Amici Lettori, ben trovati
quest’oggi vi accompagniamo tra le pagine del libro di TINA TALIERCIO dal titolo LA LEGGENDA DI NITRODI, pubblicato con Divergenze.
Buona lettura!
La Recensione a cura di Veronica Bua
Il romanzo si apre con la protagonista Lisa che, da Vancouver, decide di recarsi per qualche tempo a Napoli, la sua città di origine, per ricercare nuove informazioni sul saggio che sta scrivendo.
Giunta sul posto Lisa divora ogni libro o manuale che rechi notizie sulla vita delle donne del sud Italia negli ultimi due secoli.
Mentre si lascia avviluppare dalla spumeggiante atmosfera della città, incontra un suo lontano parente che, tra un aneddoto sulla sua famiglia e l’altro, le dice che in realtà la sua nonna materna scomparsa diversi anni prima non era di Napoli ma di Ischia.
Lisa rimane perplessa: perché la donna avrebbe mentito sulle proprie origini?
Decisa a scavare fino in fondo e a svelare l’arcano, sceglie di fare tappa proprio ad Ischia dove scopre sulla famiglia di sua mamma delle verità che la aiuteranno: tutto sembra andare per il meglio finché davanti non le si pareranno delle difficoltà impreviste.
Sebbene non sia il mio genere, devo ammettere che ė ben scritto.
Ogni pagina trasuda ammirazione per la nostra terra e sembra quasi di sentire i profumi delle deliziose cibarie gustate dalla protagonista.
Lo stile dell’autrice ė abbastanza fluido: ho apprezzato sia il ruolo occupato da miti e leggende che l’introspezione psicologica dei personaggi che ho trovato ben fatta.
La leggenda di Nitrodi è il racconto di un viaggio, un emblema noto alla letteratura, forse il più antico e capace di cavalcare i tempi. E ciò che Lisa vive, nello scenario unico dell’Isola Verde, non è solo un percorso alle radici dell’esistenza bagnato da uno dei miti di Ischia, ma anche una riflessione sull’evoluzione civile e la lotta per la felicità. Omaggiare l’isola campana, va riconosciuto, non è difficile. Il racconto però non intende suscitare unicamente attrazione per i luoghi dell’isola, ma anche per la storia e la cultura che ne sono origine e cornice. Un percorso che parte da lontano e si sviluppa nello spazio, nel tempo, e racchiude molteplici chiavi di lettura: la fotografia di più generazioni, le emozioni, non solo positive, che muovono la vita – spesso senza che ce ne accorgiamo –, il mistero della maternità, la violenza di genere (pilota occulto dell’esistenza di troppe donne), l’emigrazione, la psicologia, l’amicizia e l’amore. Livelli di lettura che s’inseriscono agilmente in un mosaico di personaggi che incarnano alcune tipicità di Ischia, e non di riflesso di Napoli. Quell’insieme di peculiarità spesso tratteggiate solo con brevi stereotipi, è simbolo della creatività, dell’estro artistico e della filosofia di vita partenopei. La scoperta dell’humus umano di una terra e del suo popolo, dei vizi e delle qualità che palesa o nasconde, lascia infine emergere altre scoperte, più intime, inattese. E attraverso la leggenda, imprime una direzione nuova e imprevedibile al destino di Lisa