Bentrovati Lettori Erranti, dopo una piccola vacanza all’estero
rieccomi qui pronta a parlarvi di un nuovo libro, che mi ha stupita
piacevolmente e ho trovato super interessante, nonostante pensavo che non mi avrebbe
appassionato e che, invece, ho trovato molto utile.
Il libro di cui vi voglio parlare, come avrete letto nel
titolo è il manuale di Jessica Joelle Alexander dal titolo “Il nuovo metodo
danese per educare i bambini alla felicità a scuola e in famiglia” edito dalla
Newton Compton Editori.
Il nuovo metodo danese per educare i bambini alla felicità a scuola e in famiglia
di Jessica Joelle Alexander
Newton Compton Editori
Collana: Grandi Manuali Newton
288 pagine
€ 10,00 (cop. rigida) € 5,99 (eBook)
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Perché i bambini danesi sono così educati e felici? Non
fanno bizze, sono sereni e i loro risultati scolastici sono eccellenti. Un
congedo di maternità più lungo e un reddito pro capite alto contribuiscono a
formare genitori meno stressati, ma siamo sicuri che la questione possa essere
liquidata così facilmente? La verità è che il modello educativo di alcuni Paesi
sembra essere fermo da decenni, e ci troviamo a confrontarci, a scuola e in
famiglia, con strumenti appartenuti ai nostri nonni, incapaci di far fronte a
problemi tipici del nostro tempo, come l’eccessiva competitività o il bullismo.
Desideriamo preservare i bambini dall’ansia e dallo stress, ma spesso otteniamo
l’effetto contrario, trasmettendo paure che rendono difficile un sano cammino
verso l’autonomia. In questo libro Jessica Joelle Alexander ci apre le porte di
scuole e abitazioni danesi. Senza mitizzare il modello del Paese più felice del
mondo, ci invita, con esempi, confronti e suggerimenti, a percorrere una nuova
strada per accompagnare i nostri figli e diventare grandi, e felici, insieme.
LA MIA OPINIONE
Il libro ha una copertina bianca con il titolo a grandi
caratteri rossi e neri, con un palloncino
giallo sorridente che rende il tutto più leggero e dona un tocco di colore in
più.
Ero molto scettica su questa lettura, pensavo che mi
sarei annoiata… insomma, non ho figli e non penso di averne, ma ho cresciuto per
qualche anno le mie nipoti e anche se adesso sono lontane in qualche modo potrei
contribuire alla loro crescita e felicità. Quindi, mi sono buttata nella
lettura che mi ha coinvolta ed entusiasmata moltissimo.
Il manuale si apre con alcuni termini, le parole chiave che
sono i punti che vengono toccati nel libro diviso in capitoli. Ogni termine
viene brevemente spiegato all’inizio e successivamente la spiegazione viene
ampliata. Queste parole sono: Fiducia (Trust), Empatia (Empathy), Sincerità
(Authenticity), Coraggio (Courage), Hygge (l’arte di stare bene insieme).
L’introduzione del libro è dedicata all’autrice stessa,
che ci parla in prima persona della sua storia e della sua esperienza. Come è
nata l’idea del libro e di come si è avvicinata al metodo danese, mettendo in
luce anche statistiche e vari dati, che mi hanno incuriosita parecchio.
È necessario un
vero e proprio cambio di paradigma per
riuscire
a guardare le cose con occhi diversi. (…)
Una volta che saremo
riusciti a vedere, infatti,
sarà impossibile fingere di non averlo fatto
o
comportarsi come se nulla fosse accaduto.
Il manuale è strutturato in maniera schematica e
scorrevole. Ogni punto sopra citato viene spiegato ed ampliamente documentato
con dati di vari test, statistiche, testimonianze dell’autrice stessa durante il
suo ruolo di osservatrice a scuola (sia in Danimarca che in Italia) e
dichiarazioni di insegnanti e bambini/adolescenti, il tutto arricchito con citazioni, conclusioni
finali e consigli.
Direi un manuale degno di questo nome.
