Amici Lettori,
riappaio dopo diverso tempo in balia di eventi personali, coinvolgenti e, spesso, imprevedibili.
In questa mia lunga pausa dal blog, portato meravigliosamente avanti da Daniela, Francesco, Doriana e Lucia che ringrazio immensamente!!, non ho però mai smesso di coltivare quella che è una passione costante e ancora coinvolgente.
Non ho mai smesso di leggere.
Né di comprare libri. Ehehh e chi resiste? XD
Motivo per cui intendo inserirmi lentamente nella blogosfera iniziando portandovi la recensione di un libro che mi ha colpito molto.
E se il mondo immaginato da George Orwell fosse più vicino di quanto pensiamo?
THE STORE
di James Patterson
Longanesi Edizioni
16,40 € – cartonato con sovraccoperta
The Store può consegnare ogni cosa di cui i clienti hanno necessità grazie all’utilizzo di droni e riesce addirittura a prevedere e anticipare le esigenze dei consumatori. Per la maggior parte delle persone tutto questo non è un problema, ma Jacob e Megan Brandeis, due scrittori newyorchesi, hanno delle riserve. E anche se non hanno più un contratto editoriale, anche se la vita è sempre più difficile per chi, come loro, si occupa di parole e carta stampata, c’è qualcosa che a loro non mancherà mai: il fiuto per una buona storia. Una storia che deve essere raccontata, a ogni costo. Così, prendono una decisione che potrebbe avere conseguenze inimmaginabili: si infiltrano in The Store per scoprire dall’interno quali siano i veri meccanismi che governano quel colosso commerciale. Svelarne i segreti potrebbe essere lo scoop del secolo, potrebbe cambiare la vita dell’intera nazione… O porre fine a quella di Jacob.
Poche parole per definirlo: stupefacente, straordinario, assolutamente da leggere!
Chi mi conosce sa che non inizio mai così una recensione, anzi.
Eppure o i tempi sono cambiati, oppure sono cambiata io come lettrice.
Questo romanzo è stato scelto dal mio compagno – come tanti ultimi acquisti, a dire il vero ^^ – basandosi sulla lettura della fantomatica pagina 69: sapete come funziona, immagino.. se quella “acchiappa”, spesso l’intero romanzo è altrettanto figo. Ecco, in questo caso sì!
E’ un romanzo thriller senza dubbio, poiché gli mancano alcuni elementi affinché sia inserito nel post-apocalittico o nel distopico. La realtà è quella che Jacob e la moglie descrivono, l’ambientazione direi sia simile a quella attuale.
Siamo negli States, dove esiste un mega negozio che si chiama The Store.
The Store arriva ovunque e vende qualsiasi cosa.
Il problema è che, col tempo, The Store ingloba tutto e tutti, iniziando a mettere le mani su qualsiasi frammento e realtà commerciale, editoria compresa.
Jacob e la Moglie, scrittori Newyorkesi, con alle spalle alcune pubblicazioni editoriali, stanno lavorando ad un romanzo a quattro mani che ruota proprio a questa mega azienda, poiché hanno dei sospetti. La cosa migliore da fare, per poter approfondire la questione, è cercare di infiltrarsi.
Non è difficile per la coppia – anche se i figli all’inizio non saranno molto accondiscendenti – mandare richiesta di assunzione e, in poco tempo, venir trasferiti.
Già, poiché The Store non ha solo fabbriche, punti vendita, eccetera eccetera, ma per agevolare – così dice! – la produttività dei suoi dipendenti ha realizzato veri e propri ‘villaggi/comunità’ dove i dipendenti vivono, i loro figli vanno a scuola e si creano relazioni sociali.
Bellissima come idea.
Fa persino pensare al buon Ferrero (si, l’imprenditore di Alba, che ha fondato la Kinder e Ferrero e che all’inizio realizzò attività per i dipendenti convinto che se tra loro si creasse del feeling avrebbero prodotto e lavorato meglio!), che aveva tutte le buone intenzioni del caso e che, col senno di poi, si sono raccolti dei frutti interessanti tanto da dichiarare il metodo ‘sano’.
Peccato che The Store non faccia le cose nella stessa maniera, anzi: le fa in modo ‘malsano’.
Non si sa bene come, ma tutti sanno tutto di tutti; tutti sono spiati; non hanno vita propria, hanno una vita sociale programmata e tutto è voluto da qualcun altro. Solo che.. questo qualcun altro non ha un nome né una vera conformazione fisica. E’ qualcosa di astratto, che muove le trame del personale di The Store come un abile burattinaio con il proprio gruppo di burattini.
Le trame si intrecciano, i personaggi si scoprono essere quasi simili tra loro non solo nelle attività che svolgono, ma anche in ciò che pensano e credono. La realtà inizia a distorcersi e a farsi sempre più terribile. In tutto questo, in circa otto mesi di permanenza, i due coniugi non smettono di tentare di portare avanti il loro progetto: scrivere quel romanzo, denunciando così, dopo aver toccato con mano, quella realtà disarmante e inaspettata.
Riusciranno, i due, a portare a termine il loro compito?
Il ritmo serrato, la narrazione incalzante, la percezione di complotto e le indagini di nascosto rendono l’intero romanzo accattivante, coinvolgente e dannatamente coinvolgente. Si legge davvero in pochi giorni, sebbene pagina dopo pagina possano sorgere, nel lettore, alcune fantasticherie riguardo tematiche e situazioni che pare quasi abbiamo davvero, nella nostra realtà.
Proprio così. 2020. L’espressione ‘destinato al successo’ continuava a ronzarmi in testa. ‘Destinato al successo’, come 1984. George Orwell immaginava che sarebbero trascorsi altri trentasei anni prima che l’incubo culturale da lui denunciato diventasse realtà.
2020, invece, avrebbe raccontato la realtà presente.
Assolutamente bellissimo!
Da leggere!
✹La Isa✹