«[…] Mi avvedevo ora che si possono sognare anche dei libri, e dunque si possono sognare dei sogni.»
Amici Lettori,
quella di quest’oggi è la recensione di un classico per gli amanti del thriller storico e del Maestro Eco.
Un classico che, però, non è concesso a tutti suo malgrado.
Umberto Eco, infatti, permette la lettura di questo romanzo SOLO esclusivamente a chi ha qualche conoscenza del latino. Già, poiché all’interno del libro vi sono citazioni, passaggi, ragionamenti e riflessioni in latino.
Sean Connery è Guglielmo
da Baskerville nel film del 1986 |
Io, ahimé, non ho studiato latino.
Ho aperto quel libro due anni fa, circa, abbandonandolo alla prima difficoltà incontrata.
Delusa ed amareggiata nel non poter accedere al testo, lasciai perdere.
Quando però il Maestro morì, mandarono in televisione il film tratto da questo libro, e rimasi affascinata dall’interpretazione di Sean Connery nei panni di Guglielmo da Baskerville e mi ripromisi di tentare nuovamente la lettura del romanzo.
Tommaso Ragno è lettore
nell’audiolibro |
Ho deciso così di avvalermi di AUDIBLE, una applicazione scaricabile su smartphone e tablet, supportata da Amazon se mal non ricordo, per leggere – o forse è meglio dire ‘ascoltare’ – la versione de IL NOME DELLA ROSAletta dalla meravigliosa voce dell’attore Tommaso Ragno.
In questo modo anche se non si hanno nozioni sembra fattibile comprendere quei passaggi in lingua antica, questo perché vengono letti nella maniera ottimale, con l’adeguata cadenza e sono più facili da cogliere. Saltarli – dal momento in cui non si comprende il testo – non è la soluzione migliore, purtroppo.
La voce di Tommaso Ragno, poi, è molto calda e piacevole da ascoltare, rendendo il tutto coinvolgente e accattivante.
IL NOME DELLA ROSA
di Umberto Eco
Ed. Bompiani
619 pagine || 8,99€ in digitale
Ultima settimana del novembre 1327. Il novizio Adso da Melk accompagna in un’abbazia dell’alta Italia frate Guglielmo da Baskerville, incaricato di una sottile e imprecisa missione diplomatica. Ex inquisitore, amico di Guglielmo di Occam e di Marsilio da Padova, frate Guglielmo si trova a dover dipanare una serie di misteriosi delitti (sette in sette giorni, perpetrati nel chiuso della cinta abbaziale) che insanguinano una biblioteca labirintica e inaccessibile. Per risolvere il caso, Guglielmo dovrà decifrare indizi di ogni genere, dal comportamento dei santi a quello degli eretici, dalle scritture negromantiche al linguaggio delle erbe, da manoscritti in lingue ignote alle mosse diplomatiche degli uomini di potere. La soluzione arriverà, forse troppo tardi, in termini di giorni, forse troppo presto, in termini di secoli.
INTRAMONTABILE
Sinceramente non saprei che aggettivo dare all’intero romanzo, poiché gli appassionati del genere avrebbero senz’altro da ridire.
La cosa bellissima di tutto è la possibilità di immaginare ogni singola parte del libro.
Eh, su questo credo il Maestro sia davvero insuperabile, ma è anche giusto sia così!!
La trama la conosciamo in molti: in un monastero benedettino Piemontese avvengono delle misteriose morti di frati. Guglielmo da Baskerville, insieme al suo novizio Adso, si reca lì non tanto per indagare, ma perché deve avvenire una importante e delicata ‘disputa’ diplomatica all’interno del clero dove dovrà fare da mediatore. Il suo passato da Inquisitore e le sue capacità deduttive, però, faranno sì che venga incaricato nello svolgere le indagini e poter quindi scoprire ciò che davvero si cela dietro i terribili eventi.
I fatti vengono raccontati in prima persona da Adso da Melk che, all’epoca dei fatti, è solo un giovane novizio, mentre la narrazione avviene quand’Egli è ormai anziano e, quindi, decide di mettere su carta le memorie di gioventù.
