Amici del Bosco,
ben ritrovati e sedetevi comodi: oggi abbiamo un ospite d’eccezione!!!
Sto parlando di ALESSANDRO RICCI, autore de Il Fabbricante di Suoni (QUI la recensione) #soldout di Pisa Book Festival 2019.
Pronti?? Via!!!
Alessandro,
benvenuto tra le pagine del Bosco dei Sogni Fantastici!
Ci siamo
incontrati al Lido di Camaiore (Lu) in occasione della Festa del
Libro del 6 ottobre scorso e mi sei stato presentato come Scrittore
di Narrativa per Ragazzi: come nasce questa tua passione per i
giovani lettori?
Ciao
Isa e grazie per l’invito, è una vero piacere stare qua sul tuo
Blog.
Non so esattamente come nasca questa mia passione per il
fantastico , ho sempre avuto una fervida immaginazione, attiva e
piuttosto capricciosa, inventare storie è sempre stato facile per
me.
Questo unito a una grande passione per i grandi autori della
letteratura per ragazzi: dai classici Verne, Kipling, London, Carol e
Baum a quelli più contemporanei come Roal Dhal, Rodari e Bianca
Pitzorno. Sono cresciuto con questi autori e tutt’ora sono la
maggior parte dei libri che leggo.
“Il
Fabbricante di Suoni” è il tuo romanzo d’esordio: come sei
arrivato a questa storia e com’è stato il percorso dall’inizio dei
lavori sino alla pubblicazione vera e propria?
L’idea
è partita dalla figura retorica della Sinestesia, l’associazione
espressiva tra due parole appartenenti a due diverse sfere
sensoriali, infatti il mondo fantastico in cui si svolge il romanzo
si chiama Sinestenia.
Ho
immaginato come poteva essere un mondo in cui colori e suoni fossero
fusi tra di loro, il resto è venuto da sé.
“Il
Fabbricante di Suoni” è nato come un gioco, la mia compagna è una
bravissima illustratrice e così abbiamo deciso che avrebbe
illustrato questa favola per farne un libro da tenere per noi. Una
volta completato abbiamo pensato di buttarci e vedere cosa ne
pensavano le altre persone.
La fortuna ha voluto che incontrassimo
“Arpeggio Libero”, che ringrazio tantissimo, che ci ha pubblicati
subito.
Uno
scrittore è, di norma, anche un buon lettore: che rapporto hai con
la lettura? Quali sono i tuoi libri preferiti?
Sono
un lettore molto vorace, amo leggere e non credo che potrei mai farne
a meno, è il mio modo, assieme alla scrittura, di prendermi una
pausa dalla realtà. Altrimenti rischierei di soffocare.
E’
difficile fare una lista ma ci provo : Il piccolo principe, i Ragazzi
della Via Pal, IT e il Signore degli Anelli.
In realtà ce ne sono
tantissimi altri che ho lasciato fuori, spero non ce l’abbiano con
me. Amo tutti i miei libri.
Un libro
per ragazzi che avresti voluto scrivere tu? E perché?
Sicuramente
il “Piccolo Principe”, credo che sia un po’ per tutti così.
Il capolavoro di Antoine
de Saint-Exupéry è un testo irripetibile, il miglior esempio di
come una poetica semplice e sognante possa emozionare intere
generazioni, lanciare messaggi e spunti di riflessione su temi molto
importanti come l’amicizia, i legami e il modo di vedere la vita.
Credo da
sempre che uno scrittore per giovanissimi debba essere ‘bambino
dentro’, sia nella mente che nello spirito, o non saprebbe creare
emozioni e suscitare la meraviglia nel piccolo lettore: c’è qualcosa
del tuo essere stato bambino che ti porti dietro e che ancora oggi,
che sei adulto, magari fai o faresti? A quali episodi della tua
infanzia sei maggiormente affezionato e perchè?
Uno
come me, che sfoggia la sua sindrome di Peter Pan come un vanto, non
può che essere d’accordo.
In realtà mi porto dietro parecchio:
l’instancabile voglia di immaginare e di giocare per esempio e uno
sguardo fiducioso e ottimista, forse un po’ ingenuo, verso il
mondo.
