Cari lettori, tempo di ferie e tempo di vacanze. Anch’io tra pochi giorni mi concederò una settimana di relax, da dedicare alla lettura dei miei ultimi acquisti cartacei.
Nel frattempo vi lascio la recensione dell’ultimo romanzo che ho letto
Il discorso delle stelle di Antonio Rubino
Emersioni
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Una mattina, Leonore propone a Paolo una riflessione. «Paul, ora che sto conoscendo nell’intimo la tua famiglia, certo è un po’ esuberante, ma la amo già, proprio perché la sto vivendo da vicino. Per esempio se io raccontassi le cose che succedono qui, la gente del mio popolo potrebbe avere una cattiva impressione, per esempio per come imprecate contro le persone defunte, o di zia Giuseppina che assaggia la frutta al mercato senza permesso. Perché non capirebbero che tali gesti fanno parte di questa cultura e non hanno nulla di male. Da fuori certe cose possono sembrare brutte, anche se in realtà non lo sono… Se solo tutte le persone e i popoli del mondo potessero sedere per una lunghissima cena a una stessa tavola e parlare la stessa lingua, ridere, scambiarsi amore e condivisione, capire che siamo tutti uguali sulla terra. Se solo potessero scambiarsi per magia la propria cultura, anche solo per il tempo di una cena…».
Questo stralcio che ho scelto è la sintesi di tutta l’anima del romanzo: un romanzo che parla di guerra, una guerra terribile che non guarda in faccia nessuno e non risparmia bambini, giovani donne e persone innocenti, eppure il messaggio unico che traspare da ogni pagina è quello di pace, tolleranza e condivisione tra i popoli.
La storia è articolata in due parti ben distinte: la prima vita di Paolo, il nostro protagonista, lavoro, carriera e una visione del mondo che divide tutti in buoni e cattivi e la sua seconda vita, quella che intraprende dopo aver conosciuto Leonore, una giovane attivista siriana.
Durante gli anni della guerra civile e del terrorismo internazionale, due anime si incontrano e pur nella loro assoluta diversità si fondono e dopo un primo momento di scontro tra due culture e visioni del mondo completamente agli antipodi, imparano a coesistere.
La storia è raccontata da un narratore esterno e solo alla fine si scoprirà l’identità di questo personaggio, che ha osservato la vita dei personaggi del romanzo, fatta di rischio, passione, paure, incontri movimentati e avventurosi, imperversate da pericoli e assimilate al movimento degli altri.
Ogni capitolo è infatti introdotto da alcuni semplici concetti di astronomia che ben si modellano sulle vicende degli uomini.
Un romanzo doloroso e triste che malgrado tutto brilla di una luce di speranza unica, che non abbandona il protagonista neppure nel momento più buio della sua vita.
Come diceva Andrea Camilleri
La vera differenza tra un uomo e un altro uomo risiede nelle loro teste, nei loro pensieri e non nelle insegne, nelle bandiere, nelle divise, nelle rotelle di panno.”
I nostri protagonisti scopriranno proprio questo, in un percorso di crescita interiore che si sviluppa per tutto il romanzo.
Buona lettura
grazie molte per la recensione daniela, per chi volesse può interagire con la pagina Facebook "il discorso delle stelle"