“Se è Amore, lo sarà per sempre”, di Mauro Cesaretti [Recensione]

Amici Lettori,

diamo spazio alla poesia e lo facciamo in compagnia di Vincenzo Calò che, su queste pagine, ci lascerà scivolare tra le liriche di chi sa comunicare ancor con il linguaggio di un tempo, a volte difficile da comprendere. Oggi ci presenta la raccolta di Mauro Cesaretti dal titolo SE E’ AMORE, LO SARA’ PER SEMPRE.




SE E’ AMORE LO SARA’ PER SEMPRE

di Mauro Cesaretti

Edizioni Montag 

113 pagine – 10,20 €

«Se è amore, lo sarà per sempre» è un libro che vive l’amore negando l’amore stesso, che scopre l’essenza attraverso le varie sfumature del cuore, che soffre il dolore degli sbagli attraversando i ricordi. È la conclusione di una trilogia, ma anche l’inizio stesso, poiché il poeta ha inserito volutamente anche delle liriche risalenti al suo primo periodo proprio per dare un senso di ciclicità alla trilogia che prenderà il nome «Infinito».



Recensione a cura di Vincenzo Calò


Tante
novità vibrano, sollecitandoci ad andare avanti e raggiungerle così
per fare chiarezza ed esprimerci con leggerezza, pur essendo sempre
più intrattenibili, pur dovendo scorrere per rinfrescare la natura
degli eventi.

Secondo
il poeta, il battito cardiaco è influenzato da una lotta interiore,
la più deplorevole, cosicché aleggiano amorevoli frammenti, da
mirare con uno spirito infrangibile, piacevolmente passivi a tutta
questa sublimazione.

Mai
riceviamo quel che vorremmo

perché
s’ignora il desiderio altrui

e
l’insoddisfazione c’assale adagio”.

In
questa raccolta di versi, il lettore può notare che per amare non
bisogna essere portatori di tradimento, cercando piuttosto d’appurare
una perdita dall’intensità di un saluto che pecca di reciprocità;
tra voli diseguali, fragili, che una corrente fredda li può legare
in maniera del tutto discutibile.

Attanagliati
dai nervi, si attende che ogni cosa smetta d’esistere, volendo
cambiare aria in definitiva, in mancanza del coraggio d’ammettere
che siamo in balia della scelleratezza, per respirare un domani
serenamente.

Nella
vista inerme, nella gabbia dell’amore, si sta insieme senza saperne
il motivo, si scompare per quell’oscura, prematura intenzione di
approfondire tutto ciò che si è amando.

Tra
le poesie si constata che l’esistenza di una coppia d’amanti si
ripara al fresco di una passione, rincorre un gesto d’affetto
nell’amarezza dei sensi.

Se
io potessi amare ogni respiro e il suo dolore

ogni
fiacchezza dell’amore

ti
scriverei parole che non so”.

Un
cielo variabile riveste percorsi dolorosi, correnti d’aria che un
miscuglio di persone fatica a sentire, come a scorgere l’aprirsi
del fiore più classico da porgere.

Il
desiderio di snervare degli affetti c’intensifica, e scambiamo il
bene per il male e viceversa in un contatto che così si evolve in
passione, determinando tutto tranne che l’atto finale di una storia
tra due persone.

Traspaiono
delle identità amando, allorché una fisicità include della
desolazione con delicatezza, fino a stancarsi meravigliosamente.

Capita
di rientrare in un cenno d’intesa per sconvolgersi reciprocamente,
e irrigidirsi individualmente, nello spirito, perché uno scambio di
vite può risultare drammatico, specie per il genere femminile.

Chi
ama finisce imprigionato all’istante, ad angosciarsi noiosamente, a
patto che un’apertura dei sensi la si divori in un tu per tu.

I
nervi d’incanto scompigliano della quiete che chissà se la
meritiamo, come se ci dovessimo sfidare a duello fino a non intendere
un valido motivo, coi demoni che ci tentano scherzando col fuoco che
facciamo.

Carezza
che mi aiuti a sognare l’amor vero

evitami
di incrociare il suo sguardo omicida

e
con quella sua dura e insopportabile morsa”.

Un
timore può dimorare nel cuore in mancanza di rettilinei, alle
dipendenze di vizi nient’altro che sensuali… ma di certo svanisce
col riacutizzarsi della memoria, con la pretesa olfattiva.

Prima
o poi un battito cardiaco può precipitare nell’anonimato
fintantoché i ritmi quotidiani manifestano indifferenza, senza
riconoscere un’osservazione passata, sul proprio conto… roba da
rimanere travolti, bloccati ancora.

Il
domani somiglia a una casa d’abitare, in cui non si entra,
preferendo invece attendere, viaggiare mentalmente, arrecando
complessità ai giorni che passano, a un regista.

Quindi
non è affatto perpetuo il caos insito alle forme liquide, di una
preghiera al fine di andare avanti e raccogliere meglio le forze per
tenere testa alle debolezze.


L’autore Mauro Cesaretti

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