a cura di Isabella Cavallari
Amici Lettori,
oggi vi parliamo di un thriller psicologico che ha ispirato l’omonima serie televisiva di Netflix: LA MIA PREDILETTA è, infatti, un romanzo di Romy Hausmann tratto da storie vere di cronaca e pubblicato con Giunti Editore.
Bando alle chiacchiere e andiamo!
Lena Beck scompare 14 anni fa al rientro da una festa: semplicemente non torna più a casa e da quel momento di Lei nessuno ha più traccia.
Matthew, suo padre, non si da pace e fa di tutto affinché la polizia non chiuda il caso e continui le indagini.
In una notte d’inverno, però, un’ambulanza porta in ospedale una donna investita sul limitare del bosco. E’ incosciente, senza documenti, e con Lei vi è una bimba che dice che la donna risponde al nome di Lena ed è sua madre.
Non conosce nient’altro, se non che vivono chiusi in una casetta nel bosco insieme al fratellino e al padre, e che la madre abbia ucciso il padre casualmente e per sbaglio, senza farlo apposta.
Che finalmente sia stata trovata la ragazza scomparsa?
La trama fitta e ben strutturata permette al lettore di restare ‘in attesa’ durante tutta la lettura del romanzo La Mia Prediletta: viene scelta infatti la narrazione con 3 POV: quella della bambina, che si chiama Anna; quella della donna investita che si chiama Jasmine e quella del padre, che ancora cerca la figlia scomparsa diversi anni prima e di cui non ha più traccia.
Questo permette a chi legge di infilarsi nella mente dei personaggi.
Siamo lì quando si riflette, lì quando si ricorda, lì quando si vivono brutte emozioni e strane reazioni a quello che li unisce tutti: una sorta di Disturbo Post Traumatico da Stress.
L’uomo perché finalmente scopre una verità infima e particolare, difficile da accettare, da capire, da affrontare.
La donna perché fatica a tornare alla normalità, dopo il tempo trascorso insieme al suo rapitore, in quella casina nel bosco. Perché non sa cosa sia successa alla donna scomparsa; perché continua a chiedersi perché Lui l’abbia scelta. Perché proprio lei?
La bambina perché la sua ‘realtà’ si è totalmente trasformata. Non c’è più il suo mondo, non c’è più il contatto con il fratellino, non c’è la figura del padre e non ha mai potuto capire che tutto quel che viveva era… sbagliato.
Un ritmo molto incalzante – ho letto le prime 150 pagine in un’unica serata, tutte d’un fiato! – capace di tenerti incollata davvero alle pagine, la storia è molto particolare: l’autrice affronta diversi temi delicati, con un rispetto meraviglioso, riuscendo a trasmettere al lettore diverse emozioni e stimolando curiosità nel cercare i casi di cronaca che sono molto simili a quelli narrati in questo volume.
La Mia Prediletta è un libro che ho letto, apprezzato e regalato a Natale a chi, come me, ama questo genere.
Ho già sul comodino gli altri romanzi della stessa autrice.
In una notte gelida, un’ambulanza porta in ospedale una donna investita da un’auto sul ciglio del bosco. È incosciente e senza documenti. Con lei c’è una bambina dalla pelle bianchissima e gli occhi di un azzurro glaciale. L’unica informazione che riesce a dare su sua madre è che si chiama Lena. A poco a poco, però, lo strano comportamento della piccola insospettisce i medici. Non conosce il suo cognome, né il nome di suo padre, né l’indirizzo di casa: vivono chiusi in una capanna perché «nessuno li deve trovare». E il terrore sale quando la bambina afferma innocentemente, come se fosse la cosa più normale del mondo, che sua madre «ha ucciso per sbaglio papà», ma non serve chiamare la polizia perché hanno lasciato il fratellino Jonathan a ripulire quelle brutte macchie rosse sul tappeto… [….]