La Sacra di San Michele, monastero benedettino Piemontese |
La straordinaria Sacra di San Michele (To) è il luogo che ha ispirato Umberto Eco nella realizzazione del romanzo.
Conosco molto bene questa Abbazia, raggiungibile a piedi – tramite un sentiero in salita noto come ‘Via Crucis’, avendo infatti le stazioni su cui potersi raccogliere in preghiera – o tramite auto, visitabile e ammirabile con molto piacere.
Svetta, meravigliosamente, sulla Val di Susa e da lì davvero pare dominare ogni cosa.
Spesso mi trovo a fantasticare in quel tempo, nel medioevo in cui è ambientato il romanzo, dove avvenivano i fatti narrati e dove tante cose accadevano in un modo diverso rispetto ad oggi.
Il mistico luogo, davvero splendido da ammirare anche a distanza di anni, ha permesso all’autore di dipingere descrizioni particolareggiate tanto da consentire ai lettori di farsi coinvolgere nell’ambientazione, visualizzando gran parte delle scene, per venire così inghiottiti tra le pagine dall’inizio alla fine.
Un thriller storico di particolare fattura, reso ulteriormente più coinvolgente grazie all’uso della lingua latina che sì, rende il romanzo dedicato solo ad alcuni, ma lo rende molto più veritiero e più particolareggiato. D’altro canto tra i monaci era quella la lingua con cui si studiava, si leggeva, si scriveva.. ometterla non avrebbe reso giustizia all’insieme, poiché davvero avrebbe perso di spessore.
Per chi, come me, ha difficoltà con la lingua latina, consiglio vivamente di ascoltare l’audiolibro.
Se siete fortunati e sceglierete quello letto da Tommaso Ragni beh.. è davvero una bellezza! La voce calda è particolare è un balsamo, capace di cullarvi nelle descrizioni e accompagnarvi in quella che è un’esperienza tutt’altro che scontata: ritengo infatti sia bellissimo, ogni tanto, ascoltare qualcuno che legge per voi. Credo sia una esperienza molto intima e delicata, bella nell’insieme, soprattutto se la voce narrante è piacevole da ascoltare. Nel caso di Tommaso Ragni, attore e quindi abile nella lettura con le dovute intonazioni, pause e via dicendo, non ha solo il vantaggio della ‘bella voce’, ma anche dell’interpretazione non eccessiva ma presente, animando il testo in modo sublime e tutt’altro che esagerato.
Rupert Everett e John Turturro sono Adso e Gugliemo
nella serie tv andata in onda su Rai1 nel marzo 2019 |
Per quanto riguarda il film, Sean Connery interpreta il grande Guglielmo da Baskerville nel 1986 diretto da Jean-Jacques Annaud: come ogni trasposizione vi sono sicuramente delle differenze che non starò qui ad elencare, va da sé dire, però, che l’interpretazione di Connery è qualcosa che tutt’ora rimane nella storia del cinema, tanto da aver ricevuto moltissimi premi.
Diverso appare, invece, il parere del pubblico circa la serie televisiva che Rai 1 ha diffuso in Italia nel marzo 2019 e che vede John Turturro e Rupert Everett nei panni dei due protagonisti. Cambia moltissimo anche la rappresentazione degli eventi, deludendo le aspettative degli appassionati del romanzo e dei fedeli alla prima (e unica) interpretazione cinematografica.
Per gli appassionati di misteri, abbazie, thriller, medioevo e tutto ciò che è classificabile come ‘thriller storico’ questo è un must per ogni lettore: certo, non dev’essere di livello zero ma masticare abbastanza bene sia l’ambientazione che il periodo – il tempo (ed i capitoli) sono scanditi in base alle ore liturgiche e moltissima è la terminologia legata alla struttura degli edifici monastici oltre alla gerarchia interna della comunità – in cui è collocato.
Consigliatissimo sia in lettura che in ascolto, per poter vivere un’esperienza catapultati in un periodo lontano pur rimanendo comodamente seduti in poltrona.