Salve a tutti lettori e ben trovati per questa
nuova recensione.
Oggi voglio parlarvi di un libro edito da una casa editrice
ben conosciuta da questo blog ovvero Dark Zone Edizioni, “La vendetta nel vento” di
Roberto Ciardiello.
Titolo: La vendetta nel vento
Autore: Roberto Ciardiello
Editore: Dark Zone
Genre: Horror| pag. 161
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Fabiana ha quattordici anni e un vuoto di memoria. In una tranquilla mattina di maggio si ritrova in mezzo a un prato, circondata dalla solitudine, un manto di nebbia a offuscarle la mente. Dovrebbe essere a scuola a conquistare gli ultimi ottimi voti prima delle vacanze estive, eppure è da tutt’altra parte, senza sapere come sia arrivata lì, cosa sia successo la notte appena passata. Si è incamminata verso casa dopo aver festeggiato il compleanno dell’amica Cristina; il resto è stato inghiottito da un buco nero. Quando i ricordi le piombano addosso, il peso di un’orrenda verità la schiaccia. Le torna in mente nonna Maria, le sue parole, perché tra l’erba ha visto un soffione curvarsi sotto il vento in arrivo dal mare, oltre lo strapiombo. “Esprimi un desiderio, piccola, e soffia forte forte…” E allora Fabiana lo fa. Soffia e aspetta. Perché anche gli animi più docili possono covare rancore. E desiderio di vendetta.
L’ho letto cosa ne
penso:
Parto a parlare di
questo libro ma inizio con delle scuse; queste scuse sono rivolte al pubblico dei
lettori di questo blog, e le faccio per un motivo preciso. A conclusione della
lettura di questo libro, devo dire che non mi sono sentito realmente in grado
di gestire questa recensione. Il genere con cui è definito questo libro e
“Horror”, ma credo sia una scusa questo termine per parlare di una tematica
molto forte e dura da digerire nella mente di un lettore, e trattare di una
tematica come quella su cui si accentra questo romanzo, devo dire non è né cosa
facile né di tutti i giorni; mi scuso anche con l’autore del libro sia perché spero,
di essere capace di dare giustizia al suo libro, sia perché dovrò spoilerare
molto della trama per dire la mia sui pro e i contro dell’intera storia. Dopo
questa premessa partiamo a parlare dei punti positivi e negativi di questo
libro.
Cosa mi è piaciuto:
Uno dei punti di forza
del libro è il modo in cui l’autore racconta questa dura storia di violenza e
dolore; lo stile di scrittura, le parole che sceglie per narrare il fatto hanno una
forte presa sul lettore che rimane catturato dal testo, seppur la trama narri
un’evidente violenza su una giovane ragazza; un qualcosa di non facile quindi
da raccontare senza sembrare pesanti nel testo e riuscendo a non esagerare in
quello che si sta dicendo.
La storia è narrata dal punto di vista dei
protagonisti che ogni volta cambiano di capitolo in capitolo, e di certo aiuta a
staccare mentre si legge il libro. Aiutano anche gli stacchi temporali, visto
che la narrazione parte dal fatto avvenuto mentre vediamo dei flashback di
quello che è successo tornando nel presente e osservando le azioni di due dei
protagonisti. Questi flashback aiutano anch’essi a rendere la lettura più
agevole, ma all’inizio della storia fanno ben comprendere, capitolo dopo
capitolo, dove sta andando a parare l’autore, fino ad arrivare al culmine della
violenza che è subita da Fabiana la protagonista e che ottiene per colpa di
Aldo e Gigi i due personaggi maschili, “sopravvissuti” a quella notte, ma che stanno
pagando le conseguenze del loro brutale atto.
Il pathos che si
percepisce nella parte centrale della storia è agghiacciante e terribile nella
sua lettura, ma comunque non si riesce a staccare gli occhi dal testo. L’Autore crea
tante emozioni distinte e può provocare a più lettori anche sensazioni
eterogenee secondo la persona che sta leggendo il romanzo.
Non una lettura
facile, ma che colpisce profondamente nel suo significato e in ciò che vuole
dire l’autore con tale racconto: vuole colpire chi legge con una questione
sociale, sfrutta un genere, per comunicarci qualcosa di molto oscuro e bestiale
della nostra società, come quello che accade in questa storia, in altre parole
la violenza sessuale su una ragazzina da parte di due uomini.
OCCHIO ALLO SPOILER!!!!
Colpisce “la
vendetta” che giunge alla fine del libro, un po’ fuori contesto, come un “deus
ex-machina” fantasioso, ma comunque la descrizione di questa vendetta nel
finale del libro, colpisce ulteriormente chi legge: io personalmente ho riletto
almeno un paio di volte i capitoli finali per quanto mi hanno preso. Si
raggiunge una forza nei sentimenti che colpisce profondamente.
Cosa non mi è piaciuto:
Personalmente ho
trovato la descrizione dei personaggi un po’ blanda: è vero che il numero di
pagine del libro erano poche, ma tutti e tre i protagonisti della storia sono
poco descritti soprattutto come personalità. Questo per Aldo e Gigi non è
totalmente sbagliato, perché dalla loro descrizione e dal modo di parlare, di
loro si evince l’essere quasi degli animali; il modo di fare e di comportarsi,
mosso dal loro carattere è figlio di quella descrizione che comunque attira il
lettore, per le loro azioni nella storia e la loro violenza; la
“superficialità” descrittiva aiuta a far comprendere che esseri sono in realtà.
La ragazza che subisce l’abuso, Fabiana, ha invece almeno un contorno e dei
sentimenti; un’adolescente con dei sogni che vuole realizzare, dei pensieri e
un carattere minimamente descritti, ma tutto ciò è stroncato da una notte folle
e criminale; viene, però, da chiedersi, soprattutto per lei se con una decina
di pagine in più, se non di più avremmo avuto dei personaggi più caratterizzati
per dare anche più forma alla sfortunata protagonista del romanzo, in modo da
dare al lettore ulteriori possibili similitudini con le quali sentirsi legato a
lei ed empatizzare ancor di più, se ce ne fosse bisogno, verso ciò che subisce.
In definitiva:
Un racconto breve, che
vuole essere più che un horror vuole parlarci di un tema pesante e che riguarda
il nostro vivere in una società; quelli che vediamo sono i “demoni” che nascono
nella vita reale, nei cuori delle persone; non parliamo quindi di un libro che
vuole parlarci di Horror usando il soprannaturale, ma che ci ricorda come
l’essere umano può da solo normalmente creare i suoi orrori e i suoi mostri; la
cura con cui l’autore parla di questa tematica è da apprezzare e da tenere
conto perché non è cosa di tutti giorni toccare tali questioni con poche pagine
e rilasciare delle emozioni così forti e nitide come quelle che ho avuto io stesso
come lettore.