“Il Confessore – Atto Unico” di Raffaele Mancini

Amici Lettori,
con piacere vi lasciamo una recensione diversa dal solito: si tratta di IL CONFESSORE – ATTO UNICO, un testo teatrale realizzato da Raffaele Mancini.

Buona lettura.

Recensione a cura di Daniela Tresconi

Don Mariano è un sacerdote di circa 80 anni al quale si rivolge la signora Sofia per avere un aiuto per il proprio figlio, impegnato a suo parere in una storia d’amore sbagliata.

È la prima volta che mi trovo a recensire un copione teatrale scritto sotto forma di romanzo, si tratta del Confessore, atto unico di Raffaele Mancini. Ero dubbiosa, nella mia mente passavano molti pensieri: come riesce a scorrere una narrazione scritta come un copione? Riuscirò a cogliere il valore di un racconto che è nato per essere visto e non letto?

Che piacevole esperienza cari amici del Bosco: è stata una lettura più che piacevole soprattutto perché la scrittura di Raffaele Mancini ha la capacità di passare dal grottesco, al comico, al drammatico in modo sorprendente e con estrema facilità.

La parola scritta si è trasformata in immagine,  descrivendo in modo dettagliato, senza appesantire, la  scenografia: un tavolo, un campanellino, una bottiglia di vino e pochissimi personaggi.

Quando hai chiuso le pagine del libro, queste persone ti sembra di conoscerle, ti sembra quasi di identificarle nelle persone che hai incontrato il giorno prima per a strada.

Mancini ha indubbiamente un’altra abilità, soprattutto per me che sono una grande amante degli spettacoli teatrali: non ho sentito affatto la pesantezza della lettura sotto forma di copione, anzi, l’autore è riuscito a trasmettermi la sensazione di essere seduta sulla poltrona del teatro ad ammirare lo spettacolo, appassionandomi e divertendomi dell’arguzia e dell’ironia di Don Mariano, che è riuscito ad infliggere la giusta punizione ad una coppia gretta e meschina.

Un consiglio per tutti i lettori: abbiate coraggio quando scegliete il libro che vi farà compagnia, provate a cambiare, non acquistate solo il libro di moda, firmato dal grande nome o che leggono tutti, cambiare strada vi farà scoprire cose che tutti gli altri non riusciranno mai a vedere.

Grazie alla figlia dell’autore, per avermi fatto dono di questo piccolo gioiello.

Raffaele Mancini,  di origini pugliesi, anche se nato in Veneto – ma lericino da sempre -, era approdato all’avvocatura dopo una breve esperienza di dirigente delle Poste. “Avvocato all’antica nel senso migliore del termine, era colto, garbato, leale, disponibile ed arguto. Un vero signore. Fu anche Giudice Conciliatore di Lerici e Difensore Civico di quel borgo marinaro che tanto amava e di cui era diventato un’istituzione. È scomparso nella primavera di quest’anno.

IL CONFESSORE ATTO PRIMO
di Raffaele Mancini

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