“La danza del gorilla” di Sandrone Dazieri

Lettori cari,
con piacere vi lasciamo il nostro parere circa il libro LA DANZA DEL GORILLA, scritto da Sandrone Dazieri e pubblicato con Nero Rizzoli.

Buona lettura!

La Recensione a cura di Stefano Muzio

Ritorna il personaggio del “Gorilla”, l’investigatore con disturbo della personalità, in termini medici “Disturbo Dissociativo dell’Identità”, sindrome di cui il personaggio di Dazieri soffre fin da bambino.

Dal suo esilio volontario ad Amsterdam, il Gorilla torna a Milano per il funerale di un amico, anzi un “compagno” di gioventù, idealista e rivoluzionario che, al contrario di lui, non ha abbandonato le idee anarchiche e rivoluzionarie.

Al suo ritorno Sandrone trova una Milano profondamente cambiata, non più la “Milano da bere” degli anni 80, ma una Milano “gia bevuta”, in mano al malaffare, dove le minoranze, i poveri, i disadattati vivono in una sorta di “corte dei miracoli” e cercano di tirare a campare meglio che possono.

Dentro questa città all’apparenza ricca e opulenta “danza” il Gorilla, alla ricerca della verità sulla morte dell’amico e si incontra e scontra con falsi e veri amici del passato e con insospettabili falsi e veri nemici del presente.

Alla fine verrà fatta giustizia, ma sarà una giustizia parziale, una verità non vera, rimaneggiata dal potere e riadattata, perché la Storia la scrive sempre chi vince e gli emarginati ed i disadattati non vincono mai!

Un romanzo da leggere, un noir duro e puro scritto con ritmo serrato e con dialoghi essenziali, una scrittura asciutta ma non priva della descrizione minuziosa dei luoghi quando necessario.


LA DANZA DEL GORILLA
di Sandrone Dazieri
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Disturbo dissociativo dell’identità. Il Gorilla ne soffre sin da bambino e ha imparato a nascondersi e sopravvivere, almeno fino a quando qualcuno non gli ha sparato in testa, dieci anni fa. Adesso ha cambiato vita e se ne sta ad Amsterdam, dove – grazie alle proprietà terapeutiche della marijuana – ha stipulato una tregua con il suo alter ego: il Socio, il doppio in agguato, che gli ruggisce dentro e che è sempre pronto a prendere il sopravvento. I due sono diversi, e non hanno mai avuto un rapporto facile. Se il primo è istintivo, ironico, poco avvezzo alla violenza, il secondo è freddo, spietato, letale. Rientrato a Milano per la morte di un amico, il Gorilla finisce invischiato nel pasticcio di un incendio doloso. Tra le pieghe della città, dove si aggirano dropout e vecchi militanti dell’estrema sinistra, imprenditori alla canna del gas, forzuti vigilantes e pretoriani del decoro urbano, dovrà fare i conti col passato, misurare il peso delle sconfitte collettive, tenere a bada il Socio, vedersela con la metropoli di NoLo e piazza Gae Aulenti, del Bosco Verticale e del dopo Expo, la metropoli – smart e friendly – che cambia ogni giorno, vendendosi ogni volta un pezzo di anima. Personaggio leggendario del noir italiano, il Gorilla è tornato in pista, in un viaggio al termine della notte che svela la schizofrenia di questo tempo marcio, ammantato di promesse scintillanti come i nuovi grattacieli, inchiodato alle ingiustizie di sempre.

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