Blogtour della Starlight – terza tappa

L’11 luglio è
iniziato il nuovo blogtour della Starlight che durerà fino al 25 luglio, con
otto tappe nelle quali scopriremo insieme varie curiosità sugli ultimi romanzi
pubblicati, “Angeli della Morte” di Margherita Donati e “Gravity” di
Mariarosaria Guarino.

La prima estrazione verrà fatta mercoledì 16, per
partecipare vi basterà commentare questa tappa e le due precedenti sui blog o
sull’evento: QUI

Prima tappa: QUI

Seconda tappa: QUI

Queste saranno le tappe totali:

Altre due estrazioni verranno fatte nelle successive tappe, quindi ci sono più occasioni per provare a vincere i due ebook. Coloro che hanno già comprato i libri, potranno comunque seguire l’evento e, se risulteranno vincitori, utilizzare il buono per un altro ebook del catalogo.

In questa terza tappa ci concentriamo sui personaggi di
Angeli della Morte” e il relativo dreamcast che ci presenta direttamente
l’autrice, Margherita Donati.

La scelta dei personaggi credo sia la componente più
studiata dell’intera storia, in quanto mi sono ispirata a molte religioni e
alla loro visione degli angeli e dei demoni; sfruttando le loro identità e
caratteristiche, ho portato avanti il racconto e gli intrecci tra i personaggi.

Emily Elisabeth Jamie Moony/Morgana

È la protagonista. Emily è volutamente rappresentata come
una classica adolescente, coi complessi di quell’età e le proprie convinzioni,
un’eccellente studentessa proiettata nel futuro e molto concentrata su se
stessa, non ha infatti molti amici e tiene le distanze anche da sua madre,
chiamandola spesso per nome. È una ragazza come tante con le sue fragilità e
incertezze, che si trova coinvolta in qualcosa di imprevisto, qualcosa
strettamente collegato ai suoi occhi viola, qualcosa che inconsciamente sapeva
appartenerle.

Morgana è l’alter ego di Emily, la sua doppelganger. La
metà cattiva, egoista, possessiva, diabolica. All’inizio della trilogia sono
molto distanti, Emily pretende di non essere associata alla strega, sono agli
antipodi come conoscenze, capacità, comportamenti, ma pian piano che la storia
va avanti si avvicinano, si sfiorano, si intrecciano; prima due binari
paralleli poi due facce della stessa medaglia e infine una cosa sola…

Morgana è ripresa dai cicli arturiani, è la fata Morgana
del passato, che tutti credevano morta.     

“Pensavo che i miei occhi portassero sfortuna: quel
colore più unico che raro era la mia personale maledizione. Quando parlavo di
questo con Jenny sembravo una bambina e come tale lei mi trattava, mettendosi a
ridere come se le avessi detto che volevo incontrare Babbo Natale, ma io ci
credevo davvero. Non a Babbo Natale, ma alla maledizione! Ero convinta che
quello sguardo, quegli occhi, fossero un simbolo di sventura, un marchio
oscuro, e speravo che l’iris annullasse il loro effetto.”

Emily si rapporta con diversi angeli dopo la morte della
mamma, che si avvicinano a lei per tenerla d’occhio con il timore che possa
essere la reincarnazione di Morgana, ma che a poco a poco si affezionano e
cercano di aiutarla a capire meglio se stessa. Spesso, però, Emily si ritrova
sola a combattere le sue battaglie, a capire dov’è il confine tra bene e male e
qual è la strada migliore da seguire. Continua ad andare a scuola, a cercare la
normalità, senza sapere cosa le riserva il futuro. Due sono gli umani con cui
si rapporta maggiormente: Jennifer, la sua migliore amica, e Will, un ragazzo
molto interessato a lei.

“Era bello passare il tempo con qualcuno senza
costantemente chiedersi se guardava me o la sua ex, ma era innegabile che il
poco tempo passato con Azrael aveva un valore molto più elevato di quelle ore
con Will; eppure, pensandoci bene, per riuscire a vivere serena, e magari
trovarmi un ragazzo, sarebbe bastato avere una specie di autolimitazione di
pensieri. Autolimitazione di sentimenti, sensazioni, visioni… senza lasciarsi
andare nella vita di un’altra persona, ma ormai ero entrata in quella storia e
più cercavo di uscirne, più iniziavo ad affogarci. Azrael doveva stare lontano
da me, perché avvicinandomi a lui automaticamente io non sarei stata più Emily.”

Azrael Gabrielson


Il nome significa colui che aiuta Dio, il nome nell’Islam
è attribuito all’Angelo della Morte. È l’angelo che facilita il passaggio
nell’aldilà. In questo romanzo Azrael è l’anello di congiunzione tra Emily e
Morgana, tra il Paradiso e l’Inferno. È il ponte per Emily tra la realtà e la
fantasia.

Nell’Islam, quando Azrael viene invocato accanto a chi
sta per congedarsi dal mondo, rende l’istante della dipartita meno doloroso per
loro, come accade nel libro per la mamma di Emily. Inoltre, allevia la paura
della morte perché avvolge la persona con la sua energia amorevole e aiuta
l’elaborazione di un lutto, così che non assumano su di sé il dolore. Nella
tradizione cristiana, invece, è l’Angelo della Legge: nella storia questo si
traduce con il fatto che Azrael ubbidisce sempre agli ordini dei Saggi, anche
quando sembra trasgredire.

Nel racconto ho cercato di mostrare entrambe queste
identità dell’Angelo della Morte.

Daniel Gabrielson

 

(disegno di Annamaria Bosco, che ha realizzato per la Starlight anche l’immagine di copertina)

È il fratello di Azrael e il suo migliore amico. Il suo
dono è l’eloquenza e la capacità di persuasione, infatti è lui che parla con
Emily a proposito dell’amore di Azrael, è capace di toccare il cuore e le
emozioni con un linguaggio semplice, non altisonante. Le sue qualità sono la
concretezza, la profondità di ragionamento e la semplicità di espressione; è
l’angelo consolatore, capace di aiutare gli altri, non a caso è colui che resta
accanto a Jennifer quando Emily deve tenere le distanze da lei… Egli permette
di prendere coscienza del proprio valore, di quali sono le cose di cui
realmente abbiamo bisogno e per cui ci dobbiamo impegnare.

Uriel

Significa Luce di Dio. Credo sia l’angelo più complesso
in assoluto. Nella lettura Apocalittica di Esdra (un profeta) Uriel è un angelo
che sta a guardia dei cancelli dell’Eden con una spada fiammeggiante, che
veglia sul tuono e sul terrore: nella storia è l’angelo protettore della
Natura, che richiama il fulmine.

Nella tradizione esoterica moderna, però, è colui che
presiede e vigila sull’Inferno, è l’Angelo della Vendetta.

In Angeli della Morte Uriel è di sesso femminile perché
incarna, appunto, la Vendetta. Ne “Il paradiso Perduto” di Milton, Uriel è
nell’orbita del Sole e occupa il ruolo di Occhio di Dio, ma inconsapevolmente
guida Satana verso la Terra appena creata; nella storia Uriel sarà una pedina
molto importante nel gioco di Lucifero.

Quale di questi personaggi vi incuriosisce di più?



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