Amici del Bosco e Viandanti Lettori,
la settimana è stata produttiva: le letture concluse sono state due, soddisfacenti, appaganti, profonde e cariche di messaggi anche non troppo tra le righe.. Adoro leggere questi romanzi. Brevi, a livello di pagine, eppure intensi per quel che riguarda le emozioni. Quello di cui sto per parlarvi è un romanzo delicato, eppure tosto al contempo; piacevole, eppure capace di smuovere la rabbia interiore; attuale, eppure fresco e giovane.. Scritto da un’esordienteIrene Barbagallo, sono lieta di aver potuto leggere Il Sole Scuro.
Titolo: Il Sole Scuro
Autore: Irene Barbagallo
Editore: 0111 Edizioni
Pagine: 158
Data di Uscita: 27 Febbraio 2015
Formato: Cartaceo e Digitale
Prezzo: 14.50 € il Cartaceo ; 4.99 € su Amazon
È possibile crescere attraverso il dolore? Ci si può riappacificare con se stessi dopo essersi fatti carico di una tragedia che ha sconvolto la propria famiglia? Giada non lo sa, ma è ciò che le chiede la sua parte più profonda senza che lei, una ragazza che sta per diventare maggiorenne, nemmeno se ne renda conto. “Il sole scuro” racconta la sua storia, la storia di un’adolescente che si trova a fare i conti con un passato doloroso che ha cambiato lei e sua madre, i loro rapporti, la quotidianità. Fino a quando alcuni eventi inaspettati la accompagneranno verso una nuova visione della vita. Un romanzo sull’imprevedibilità dell’esistenza umana, a volte tiranna, più spesso portatrice di opportunità da cogliere. E, soprattutto, una storia sul valore del perdono, anche verso se stessi, sui sentimenti autentici e sulla speranza.
L’ho letto: ecco cosa ne penso!
Credo che ognuno di noi abbia il suo Sole Scuro. Si tratta di qualcosa che oscura la nostra stessa luce vitale e ci costringe a vivere – o forse è meglio dire sopravvivere – in maniera apatica, desiderando solo chiuderci nel nostro dolore.
Questo è quello che succede a Giada: giovane ragazza nel pieno dell’adolescenza che, orfana di padre da alcuni anni per un incidente di cui si colpevolizza, non riesce a colmare la sua perdita e sfoga tutto il suo dolore sul suo stesso corpo, all’insaputa della madre. Una sera, ad una festa dalla sua amica, conosce Stefano: regala a Lui il suo fiore della giovinezza, sotto l’effetto di alcol e qualche spinello, una cosa veloce e forse poco comprensibile. Si incontreranno ancora, Lei e Stefano, intrecciando una relazione particolare: entrambi hanno un sole scuro, entrambi vivono un dolore struggente e forte, entrambi non sanno come reagire e lo fanno solo contribuendo a danneggiare se stessi, facendolo insieme, convinti sia l’unico modo per stare bene. Lui, orfano di entrambi i genitori, più grande di Giada di qualche anno, vive da solo in un alloggio dove regnano il caos e l’alcol, dice di mantenersi lavorando al computer, una vita sregolata e sgangherata, che però Giada apprezza comunque.
Nel frattempo, a causa dell’insufficienza di latino, Giada conosce Gerino: un ragazzo semplice, diverso da Lei, che durante le lezioni di recupero cerca di conoscerla e di avvicinarla. La ragazza, però, incapace com’è di aprirsi a qualcuno, mantiene volutamente le distanze, presa com’è dalla relazione con il Suo Stefano. Relazione che, quando Lui inizia a chiederle dei soldi e si mette a tirare cocaina davanti a Lei, viene troncata da Giada: per una decina di giorni non si vedranno, e sarà quella l’occasione per uscire con Gerino e, quindi, scoprire come sia diverso fuori dall’ambiente delle lezioni.
Tutto è nelle mani della giovane ragazza: a Lei scegliere cosa voler fare.
Sarà difficile, infatti, togliersi Stefano dalla testa.. eppure, anche Giada scoprirà che l’oscurità che finora copriva il suo sole si riuscirà a spostare, a vincere, ad eliminare, affinché il suo sole possa splendere, luminoso e radioso, poiché si sa che oltre il tunnel c’è sempre la luce: bisogna impegnarsi per vederla e raggiungerla!
Irene Barbagallo scrive la sua storia con sentimento, determinazione, coraggio: da voce a delle realtà vere, presenti tra i giovani d’oggi che soffrono, che non si confidano, che si crogiolano nel pessimismo, che non trovano quella luce capace di scaldare i loro cuori e donare le soddisfazioni che meritano.
Nella bella Torino – che mi è vicina davvero pochi chilometri – noi possiamo vedere ed apprezzare la crescita di Giada che, da sofferente e sola ragazzina indifesa diventa piano piano una donna: non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello affettivo, dalla presa di coscienza di sé, dall’autostima che, con enorme fatica, riesce a intravedere e a cogliere.
Stefano e Gerino, opposti l’uno all’altro, sono però personaggi indispensabili alla crescita di Giada: uno sfrontato e scapestrato, l’altro intelligente e premuroso, maturo forse.. anche se è difficile poter stabilire quando veramente una persona è matura. Con una storia d’amore adulta a fare da cornice, qual’è quella della madre di Giada che scopre, dopo anni di sofferenza, la possibilità di provare ancora un sentimento e percepirne le emozioni ad esso legato a tutto tondo, il sole scuro viene così debellato, lasciando spazio alla luce vigorosa, calda e vincente della positività e dell’amore sincero.
Letto tutto d’un fiato in sole tre ore, l’autrice ha saputo dare il giusto peso ad ogni situazione creata, ha dipinto ogni personaggio nella maniera ottimale, ha lasciato al lettore la possibiltà di percepire tutte le sensazioni sulla pelle: incapace di staccarmi dal libro se non alla fine, lo trovo istruttivo, piacevole, coraggioso e altruista, ideale per quelle persone che si sentono insicure, incapaci, che hanno scarsa autostima e che sono giovani, desiderose ancora di scoprire il mondo e convinte, però, di essere già degli adulti vissuti.
Davvero un libro meraviglioso!! Non ci sono altre parole per descriverlo.
caspita la tua recensione mi ha invogliato tantissimo. Lo metto in wishlist, anche se penso che riuscirò a leggerlo moooolto più avanti xD
Bellissima recensione di un libro che mi ha veramente incuriosita 🙂