S.U.M.E.R. di Anita Borriello – Ricetta: Brigidini [Rubrica:LettureinPentola]

Ben ritrovati Lettori
Erranti, oggi ci sarà una particolare
Lettura in Pentola, perché nonostante,
come anticipato nel titolo, vi parlerò di
SUMER di Anita Borriello, la ricetta
che vi propongo non è ispirata al libro ma bensì alla Casa Editrice. Avete capito
bene! Ma prima andiamo a conoscere il primo romanzo che mi ha avvicinata alla
Brigantia Editrice, e poi vedremo come è nata la mia idea dei biscotti che vi
propongo oggi. 


S.U.M.E.R. 

di Anita Borriello

Pag.196 €16,00

Brigantie Editrice

Romanzo di Fantascienza

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Se il mondo, così come lo conosciamo, fosse solo una
grande menzogna ben argomentata per controllare le masse? E, se così fosse,
l’umanità accetterebbe di farne parte ugualmente?  A partire dalle, sempre
più seguite, teorie sugli Antichi Astronauti, questo romanzo sviluppa una trama
avvincente che esplora il mito della dea sumera Inanna traducendolo – tra le
pieghe della storia romanzata – in una possibile cronaca storica, densa di
spiritualità, avventura, sentimento e tecnologia.  La protagonista è una
giovane studentessa universitaria che, mentre attende di conoscere il voto della
sua tesina – basata sulla teoria secondo la quale le antiche divinità erano in
realtà alieni venuti sul nostro pianeta per modificare geneticamente il DNA
degli ominidi autoctoni, creare la razza umana e instaurare poi le basi della
civiltà – si imbatte in un particolare reperto che si rivela essere un
dispositivo che consente di viaggiare nello spazio e nel tempo. Lo accende
inavvertitamente e viene teletrasportata nell’antica città di Uruk, circa
tremila anni prima dell’anno 0, e al cospetto della “dea” Inanna, che la
coinvolgerà nella mitica missione del Furto dei ME: le conoscenze donate
all’umanità perché potesse evolversi e progredire. 

 Ho atteso per un po’ di tempo l’uscita di questa
creatura, seguendo sempre volentieri Anita Borriello, che per me è non solo una
grande scrittrice, ma anche una grande donna, nonché amica  e “sorella”, come ci piace chiamarci, e come
sentiamo che sia.

Sono solita non leggere la trama prima di iniziare una
nuova lettura, ma sapevo che l’autrice si era scostata dal “genere
esoterico” della saga Brûlant, con la quale l’ho conosciuta e amata, ma ciò
non mi ha spaventata, infatti le mie aspettative non sono state assolutamente
deluse
, perché ha comunque reso magico anche questo lavoro…  

Mi sono trovata davanti a un romanzo fantascientifico, e
devo dir la verità, il tema non mi ha mai attirato più di tanto, ma S.U.M.E.R.
ha quel tocco in più, una grande accuratezza nei particolari
, che non annoiano
la lettura, ma anzi la valorizzano rendendo tutto molto “vero”,  la ricerca delle fonti storiche e di tutti i
dettagli presenti, è ben evidente in ogni pagina,
e tutto ciò mi ha anche
portato a chiedermi quanto di fantascientifico c’è in tutto ciò?

Mi chiamo
Clara.  Sono l’unica a conoscere la verità nascosta fra le sabbie del
deserto e nelle pieghe del tempo. Ho scoperto che la storia, così come ci è
stata tramandata, è solo una magnifica menzogna… e io ho scelto ugualmente di
farne parte.  Ci hanno plasmati per essere utili, aggiustando ciò che
era difettoso, e trasformando la paura in devozione. Le loro bugie sono
diventate la nostra realtà.  Sarei dovuta scappare, avrei dovuto
smascherarli, lottare affinché se ne andassero, perché era sbagliato ciò che
facevano… ma il mio cuore ormai era schiavo e, con esso, la mia anima.  Mi
chiamo Clara, e ho deciso di nascondere la verità.

