“La Ragazza di Cenere” di Erika Setzu

a cura di Francesco Bignardelli

Salve a tutti lettori e bentrovati a questa nuova recensione,

oggi vi parliamo di una nuova opera auto pubblicata dall’autrice Erika Setzu, intitolata LA RAGAZZA DI CENERE : il libro è disponibile sia in formato cartaceo che digitale, in libreria e sugli store online.

Buona lettura!


Partiamo dal fatto che abbiamo tra le mani un racconto breve di 80 pagine circa che, come per altre opere già lette in precedenza, mette chi legge e deve poi recensire la difficoltà di trovare i giusti punti positivi e negativi da evidenziare.

Andiamo quindi a vedere cosa troviamo in questo racconto di Erika Setzu.

Seppur le pagine siano poche, la trama proposta è lineare e ben comprensibile con uno sviluppo nel finale che può in effetti sorprendere il lettore (a me lo ha fatto).

L’ autrice riesce anche a proporci un mondo attorno a noi, non troppo ampio, ma chiaro e con i suoi dettagli; riesci ad immaginarti la città, la foresta, le case; riesci a visualizzare questo piccolo mondo e questo aiuta ad entrare meglio nella storia che si sta leggendo, senza rischiare né di raffazzonarci poco, ma soprattutto, si trova una sua utilità nella lettura.

Non stiamo parlando di una scrittura perfetta poi, ma scorrevole e non affannosa: fa riposare il lettore, affascina chi andrà a leggere, ma la narrazione non ti obbliga a una lettura vorace, anzi si capisce pagina dopo pagina come si debba gustare lentamente questo racconto.

Se c’è una pecca nitida per me , posso dire che ci sono troppi personaggi: che in un solo racconto appaiano troppi nomi, secondo me crea delle difficoltà a chi legge; si rischia di non capire bene se ci sono dei protagonisti e chi sono; si rischia di perdersi per strada dei pezzi, perché con tanti nomi, che appaiono un po’ in un capitolo e un po’ in un altro rischi di doverti fermare e capire come quel personaggio sia giunto a quel punto della storia.

Trattandosi di una storia breve, che non richiede molto tempo nella lettura, si rivela essere un ottimo modo per passare il tempo, in viaggio, rilassando gli occhi e apprezzando qualcosa né pesante né che ti senti obbligato di divorarti pagina dopo pagina.

Mi sento di consigliarlo per esplorare qualcosa, comunque, di nuovo e particolare.

In un villaggio dei bambini si perdono nel bosco e gli adulti partono alla loro ricerca con la leggenda della ragazza di cenere che si dica li abbia rapiti, sarà davvero così?

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