Insieme
a tutti i lati negativi come la disattenzione cronica e il disordine
perenne, ma secondo me hanno anche questi il loro fascino.
Io
sono cresciuto in un piccolo paese della Garfagnana, una zona
montuosa a Nord della Toscana, proprio sotto le Alpi Apuane. Non
c’era mai molto da fare e noi ragazzi dovevamo ingegnarci. Uno dei
miei giochi preferiti era quello delle “Bande”, ero ispirato da
“I ragazzi della via Pal” ed erano gli anni dei Goonies, di E.T.
e Stand by Me, in cui dei ragazzi si legavano in un gruppo, da noi
nominate Bande, per fare cose straordinarie.
Noi non abbiamo mai
trovato un tesoro pirata o rispedito a casa un alieno in barba al
governo, ma ricordo con molto affetto le giornate passate a costruire
rifugi, disegnare mappe e nasconderci dai “grandi”.
Leggere ai
bambini o con i bambini? Tu che cosa consigli?
Tutti
e due. In fasi diverse.
Nei primi anni è indispensabile leggere
ai bambini cosicché possano prendere confidenza con la lettura e
l’immaginazione, poi leggere con loro e accompagnarli fino a che
non saranno in grado di esplorare i propri sentieri.
Anche se
leggere una favola a qualcuno, bambino e adulto, è un atto di amore
e di cura che ogni tanto andrebbe fatto. Vorrei anche dare un
consiglio : se volete leggere bene una favola bisogna fare le voci.
Devi
convincermi ad acquistare e leggere il tuo romanzo: come fai?
Sono
un po’ in difficoltà con questa domanda, sono poco a mio agio con
le attività promozionali.
Di solito cerco di raccontare la storia
e l’idea che l’ha ispirata sperando di suscitare interesse.
Una tua
citazione preferita?
Ce
ne sono moltissime a cui sono legato però, in questo momento, mi
piace molto la frase che Sepulveda fa miagolare al suo gattone
Zorba:
“Vola solo chi osa farlo”.
Vorrei
chiudere questa breve intervista con una piccola ‘prova creativa’:
saresti disponibile a proporci un piccolo testo, senza troppo
lavorarci sopra e magari di getto, se possibile, che contenga però
le parole GATTO – PUPAZZO – ORECCHIE – FUCSIA – PUZZA.
Beh
la prima cosa che mi è venuta in mente appena lette queste parole è
di comporre una filastrocca, vista la mia passione per Gianni Rodari
è un’attività che mi diverte molto. Però lo ammetto ci ho
lavorato una mezz’oretta
C’era una volta un Re un po’ matto
Il cui consigliere non era che un GATTO,
Se la cosa vi sembra un vero sollazzo
in più vi dirò che era solo un PUPAZZO.
Alle lamentele, che eran parecchie
rispondeva cantando e tappando le ORECCHIE.
“Non voglio saper di lagne e quesiti
Chiedete al mio gatto, sarete esauditi”
“Ma lui non risponde e non lo farà
La bocca è di stoffa e la coda è Lillà.
Almeno avesse un colore normale
ma il FUCSIA è assai strano per un animale.”
Il Re disgustato scotea la cucuzza
Facendo una smorfia come si fa per la PUZZA.
“Che triste destino aver la mente ingegnosa,
mi tocca spiegar ogni minima cosa.
Se il mio gatto fosse di un grigio ordinario
Avrebbe solo “Miao” nel vocabolario.
Invece l’ho tinto di un colore squillante
in modo che avesse una lingua frizzante.
Se poi fosse nero, dalla coda ai baffi,
saprebbe soltanto tirare dei graffi.
Invece col colore più allegro che ci sia
Potrebbe saper fare pure qualche magia.”
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Disegno dell’Illustratrice Stefania Franchi QUI la sua fanpage |
Ringrazio, con immenso piacere, ALESSANDRO RICCI per essersi sottoposto a questa piccola intervista e aver giocato con la creatività!!
Se anche a voi è piaciuta la verve frizzante di Alessandro, vi invitiamo a lasciare un like alla sua pagina Guida Turistica per Sognatori in modo da essere sempre aggiornati sulle sue attività!!
A presto e grazie per essere stati con noi!!