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a cura di Isabella Cavallari
Amici Lettori,
arriviamo con un po’ di ritardo ma felici nell’aver concluso la lettura che apre la collana dei Thriller pubblicati da NPS Edizioni: il romanzo GLI IMPICCATI NON MUOIONO SUBITO, scritto dall’autrice sarda Maena Delrio, è vincitore della seconda edizione del concorso letterario Misteri D’Italia.
Nei giorni scorsi si sono tenute le tappe conoscitive del libro, a noi il piacevole – e arduo! – compito del proporvi la recensione.
Buona lettura!
La storia si apre al porto di Genova dove uno yatch di lusso che ospita una festa privata si rivela poi uno scenario tutt’altro che piacevole e, anzi, piuttosto drammatico.
Pochi giorni dopo, ad Arbatax, in Sardegna, faremo la conoscenza dell’Ispettrice di Polizia Claudia Marcialis che si trova a dover aprire un’indagine dopo aver ritrovato il corpo di un ricco imprenditore locale, sventrato dai cinghiali, nel bosco che conduce all’antico faro locale.
Inizialmente sembra trattarsi di un banale incidente, ma il supporto della Scientifica spronerà la Marcialis ad approfondire le ricerche per poter vederci più chiaro, scoprendo come il promontorio custodisce, da secoli, un mistero capace di rovinare la vita a chi, nel tempo, vi ci abita.
Si riuscirà a fare luce su quanto di oscuro e pericoloso anima quel luogo impervio, pur essendo in molti a voler ostacolare la giustizia e rendere complicate
MAENA DELRIO propone ai lettori un romanzo perfettamente in stile crime, potendo quindi offrire al pubblico qualcosa di coinvolgente, per nulla splatter, in grado di stimolare l’intelligenza altrui affinché si possa svelare il mistero durante il corso della lettura.
Dico ‘in stile crime’ poiché gli ingredienti che siamo soliti trovare anche nelle Serie Tv a tema indagine/thriller/giallo/noir sono abilmente mescolati anche in questo caso: abbiamo l’Ispettore di Polizia, una donna carismatica e un’acuta osservatrice, capace di ragionare in modo lineare mettendo insieme i pezzi del puzzle mano a mano che si rivelano; abbiamo la Scientifica, che rende moderna e professionale la parte dedicata al ritrovamento delle prove e alle analisi pratiche della faccenda; abbiamo i moventi e gli alibi; abbiamo i colpi di scena, con tanto di salti temporali narrativi necessari a farci comprendere il quadro completo dell’intera storia.
I tempi di narrazione, poi, sono veloci e completi al tempo stesso: non abbiamo capitoli troppo lunghi e le scene cambiano in maniera molto rapida e precisa, permettendo al lettore di cogliere sempre più dettagli per poter arrivare, in tempo con la Marcialis, ad avere il quadro d’insieme della situazione.
I dialoghi si rivelano essere concisi e sintetici, formali il giusto quando necessario, e più rilassati e impersonali laddove fattibile.
Le espressioni in dialetto sardo, poi, impreziosiscono maggiormente rendendo il tutto molto più sentito e verista.
…e poi abbiamo un’ambientazione meravigliosa, ricca di natura, ricca di amore per una terra che pare custodire una leggenda antica e a tratti piuttosto cupa, ideale per poter aggiungere la propria fantasia e produrre un romanzo capace di tenerti sulle spine dall’inizio alla fine.
![Gli-impiccati-Maena-Delrio](https://www.isabellacavallari.com/wp-content/uploads/2023/04/Gli-impiccati-Maena-Delrio.jpg)
Genova. Novembre 2018.
Una festa privata, su uno yacht di lusso, finisce in tragedia.
Arbatax, Sardegna. Pochi giorni dopo.
Il cadavere di un ricco imprenditore viene ritrovato, dilaniato dai cinghiali, nel bosco che conduce all’antico faro. Sembra un incidente, ma l’ispettrice Marcialis non è convinta. Muove le corde giuste, fa pressione, sprona all’indagine, fino ad addentrarsi nei segreti oscuri del promontorio, luogo maledetto secoli prima, destinato a portare alla rovina chiunque vi abiti.
Riuscirà una donna a spezzare la catena del fato?