“La Mietitrice di Fuoco” di Daniele Viaroli

la mietitrice

a cura di Francesco Bignardelli

Salve a tutti e bentrovati in questa nuova recensione.

Oggi vi portiamo un libro di una casa editrice molto conosciuta in questo blog, ovvero Dark Zone Edizioni, con il libro scritto da Daniele Viaroli e intitolato La Mietitrice di Fuoco.

Cosa mi è piaciuto.

La cosa che mi ha colpito del romanzo fantasy LA MIETITRICE DI FUOCO è la parte politica della storia: dopo un po’ che la storia ha preso il giusto ritmo, ci si accorge come i protagonisti di questa storia finiscano negli ingranaggi di una lotta politica che di solito non viene così ben caratterizzata in questo genere di fantasy. Non è che ci siano delle nette divisioni tra fazioni, semplicemente, i tre protagonisti della storia vengono avvicinati da delle figure che puntano a salvare le sorti dei popoli liberi, ognuna a modo suo; sempre buona come cosa quella di trovare una sotto-trama di potere in un genere classico del fantasy.

Parlando appunto dei tre protagonisti (Alavrill. Rinald, Scarlett) si può notare come, soprattutto nella
prima parte del libro, ci vengano ben descritti non solo con il loro carattere, ma anche con il loro difetti e i loro ideali; abbiamo davanti a noi tre giovani pronti a tutto per i loro sogni, che hanno forse scritto in faccia (o gli viene imposta da chi ha il potere) la parola eroi, ma che invece potrebbero prendere tutta un’altra strada quando so arriva a leggere le ultime pagine del libro.

Sfortunatamente questo forte caratterizzazione nella seconda parte del libro cala non poco, e immaginando un seguito si spera che si ritorni a far evolvere questi personaggi presto.

Infine, all’interno dell’ambientazione si comprende bene come vi sia una lotta sociale tra chi è plebeo e la nobiltà. Intendiamoci: niente di nuovo o di trascendentale, ma l’autore ci espone bene fin dai primi capitoli come in questo mondo si distingua nettamente tra chi è il popolo e chi governa.

Non sembrano esserci trame intermedie, non appaiono possibilità di poter scalare la scala sociale: se sei nato nella città inferiore è chiara qual’ è e quale sarà il tuo destino.

Tenuto conto di questo discorso, si può solo immaginare come appaiano agli occhi della città i tre protagonisti: sono
qualcosa di sorprendente e di curioso per la nobiltà, ma anche una preoccupazione per chi li vede come un pericolo. Questa netta distinzione sociale può e deve essere maggiormente elaborata in futuro dall’autore di questa storia.

Cosa non ho granché apprezzato.

Sfortunatamente secondo me le storie d’amore all’interno del libro soffocano parte della narrazione: so che è una visione pienamente soggettiva, e solitamente non ho problemi se all’interno di un fantasy di questo genere vi siano tratti romance, ma in questo caso mi crea vari problemi.

Per prima cosa è palese non dalla prima pagina, ma dalla prima riga in cui velatamente si accenna a uno sguardo, o
a una frase; bastano quelle due righe che capisci tutto, tanto che non viene quotata nemmeno al botteghino per una scommessa se da quel momento in poi ci sarà o meno una storia d’amore.

E poi soprattutto dalla seconda parte del libro in poi le due storie d’amore che nascono per me appesantiscono tanto la storia, perché non le sento così naturali e mi paiono forse troppo immediate: rischi di saltare righe intere per proseguire velocemente con lettura di quello che invece di interessante accade nel resto della narrazione.

Il finale del libro mi sembra un po’ tagliato con l’accetta: senza contrare che secondo me è veloce, e non si ha ben chiaro nella narrazione quanto tempo passa tra una cosa e l’altra, pare che manca proprio una chiara idea che si
può fare un lettore di quanto tempo scorre tra un avvenimento e le ultime cose che avvengono,
fino all’ultima pagina.

E quest’ultima pagina appunto, pare tagliata in modo brutale, come se mancasse un pezzo: la domanda sorge spontanea se sia fatto o meno per creare Hype per il proseguo? Chissà…

In definitiva…

Questo romanzo secondo me ha alti e bassi: oltre i punti indicati, ci sono altri piccoli pregi e difetti ma credo di poter dire che si tratta un buon libro con alcune cose che paiono poco utili al fine della trama e che rischiano di sfiduciare il lettore.

Peccato perché per essere un fantasy classico ha una buona base di partenza, deve essere solo lavorato meglio tutto il resto, ma magari si sviluppa nel prossimo libro.


lImondo del Wentyr è condannato. Feroci creature, note col nome di Mietitori, funestano la terra, sterminando gli esseri umani una città dopo l’altra. Solo alcune roccaforti, ultimo baluardo della razza umana, provano a opporsi al loro strapotere.

Nella più popolosa di queste città, tre giovani reclute dell’esercito cittadino si trovano loro malgrado ad affrontare un demone di fuoco, inconsapevoli che quella battaglia cambierà le loro vite per sempre, stravolgendone i sogni e permettendogli di plasmare il futuro dell’intero Wentyr.

Ognuno a modo suo cercherà di donare una speranza a quella terra martoriata da tradimenti ed eccidi. Rinald, aspirante cavaliere, si affiderà al proprio senso di giustizia. Scarlett, guerriera invincibile, opterà per la gloria e il valore delle armi. Alavrill, romantico furfante, sceglierà un amore impossibile. Ma la giustizia può essere corrotta, la gloria svanire e l’amore mutare in odio.

E le sconfitte, nel Wentyr, si pagano in sangue e anima.


Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Lascia un commento