Cari Sognatori,
vi proponiamo un romanzo scritto da Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli dal titolo COSA SA MINOSSE: STORIA DI FANTASMI E GENTE STRANA, pubblicato dal gruppo Giunti Editore.
Buona lettura.
La Recensione a cura di Stefano Muzio
“I vecchi subiscono le ingiurie degli anni…”
Mai frase di Guccini fu più azzeccata.
Stavolta il Maestrone di Pavana ha toppato.
Per me Maestro Francesco è da sempre un punto di riferimento e l’ho sempre seguito fin dall’adolescenza, sia come cantautore che come scrittore, preferendo i suoi gialli rispetto ai racconti autobiografici.
Guccini ha fatto da colonna sonora alla mia vita.
Avendo già letto ed apprezzato bellissimi suoi romanzi quali, tra tutti, “Macaronì”, “Tango e gli altri” e “Malastagione”, mi sono precipitato a leggere il nuovo giallo “Che cosa sa Minosse” pieno di aspettative, tenendo in sottofondo il piacevole ma non azzeccatissimo “storie di viaggio n.2” (meglio il primo).
Il racconto è molto breve, ma questo non sempre è un difetto, la storia non decolla e la trama è piatta.
Non sembra nemmeno scritto da Guccini e Machiavelli.
Un libro da leggere velocemente e mettere via, come bere un bicchiere d’acqua di rubinetto…. Peccato!
Caro Maestro Francesco…
“Mi piaccion le fiabe… Raccontane altre!…”
La frenesia della città sembra all’improvviso lontanissima, i tornanti si snodano in mezzo a una fitta vegetazione, il segnale telefonico si interrompe: e poi, dietro una curva, ecco una radura dominata da una quercia maestosa e da un’antica casa in pietra. A Maurizio e a Marta sembra che quella casa sia lì ad aspettarli da sempre. A dire il vero Maurizio, da buon scrittore di romanzi, qualche sospetto per le case isolate nel bosco lo nutre, ma l’entusiasmo della moglie vince ogni resistenza. E così i due approdano tra gli Appennini, poco desiderosi di stringere amicizia con i ruvidi abitanti del paese vicino e determinati a godersi il loro incantevole buen retiro. Però non sono soli: dalle profondità della cantina – che i locali chiamano “l’inferno” – emerge un grosso gatto che si considera il vero padrone di casa e che, in virtù del suo pelo nerissimo, accetta l’epiteto di Minosse con felina condiscendenza. Ma non è tutto. Una notte dopo l’altra, a far loro compagnia si susseguono strani accadimenti: ombre fruscianti in giardino, luci che si accendono nel buio, Minosse che gonfia il pelo come se qualcosa lo avesse terrorizzato…