“Di luce di sangue e di ombre” di Maria Antonia Mandala [Recensione]

Salve
a tutti lettori e ben trovati per una nuova recensione. Oggi il blog vi propone
il libro di Maria Antonia Mandala intitolato “Di luce di sangue di ombre” edito
dalla Giovane Holden Edizioni.




Titolo: Di luce di sangue di ombra

Autore: Maria Antonia Maddala

Editore: Giovane Holden Edizioni

Genere: Horror/Paranormale

Costo cartaceo: 13,50€| pag. 144

In vendita su Amazon QUI

Un’adolescente inquieta e malinconica, che fatica a relazionarsi con i suoi coetanei soprattutto a scuola dove è spesso e inevitabilmente oggetto di scherno per il suo aspetto desueto. Una rara malattia ematica rende, infatti, la sua pelle quasi traslucida e la necessità di continui controlli medici nonché di frequenti trasfusioni di sangue la rendono ancora più incerta e insicura di quanto sarebbe normale per una ragazzina di quell’età. La scoperta di essere stata adottata pare legittimare quel senso di ansia e inadeguatezza che da sempre la tormentano. Il suo desiderio di scoprire la verità sulle proprie origini la porterà così a intraprendere un lungo e periglioso viaggio che la metterà dinanzi a una verità inaspettata.
L’Autrice dà mirabilmente vita a un universo urban-fantasy in cui profumi, odori, sapori paiono evaporare dalle pagine per depositarsi nell’immaginazione del Lettore. Mischiando elementi gotici e un pizzico di romanticismo costruisce una storia agrodolce popolata di misteriose creature demoniache, di luoghi gelidi e selvaggi, di monaci in cerca di redenzione. Ma è Ginevra la vera protagonista; voce narrante, a tratti titubante e confusa, smarrita nei meandri di una vicenda più grande di lei. Eppure, capace di incantare il Lettore con la sua oscura purezza.

L’ho letto cosa ne penso:



Devo ammettere di avere avuto dei dubbi su come esporre
questa recensione. Il libro in questione mi ha lasciato basito più e più volte
e raramente in senso positivo. Ho provato a comprendere le scelte dell’autrice
ma certe descrizioni, certi passaggi del libro erano veramente “strani”. Questo
fantasy (o horror? O Young Adult? Non so nemmeno la categoria, dove inserirlo,
forse urban fantasy sarebbe l’ideale ma non ne sono certo) lo potrei definire
inizialmente proprio con il termine strano, ma andiamo a d approfondire meglio
il perché dei miei dubbi.

Cosa mi è piaciuto:

Il punto forte dell’intero libro è il punto di vista della
storia. Avviene sempre tutto in prima persona in modo da darci una visione
della storia della protagonista e dei personaggi secondari che per alcune scene
narrano parti di storia. Perché questa cosa è importante? Perché è interessante
vedere come una ragazza, con i suoi problemi, chiusa verso il mondo, risponde a
degli avvenimenti assolutamente fuori dall’ordinario. Come reagisce, come pensa
di comportarsi e cosa decide di fare e non fare. Da una ragazza chiusa, con
molti problemi a vivere vedremo la forza della protagonista e il modo con cui
risponde agli ostacoli e le novità che il mondo gli pone.

Di sicuro la lettura scorre, la scrittrice a una scrittura
che rende tale romanzo agibile anche a chi non è avvezzo al genere letterario
(anche se, come ho detto, non è facile definirlo in uno specifico genere
letterario questo libro) Lascia da parte molti fattori di contesto e
ambientazione attorno alla protagonista (cosa che avrà però un prezzo) per
focalizzare la narrazione sulle vicende rendendo tutto leggero da leggere.

Cosa non mi è piaciuto:

I problemi che questo romanzo ha, sono vari ma sparsi qua e
la in tanti momenti della storia che non quadrano. Volendo raggruppare tutti
questi problemi basterebbe allora dire che durante la lettura più di una volta
si trovano delle scelte dell’autrice nel descrivere la storia o nel far
avvenire delle cose, che non solo ti rallentano la lettura ma ti rompono il
pathos e ti fanno perdere la concentrazione sulla lettura. Questo fa andare
alla malora l’agibilità della lettura di cui parlavo prima, perché se vi sono
fatti o avvenimenti, o semplici scelte di narrazione, che ti lasciano senza
parole (e non in positivo) allora qualcosa non vanno in tutto il romanzo.

La stessa protagonista, Ginevra così ricade in questo grosso
problema; perché se è positivo vedere la storia dai suoi occhi e dalle sue
emozioni, di conto a volte il testo diventa illeggibile e pieno di paradossi:
sintetizzando certi avvenimenti in una frase “Non mi piacciono le persone che
fanno cattiverie, tanto che sono pronta a farle anche contro di loro per
fargliela pagare”; Comprendo cosa l’autrice voleva intendere con tali scelte
(ovvero come ho detto prima nel mostrare una ragazza comune, colpita da eventi
incontrollabili) ma la resa finale quasi sempre nel romanzo è pessima; ti fa
quasi disprezzare la protagonista.

E poi in questo raggruppamento ci sono tante scelte infelici.
Di certo il fatto di comprendere da dove parte la narrazione geograficamente
solo grazie alla lettura dei nomi dei personaggi e non dal contesto
dell’ambientazione, di certo poi sorprende anche se cambiando nazione e andando
in luoghi dell’est Europa, non vi siano problematiche nella comprensione di
lingue differenti, soprattutto per una giovane che credo non sia mai stata
fuori dalla sua città nemmeno una volta in vita sua (come mi è già capitato in
altri romanzi, sarebbe facile aggiungere la presenza di qualcuno che ti traduce
quello che è detto, o che comunque si comprenda un minimo di difficoltà
comunicativa, non sono cose che rallentano di sicuro una lettura ma aiutano a
contestualizzare). E poi il modo in cui sono spiegati, o comunque definite, le
parti paranormale, la luce il buio, le streghe bianche i vampiri; tutto troppo
banale nei modi con il rischio di rallentare non poco la lettura. Posso anche
comprendere che molto di quello che avviene dalla seconda parte del libro in
poi possa poi essere spiegato dal finale aperto della storia, ma non basta per
scusare certe scelte non proprio adeguate a un romanzo che vuol parlare
comunque di occulto.

In definitiva:





E come detto prima finale aperto a conclusione di un
libro con tanti problemi…Alla fine del finale ecco che si arriva a una
conclusione che non è una reale conclusione, perché ti da due opzioni; in cui
una ti fa capire che potrebbe proseguire la storia e una seconda in cui hai il
sollievo di sapere che la protagonista è pazza ed era tutto una sua illusione.
In definitiva trovo troppe cose che non mi sono tornate, decisioni di trama che
non mi hanno lasciato niente; per quanto una buona scrittura e delle buone idee
non vi era niente che mi potesse portare a rimanere incollato alla lettura,
anzi stavolta le poche pagine hanno aiutato alla conclusione. Se si vuole
scrivere di horror/fantasy/paranormale e si vuole mescolare tutto ciò in una
possibile storia Young Adults, la storia deve prendere maggiormanete e dare più
spunti e deve veramente essere qualcosa di horror che ti colpisce…questo libro
non lo ha fatto.

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