[Segnalazione]-Sice le bambole non hanno diritti di Fernando Santini

Ben ritrovati amici del Bosco, dopo un periodo pieno, lavorativamente parlando, rieccomi nuovamente qui, ad aggiornarvi sulle nuove uscite nel mondo dei libri.

Partiamo subito con il nuovo romanzo di

Titolo: SICE Le bambole non hanno diritti

Autore: Fernando Santini

Casa Editrice: Dark Zone Edizioni

Genere: Thriller

Pagine: 224

Data prima edizione Ebook: maggio 2016

Data prima edizione cartacea: 25 ottobre 2017

Link per acquisto:

https://www.amazon.it/Sice-bambole-non-hanno-diritti/dp/8899845239

http://www.dark-zone.it/prodotto/sice-le-bambole-non-diritti/

SinossiIl Vice Questore Marco Gottardi ha avuto un passato importante nei reparti operativi della Polizia di Stato. Dopo aver vissuto sulla sua pelle la violenza della lotta alla criminalità si è ritirato a gestire un tranquillo commissariato romano. La sua esperienza e la sua capacità di gestione dei propri uomini non possono, però, essere sprecate. È a lui che i vertici del ministero degli Interni affidano il comando di una nuova unità: la Squadra Investigativa Crimini Efferati. La prima indagine in cui la Squadra sarà coinvolta riguarderà la morte di un regista cinematografico, forse collegata all’uccisione di un adolescente il cui corpo, orrendamente torturato, è stato ritrovato alla foce del Tevere. Nel corso della propria azione investigativa, la S.I.C.E. troverà un alleato, anche se non particolarmente gradito al Vice Questore Gottardi: un’organizzazione segreta denominata ARCO, i cui membri hanno deciso che il fine giustifica i mezzi e che quindi si può usare la violenza per far trionfare la giustizia.


Estratto

L’uomo si rigira sul pagliericcio. Le mani, legate dietro la schiena, gli rendono difficili i movimenti. Con lo sguardo cerca di capire dove sia. Il bavaglio gli crea problemi nel deglutire. Il sole, entrando da uno spiraglio lasciato aperto dai suoi sequestratori, colora di rosso le pareti della stanza facendogli capire che il tramonto si sta avvicinando.

«Caro Andrea, siamo svegli?» gli domanda un uomo vestito in una tuta nera e con il viso coperto da un passamontagna.

L’uomo lo osserva senza muoversi. Non prova neanche a rispondere, poiché il bavaglio renderebbe incomprensibile quello che lui potrebbe dire.

«Hai ragione, non puoi rispondermi. Non preoccuparti, tra qualche minuto potrai parlare. Ti sarai domandato chi siamo. Noi siamo i buoni e sappiamo in cosa sei coinvolto. Sappiamo dei tuoi film, conosciamo i tuoi interessi professionali. Sappiamo dei tuoi legami con gli Sgulli. Ora ti starai domandando cosa vogliamo da te… Semplice, sappiamo tanto, ma non abbiamo prove. Per alcuni di noi questo non sarebbe un problema e ti infliggeremmo, senza alcun dubbio, una dura pena. Però, per tua fortuna, la maggior parte di noi vuole agire seguendo una diversa linea etica. Quindi, abbiamo bisogno della tua confessione», gli dice l’uomo mascherato continuando a girare intorno al giaciglio.

«Sono sicuro che stai pensando che non ci dirai nulla. Voglio tranquillizzarti. Parlerai. Ti chiedo, come favore personale, di provare a resistere a lungo alle richieste che ti faremo. Io appartengo al gruppo di quelli che pensano che dovremmo punirti senza attendere oltre e ci troverò gusto a lavorarmi il tuo corpo mentre dirai di non sapere nulla. Però voglio rassicurarti, non ti permetterò di morire. Sarebbe troppo comodo per te», gli dice facendo cenno a un altro uomo, entrato da pochi secondi nella stanza, con cui si avvicina al prigioniero.

I due uomini lo sollevano dal giaciglio e lo mettono su una sedia al centro della stanza. Uno degli uomini gli libera le mani, mentre il secondo prende una catena, che pendeva dal soffitto, e aiutato dal suo compagno, lega le mani del regista per poi sollevarle sopra la testa di Saudelli.

«Allora, caro Andrea, ora ti togliamo il bavaglio», gli dice l’uomo mascherato.

«Cosa cazzo vuoi sapere?!» domanda il regista una volta liberata la bocca.

«Vedo che sei intelligente. Non hai provato a urlare.»

L’autore



Sono nato a Roma il 9 aprile 1965. Sono quindi un ariete e in me arde forte il fuoco della sfida. Professionalmente nasco come tecnico informatico, ma lentamente mi sono trasformato in un commerciale per un grande gruppo bancario italiano. Analogamente, approdo alla scrittura dopo moltissimi anni vissuti come lettore. Nel 2014 una situazione emotiva dirompente mi fa nascere la necessità di esprimere su carta tutto quello che avevo dentro. Nasce in questo modo il mio primo romanzo, che, inevitabilmente contiene una forte componente autobiografica. Quel romanzo, che racconta una storia ricca di emozioni e di riflessioni, era stilisticamente acerbo, ma esprimeva in modo energico la mia voglia di raccontare le storie che sentivo nascere dentro di me. Devono, però, passare circa tre anni prima che io ritenga un mio romanzo, il quinto da me completato, meritevole di essere proposto ad una casa editrice. Nasce in questo modo la mia collaborazione con la Dark Zone, una giovane, ma determinata, casa editrice romana. SICE Le bambole non hanno diritti mi sta rendendo orgoglioso in quanto i suoi lettori vengono catturati dalla storia che mi dicono “sembra svolgersi di fronte ai loro occhi”.

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