“Stranizza” di Valerio La Martire [Recensione]

Amici Lettori,

oggi vi presento STRANIZZA, di Valerio La Martire.. un romanzo che ho acquistato la settimana scorsa in occasione della Giornata Autore dedicata a Valerio (Qui le info): siccome sono curiosa di vederlo alle prese con il nuovo romanzo, sentivo la necessità di capire che tipo di autore sia e l’ho fatto leggendo qualcosa di suo. Ho scelto STRANIZZA sia perché autoconclusivo, sia perché non fantasy – come invece è la sua saga Nephilim.

Ebbene, ho scelto un romanzo meraviglioso e ora vi spiego il perché…

STRANIZZA

di Valerio La Martire

David and Matthaus Editore

16.90 €

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Estate in Sicilia. Da una radio la musica di Franco Battiato si mischia al frinire delle cicale e allo spumare delle onde tra Scilla e Cariddi. Due ragazzi sono sdraiati all’ombra di un pino marittimo in un agrumeto sulle sponde del mare. Il sole sopra di loro, gli aghi di pino sotto la pelle.


LA MIA OPINIONE

Marco ritorna a casa dopo aver scontato la sua pena in carcere a Catania. Torna in una casa e ritrova sua madre ormai in balìa della depressione e vittima dell’alcol e suo padre, che mai l’ha riconosciuto, ancora terribilmente incarognito con lui. E’ colpa sua se Marco è stato arrestato, è colpa sua se la famiglia è quella che è e se Marco si sente di troppo.. eppure il ragazzo non impone il suo rientro a nessuno, certo di dover solamente sopportare il padre al negozio e nient’altro.

Nino ha qualche anno in meno di Marco. Va bene a scuola, adora leggere e aiutare il nipotino a fare i compiti. D’estate aiuta il padre, commerciante ambulante, nelle fiere e nei mercati in zona. La sua famiglia sembra piuttosto normale e tranquilla, grossi problemi non ce ne sono, fortunatamente.

Siamo in Sicilia, in un paesino di provincia: i due ragazzi si incontrano per caso la prima e la seconda volta, decidendo però, da lì in poi, di vedersi più spesso. Intessono così la base di un legame che, con il tempo, saprà fortificarsi e rendersi unico nel suo genere..

In quel momento i due ragazzi costruivano il silenzio e il tempo che solo una grande intimità e consapevolezza possono dare . Era un’esperienza nuova per loro , eppure la normalità e la semplicità con cui la stavano affrontando era qualcosa di istintivo . La comprensione di quell’osservarsi e rimanere vicini in silenzio era più profonda di quella che avrebbero potuto raggiungere parlando per giorni , condividendo pensieri e momenti insieme .

Non voglio troppo soffermarmi sulla trama, perché vorrei che vi lasciaste coinvolgere da questa pagina dopo pagina, come è successo a me. E soprattutto vorrei che lo leggeste con la mia stessa curiosità..

Io volevo leggere Valerio La Martire, e poter capire cos’è capace di fare.

E ho fatto bene, perché Valerio La Martire ci racconta, in queste pagine, uno spaccato di Sicilia che non è affatto antica, anzi, è modernissima e tristemente concreta.. ci racconta di come una comunità si trasforma davanti all’ignoto, reagendo in maniera aggressiva, punitiva, sentendosi in diritto di decidere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.

Nino e Marco non sono criminali.

Nino e Marco si sono innamorati.

Non fanno nulla di terribile, nulla di vergognoso, nulla di indecente o incivile.. Si amano e basta.

Lo fanno con cura, lontano da occhi indiscreti e non per nascondersi, ma per potersi donare a vicenda e starsene tranquilli sì da percepire ogni frammento di emozione e sensazione.

Misero in gioco il cuore , e il cuore non accetta limiti , il cuore non è ragionevole , non è corretto . Pretende quello che desidera e lo pretende a qualunque costo . Non c’è logica che tenga quando il cuore parla . Tutto deve fermarsi , perché tanto è lui a guidare il mondo .

In tutta STRANIZZAc’è il cuore. 

C’è il cuore per la Sicilia, per la famiglia, per gli stati d’animo e le emozioni, anche se contrastanti e difficili da comprendere; c’è il cuore per la voglia di libertà, per l’esigenza di riscatto, per il desiderio di sentirsi pienamente se stessi.. 

In STRANIZZAl’amore è visibile in tantissime sfumature.. non solo quello tra Nino e Marco, che è di una purezza straordinaria; c’è l’amore non perfettamente corrisposto tra Turi e Giuseppina; c’è l’amore dell’amico Leo nei confronti di Marco e poi di Nino. C’è amore anche tra Nino e sua madre, piuttosto che tra Nino e il suo nipotino..

Se l’amore è protagonista, l’odio e la rabbia sono gli antagonisti.
In una comunità piccola forse si sente tutto ingigantito, forse.. fatto sta che la reazione della gente alla vicinanza dei due giovani non è affatto condivisa. Peccato.. perché onestamente che problema c’è? Dov’è la libertà di essere se stessi? Che male c’è a passare il tempo con chi si ama e si vuol bene?


L’unica cosa che abbia avuto un senso è stata vissuta da quei due ragazzi che hanno creduto di avere il diritto di essere felici .

Come andrà a finire? beh.. andrà a finire in un modo capace di lasciarti ancora una volta travolto dalle più svariate sensazioni. Io so solo che ad un certo punto della lettura mi sono talmente tanto affezionata ai personaggi di Marco e Nino da non volere finire il libro.. Forse perché iniziavo a capire e subodorare quello che poi avrei trovato, chissà..

E’ un romanzo pieno, gonfio, che trasuda una marea infinita di messaggi, che arriva, che colpisce allo stomaco con un cazzotto ben forte e che sconvolge, con una capacità straordinaria.
Valerio La Martire ha scritto un libro meraviglioso e ve lo consiglio
: apre la mente, il cuore, lasciatevi cullare dalle emozioni e delle parole che sono capaci di creare un’atmosfera splendidamente riuscita..


E aspetto, con molta più fibrillazione di prima, di poter leggere il nuovo romanzo intitolato INTOCCABILI in uscita il 9 febbraio p.v (QUI la scheda)

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