Lettori carissimi,
oggi diamo spazio alla serie ambientata nell’Antica Roma e ideata da GIANLUCA STISI, un autore selfpublish che ho conosciuto a Ferrara in occasione dell’evento Scripta Manent che si è tenuto il 9 e il 10 di novembre c.a. (clicca qui).
Gianluca Stisi ha scritto e pubblicato due libri, disponibili in formato cartaceo e digitale ed è in arrivo il suo terzo lavoro. Entrambi i testi sono auto-conclusivi, si possono quindi leggere anche separatamente e non per forza seguendo un ordine preciso: va da sé che vi siano dei collegamenti tra entrambi, per cui è comprensibile che letto uno si desideri leggere anche l’altro.
Ve li presento, così potete farvi un’idea e vi lascio link al sito di Gianluca Stisi per poter scoprire molto di più!!
LA DISGRAZIA DELLA DOMUS CURZIA
di Gianluca Stisi
472 pagine
Tutto ha inizio una sera, durante una cena nella villa dei nobili Valeri. Un messaggero inatteso porta una convocazione per il Pretore Quinto Valerio Probo, membro del Senato e Magistrato civile alle dipendenze dell’Optimus Princeps Marco Ulpio Traiano. Il protagonista verrà convinto ad indagare su un caso dall’apparenza semplice: un furto di gioielli avvenuto ai danni del vizioso Senatore Gaio Curzio Lusore e di sua moglie, Claudia Pulcra, splendida e “terribile” nipote del Cesare Traiano. L’indagine si trasformerà invece in un’ardua sfida per il tenace investigatore e il suo giovane assistente, Eliodoro di Corinto. Misteriosi omicidi e sottili intrighi all’ombra di alcuni potenti personaggi della curia capitolina, dei quali si occuperà perfino il temuto Prefetto del Pretorio, Tiberio Claudio Liviano. Una corsa contro il tempo volta a soddisfare una semplice richiesta da parte dell’Imperatore: una conclusione rapida dell’inchiesta, che dovrà terminare necessariamente prima della nomina del nuovo governatore della ricca provincia romana di Lusitania.
SANGUE SUL FORO
di Gianluca Stisi
465 pagine
Nell’anno 108 d.C. alcune strane morti di umili servitori stanno rischiando di rallentare i lavori del grandioso cantiere del foro e dei mercati traianei. In assenza di casi più interessanti, il Pretore Probo decide allora di occuparsi della vicenda, curiosando fra i responsabili delle ditte e finendo ovviamente per scontrarsi con il suo rude antagonista, il Prefetto del Pretorio. Sebbene l’iniziale situazione paia sotto controllo, il moltiplicarsi dei decessi e il coinvolgimento di illustri personaggi obbligano invece gli inquirenti a ricredersi, costringendoli perfino a bloccare i lavori tanto cari al Cesare. Mentre una terribile calamità rischia intanto di sconvolgere la vita di Roma e dei suoi cittadini, l’inchiesta si amplia svelando i foschi contorni di un letale intrigo gentilizio, un vero e proprio “vaso di Pandora” di menzogna e corruzione. Nel sempre più disperato tentativo di proteggere la dorata pax dell’Urbe, il nobile investigatore dovrà destreggiarsi fra senatoconsulti e “operai fantasma”, convivi di rappresentanza e pericolosi magnati, intraprendenti prostitute e persino bizzarre profezie. Quinto Valerio Probo riuscirà infine a risolvere l’enigma del foro, tacitando una volta per tutte le arroganti critiche dell’architetto Apollodoro di Damasco?