Il primo punto come dicevo, è la fiducia. L’autrice
analizza la differenza tra il metodo danese e il comune metodo usato in
occidente (Stati Uniti e Italia sono i suoi principali punti di riferimento). Iniziamo
a capire la differenza che un approccio diverso con un bambimo può influire nel
presente e nel futuro del bambino stesso e, quindi, nella sua vita da adulto.
Questa frase, forse, può racchiudere in sé il concetto
del capitolo “Se impariamo a dare fiducia ai nostri figli fornendo loro gli
strumenti giusti e la liberà di usarli, li aiutiamo a costruirsi le fondamenta
dell’autostima e della resilienza, ingrediente basilare – quest’ultima – per il
successo e la felicità.”
Incredibile come non si punta quasi mai al benessere dei
propri figli (cosa che siamo stati tutti) ma che puntiamo più agli ottimi voti
e a cercare di migliorare il rendimento scolastico piuttosto che favorire la felicità
dei bambini. Tutto ciò porta ansia e stress, un bagaglio che si porteranno dietro
anche da adulti, cercando di ottenere solo il meglio nel lavoro e nella vita
piuttosto che pensare al proprio benessere. Ci avete mai pensato?
Il secondo capitolo parla di empatia. Uno dei capitoli che
mi è piaciuto molto leggere, perché insegna a rapportarsi con l’altro. Grazie alla
Klassen time (Ora di classe) i bambini si riuniscono, parlano dei problemi che
vi sono nella classe e insieme mangiano la Klassen time Kage, la torta di
classe, preparata a turno per l’occasione. Un problema che noi adulti abbiamo è
proprio quello di pensare di essere empatici, quando in realtà non lo siamo
(quasi mai).
Eccoci al terzo e quarto capitolo, la sincerità. Capitoli
scottanti, i temi affrontati in fatto di sincerità sono il sesso e la morte. Due
parole tabù nella nostra cultura, ma che in Danimarca vengono “addirittura” insegnati a scuola.
Non so quanto sia cambiato, oggi, in Italia, a scuola, ma
ai miei tempi l’educazione sessuale non esisteva affatto, quando invece, fa
parte della vita e dovrebbe essere spiegato anche ai più piccoli (usando i giusti
termini e non “nomignoli o frasi che storpiano la realtà”.
Questi capitoli mi hanno aperto ancora di più gli occhi
su questi due argomenti. Anche tra adulti spesso si usano termini diversi per
indicare le parti intime, così come quando si parla della morte si usano
termini come “passare a miglior vita” o “andare via”, tutto ciò è fuorviante
per la mente di un bambino.
Sapevate che in Danimarca esiste, oltre che l’ora di
classe anche la settimana del sesso? Tutto
ciò aiuta anche a contrastare possibili abusi su minori, così come abbassa il
tasso di gravidanza nella adolescenti.
Il capitolo 5 è incentrato sul coraggio di sbagliare e
spiega come vedere gli errori commessi con occhi diversi, valorizzando un
fallimento piuttosto che il successo.
Anche il sesto capitolo è incentrato sul coraggio, questa
volta però si parla di bullismo (coraggio di fermare il bullismo). Il capitolo
è ampio e molto interessante.
L’ultimo capitolo, anch’esso molto ampio tratta l’argomento
che mi ha spinto a leggere il libro, l’hygge, che è l’arte danese di vivere
bene insieme ed in armonia. Anche l’hygge si insegna a scuola ed è un momento che
dona serenità e rilassa. L’autrice lo spiega in maniera eccellente e mi ha
emozionata in questa ultima parte.
Se l’HYGGE vi incuriosisce vi anticipo che ve ne parlerò meglio
nella mia prossima recensione.
Penso che non si può educare un bambino alla felicità, se
anche l’adulto non è felice. Questo manuale
può aiutare entrambi. È ricco di consigli e spunti, ben scritto e scorrevole. Ci
dimostra dove sbagliamo e come migliorarci per migliorare la nostra vita, e
quella dei bambini che cresceranno diventando più consapevoli, sereni e,
quindi, felici.