Il Grande Gatsby di F.S. Fitzgerald – Ricetta: Dolcetti al limone [Rubrica:LettureinPentola]

Benvenuti Lettori erranti, 
in questi giorni mi è capitato spesso di ritrovare il nome di Gatsby in
alcune discussioni, su siti internet che ho visitato e anche su uno di quei
test che si trovano su facebook, e secondo proprio questo test, un libro che mi
rappresenta è “Il Grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald.  Ormai, ho capito che questo libro mi stava
proprio chiamando e mossa dalla curiosità l’ho letto, quindi adesso sono qui a
parlarvene, voi sedetevi qui, in questa magnifica radura del Bosco dei Sogni
fantastici, mentre l’impasto per i dolcetti a limone (ispirati proprio da
questo libro) è in fresco a riposare.

Il Grande Gatsby 

di Francis Scott 

240 pagine, 

Narrativa Moderna e Contemporanea

Prezzo di copertina: € 8,50  

Feltrinelli Ed. 

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Il romantico
ed enigmatico Jay Gatsby organizza feste sontuose nella speranza di avvicinare
la donna amata in gioventú, Daisy, che ha sposato un uomo ricco e rozzo. Ne
diventerà l’amante, ma un incidente automobilistico darà una tragica svolta al
loro amore. Una descrizione spietata e partecipe del mondo fastoso e frivolo
degli anni Venti nelle pagine indimenticabili dello scrittore simbolo della
«generazione perduta».



LA MIA OPINIONE

Come spesso mi succede, non ho letto la trama del libro
prima di leggerlo, quindi, non sapevo assolutamente cosa aspettarmi.

La voce narrante è quella di Nick che con aria quasi
sognante ci racconta un po’ della sua storia, introducendoci a piccoli passi
nella vita di James (Jay) Gatsby che, proveniente da una famiglia povera
diventa un ricco festaiolo.  

“La condotta morale
può poggiare sulla roccia più dura e compatta o su paludi acquitrinose eppure,
superato un certo limite, non m’importa più su cosa sia fondata. Quanto
rientrai dall’Est, lo scorso autunno, anelavo ad un mondo in uniforme,
paralizzato in una sorta di eterno “attenti” morale; ero completamente stufo
delle privileggiate ed indomite incursioni nel cuore umano. Soltanto Gatsby,
l’uomo che presta il proprio nome a questa storia, era escluso da quella mia
reazione – proprio Gatsby che rappresentava tutto ciò per cui nutrivo
disprezzo.”


Sappiamo che Gatsby ama organizzare feste, alle quali lui
non partecipa realmente, non tocca alcool e ne rimane sempre un po’  in disparte, suscitando così tra gli invitati
curiosità e pettegolezzi.  Qui, si evince
una sorta di sogno americano “distorto”: gli anni del proibizionismo, gli
aristocratici egoisti, violenti, ed incuranti dei rapporti interpersonali,  ricchi che si divertono senza limiti. In
opposizione, abbiamo il narratore, Nick, un conformista, rispettoso delle
regole, che non ama gli eccessi né correre rischi e che si accontenta di un
lavoro che non gli piace.

Siamo al tempo della Grande Guerra, quando Gatsby si arruola
e durante l’addestramento conosce Daisy Fay, ricca diciottenne di Louisville. I
due si innamorano, e nonostante si promettono amore eterno, lei si sposa con un
ricco giocatore di polo. Gatsby finita la guerra, si ripromette di tornare
negli Stati Uniti per riconquistare Daisy, nonostante la sua povertà. Dopo aver
conosciuto un ricco proprietario di uno yatch diventa ricco a sua volta, grazie
a traffici illeciti ed acquista un villino, vicino a quello di Nick Carraway.



L’autore descrive emozioni e sentimenti attraverso la voce e
i pensieri di Nick,
e questo porta inevitabilmente ad una certa mancanza,
sicuramente voluta.  Ci chiediamo cosa pensa
realmente Gatsby? Cosa prova Daisy verso il marito e cosa ha pensato nel momento
in cui incontra Gatsby e cosa si sono detti negli incontri successivi? Possiamo
avere le risposte, se riusciamo a leggere non solo una storia descrittiva e
poetica, ma guardando ogni sfumatura dei personaggi e andando nel profondo,
come profondo è questo romanzo.

Nick è il cugino di Daisy, la quale ha problemi con il
marito Tom, che ha un’amante, Myrtle, moglie di un meccanico. Ed è proprio Nick
che mentre sta instaurando una relazione con Jordan,  fa incontrare di nuovo Jay Gatsby e Daisy. Qui
le cose si complicano, intrecci amorosi, verità nascoste e grandi bugie portano
inevitabilmente a una tragedia. Nick sconfortato e deluso decide di andare
lontano e lasciare quel posto che, in fondo, non gli appartiene.



