei una seconda volta.. ma probabilmente è perché non sono così appassionata. ^^

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