“Prigionieri” di Mauro Corticelli (Recensione)

Cari amici del Bosco, eccomi con una nuova lettura da proporvi. Un romanzo dolce e struggente che vi porterà  indietro nel tempo, alla ricerca di ideali e valori che sono diventati la bandiera di tanti giovani uomini e giovani donne: si tratta del romanzo Prigionieri di Mauro CorticelliPendragon Edizioni.


Quando il viaggio di uomo, al di là dell’oceano, diventa in realtà un viaggio dentro se stesso……..seguitemi e scopriamo il mistero di un misterioso diario….

Acquistalo qui

Prigionieri di Mauro Corticelli

Edizioni Pendragon

Formato Kindle Euro 5,99

Carlo Moretti, alle prese con
il fallimento della sua attività commerciale e del suo matrimonio, turbato da
un nuovo amore apparentemente impossibile, trova il diario scritto da uno zio,
nonché omonimo. Quella che sembra una semplice raccolta di memorie sugli anni
di prigionia negli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale si rivela un
documento in grado di sconvolgere la vita del protagonista e la storia della
sua famiglia. Carlo decide così di varcare l’oceano per scoprire la verità. Ma
l’avventura americana, che riserverà non poche sorprese, si trasformerà
inevitabilmente in un viaggio dentro se stesso. 



LA MIA OPINIONE

Mi sono avvicinata a questo
libro in punta di piedi, erroneamente pensavo non fosse il mio genere. (Chissà
se poi io ho un genere, visto che leggo praticamente tutto!!!). Ho fatto bene, è
proprio un bel libro
.

La storia mi ha preso e mi ha
avvolto come una tiepida coperta
e le vicende di Carlo Moretti mi sono parse
quelle di famiglia.

Il protagonista potrebbe essere uno di noi, alle prese con i quotidiani problemi: il lavoro, un matrimonio, le crisi e i momenti di sconforto.

Mi piacciono i romanzi che
parlano della piccola storia, quella che sta a contorno dei grandi eventi,
quelli per intenderci che cambiano il mondo.

Attraverso la raccolta di
memorie degli anni di prigionia dello zio, emergono tutti i dubbi e le paure di
chi improvvisamente si è trovato dalla parte sbagliata della barricata, di
tutti quegli uomini che hanno seguito quello che credevano un giusto ideale e
si sono trovati improvvisamente svuotati di tutte le loro certezze.

Interessante l’idea di utilizzare una sorta di flash-back che ci trasporta al di là dell’oceano, in quell’America degli anni della seconda guerra mondiale, che ha fatto da casa a molti nostri connazionali che si sono ritrovati prigionieri delle forze americane.

Mi piace  il modo pacato di scrivere diMauro e gli auguro di riuscire a scrivere presto la storia del suo nonno Cesare, per se stesso e chissà quanti altri nonni che non hanno mai potuto raccontarla.

A presto cari amici      

 Dany

Lascia un commento