L’autore riesce a catapultarci negli anni ’20, e siamo lì
con Nick quando pian piano inizia a conoscere Gatsby, e a comprendere l’amore
puro e incondizionato che ha verso Daisy. Siamo sempre lì, quando  capiamo che qualcosa sta andando storto. C’è
la figura di Gatsby, sicuramente ambigua, ma pura, come poche. Abbiamo Daisy,
ricca, ricchissima, ed egoista, che accetta la corte e l’amore di Jay solo
quando lui gli mostra quanto sia diventato ricco, e la vediamo commuoversi
davanti a tanto sfarzo. Tom, il marito di Daisy, si mostra come realmente è, un
uomo incapace di amare veramente e saper comunicare, ed anche violento verso la
propria amante, Myrtle, che accetta queste condizioni per “vivere  un sogno di ricchezza” e sfuggire alla vita
monotona e mediocre con il marito George Wilson.  Abbiamo, quindi Wilson, che arranca, con aria
greve e stanca nella proprio officina…

Qui, mi fermo un attimo. Tornando alla trama scritta sopra non
ho descritto volutamente il finale, parlandone vagamente. Quindi, consiglio di saltare questa parte se, come me,
non amate gli spoiler.

Siamo qui a capire che “qualcosa sta andando storto”… Nello
stesso momento che Wilson comprende che la moglie ha dei segreti, anche Tom
capisce che tra Daisy e Gatsby c’è stato o continua ad esserci qualcosa. Gli
eventi si susseguono come in un sogno, fino ad arrivare a due tragici epiloghi.

Myrtle viene investita dall’auto di Gatsby, Wilson sconvolto
ha intenzione di uccidere Tom (che era andato poco prima da lui con la stessa
auto) ma Tom gli dice che l’auto gialla che in molti hanno visto sfrecciare per
le vie senza fermarsi, dopo l’incidente, è di Gatsby. Wilson, accecato dalla
rabbia, riesce ad arrivare alla villa di Gatsby e ad ucciderlo, mentre è in
piscina ed a suicidarsi.

Vediamo questo omicidio come una sorta di sacrificio estremo
da parte di Gatsby verso il suo grande amore, Daisy, perché c’era lei alla
guida dell’auto nel momento dell’incidente. 
Siamo sconvolti, speravamo forse in un lieto fine, e insieme a Nick
vorremmo che Gatsby sia circondato dalle persone che gli vogliono bene. Ma qui
l’amara verità:  viene lasciato solo nel
momento della disgrazia, e del suo funerale. 
Nick decide così di andare via da quel luogo, completamente deluso da
quella falsa ed ipocrita società.

La frase finale del libro, racchiude in sé l’essenza del romanzo
stesso: “Così continuiamo a remare,
barche contro corrente, costantemente risospinti nel passato”.

Un libro profondo con una grande
trama,  personaggi con caratteri
raffigurati e ben in linea con la storia di quegli anni, continui punti di
svolta e riflessioni ricorrenti. Un lavoro sicuramente molto “autobiografico”,
visti i trascorsi dell’autore Fitzgerald. Un capolavoro

Ora che abbiamo “assaggiato” e concluso questa nuova
lettura, possiamo dedicarci ai nostri dolcetti al limone. Vi lascio qui sotto
la ricetta e la citazione tratta da “Il Grande Gatsby”.



Dolcetti morbidi al limone


Lo condussi in cucina dove guardò con un lieve biasimo la finlandese. 

Insieme valutammo i dodici dolcetti al limone presi in pasticceria.

“Possono andare?” chiesi.

“Certo, certo! Vanno benissimo!” e aggiunse, come forzandosi, “… vecchio mio”.


Ingredienti:

300 gr fatina 00, il succo 
e la scorza di un limone, 120 gr di zucchero, 1 uovo, 100 gr di
Margarina a temperatura ambiente, ½ cucchiaino di lievito per dolci, zucchero a
velo q.b., zucchero semolato q.b.

Procedimento:

Lavorate con la frusta l’uovo e la margarina, aggiungendo
poi il succo e la scorza di limone e infine lo zucchero. Continuate a montare
il composto e aggiungete la farina e il lievito fino a quando il composto non
sarà omogeneo.  Avvolgete il panetto che
si è formato nella pellicola, e lasciatelo in frigo per 30 minuti a riposare.
Formate delle piccole palline e passatele prima nello zucchero semolato e poi
in quello a velo (mi raccomando a non invertire questo passaggio) e disponete
le palline formate in una teglia rivestita con carta forno e distanziateli
leggermente, durante la cottura si allargheranno e avranno questa forma rotonda
e “crepata”. Fate questi passaggi velocemente per evitare che l’impasto stia
troppo a contatto con il calore delle mani. Mettete in forno preriscaldato per  15 minuti a 180°C. Se li volete più friabili e
dorati lasciateli pochi minuti in più aumentando la temperatura a 200°C. Fateli
raffreddare prima di servirli. Si conservano per qualche giorno in confezioni
ben chiuse. Sono ottimi serviti con tè verde o earl gray.  

1 commento su “Il Grande Gatsby di F.S. Fitzgerald – Ricetta: Dolcetti al limone [Rubrica:LettureinPentola]”

  1. Bellissima recensione! Ho saltato la parte del finale, leggerò sicuramente il libro, e chissá forse proveró anche questi dolcetti!

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