Ancora una volta la Borriello è riuscita a
coinvolgermi, con una lettura scorrevole, a tratti intrigante ma anche
divertente
, grazie soprattutto al carattere della nostra protagonista Clara. Ha
unito in un mix perfetto fantascienza, storia e quel tocco romance che non ha
guastato la ricchezza della trama.

Di solito vi parlo subito della cover, ma qui è
passata in secondo piano avendo preso il libro perché conoscevo già l’autrice.
Questa è sicuramente ben fatta ma non avrebbe mai attirato la mia attenzione se
non fosse per la scrittrice, e dopo la lettura, penso che non rispecchi appieno
il romanzo.

Consigliatissimo da leggere, e, sicuramente
dopo la lettura, la curiosità di avvicinarsi alla mitologia sumera, ma anche ad
alcune teorie sugli extraterrestri (come quelle di Zecharia Stichin o
Erich
von Däniken) l’avranno in molti.

Dopo questa recensione seppur breve, che spero abbia stuzzicato la vostra
curiosità, passiamo a parlare della nostra rubrica!

Come mai vi presento i Brigidini abbinandoli alla casa
editrice Brigantia?

Brigantia, come viene scritto sul sito
della Casa Editrice, “è uno dei nomi di una delle più importanti dee del
pantheon celtico: Brigid,
la triplice dea del fuoco. Come lei, anche il fuoco che la rappresenta ha una
valenza triplice: il fuoco del focolare, che fa di Brigid la patrona della
guarigione, della fertilità e della famiglia; il fuoco della forgia come
simbolo di trasformazione e coraggio, e il fuoco dell’ispirazione che la fa
patrona della poesia e della letteratura. Gli intenti con cui Brigantia
Editrice nasce, si sposano alla perfezione con questo splendido archetipo
divino, per questa ragione dedichiamo a Lei la nostra casa editrice e al suo
fuoco il nostro modus operandi, nelle scelte e nella linea editoriale.

Questa dea si è trasformata con l’avvento del Cristianesimo, e  rivive nella figura di santa Brigida, badessa di Kildare,
non solo nel nome, ma anche in diverse sue caratteristiche.


A
questa Santa erano devote delle suore, che secondo la leggenda, decisero di
arricchire le ostie, aggiungendo uova e anice, così nacquero i Brigidini di
Lamporecchio, diffusi ancora oggi in tutta la Toscana.   
Così  ho deciso di “omaggiare” questa nuova
collaborazione con la Brigantia Ed. con questa ricetta; inoltre proprio in questi giorni si festeggia nel mondo pagano Imbolc (come la Candelora), festa dedicata anche alla Dea Brigid!!! 


BRIGIDINI

Questi biscotti molto molto sottili, vengono preparati con un apposito attrezzo, ma io non avendolo a disposizione, ho optato per una versione alternativa al forno, che è stata apprezzata dai miei assaggiatori di fiducia.


Ingredienti:

200 g di farina

75 g di zucchero

2 uova

1 cucchiaio di liquore al doppio anice (facoltativo)

2 cucchiaini di semi di anice (potete anche aggiungerne di più a vostro piacimento)

Disponete la farina a fontana e al centro versate le uova e gli altri ingredienti. Iniziate a mescolare prima con una forchetta e poi proseguite impastando con le mani finchè l’impasto non sarà liscio ed elastico. Mettete in una ciotola,coprendo con uno straccio o avvolgetelo nella pellicola, e fate riposare 20-30 minuti in frigo. A questo punto prelevate dei piccoli pezzi dall’impasto e stendetelo con il mattarello, infarinando il vostro piano di lavoro, create dei piccoli biscotti rotondi (o se preferite altre forme) finchè l’impasto non sarà finito. Infornate a 170-180° per circa 15 minuti, finchè i vostri biscotti saranno dorati. E… Buon Imbolc/Candelora 

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