
Lettori Adorati,
è il nostro momento: ospitiamo la tappa conclusiva del tour dedicato al romanzo IL VORTICE DEI DANNATI scritto da Franco Giacoia, romanzo vincitore della prima edizione del contest “Misteri D’Italia” promosso dall’associazione di Nati per Scrivere e pubblicato con NPS Edizioni.
Buona lettura!
La Recensione a cura di Isabella Cavallari
IL VORTICE DEI DANNATI è un romanzo dove il mare è protagonista e non solo ambientazione.
Giovanni è la voce narrante dell’intera storia, o quasi: è uno ‘storico’, conosce cultura e tradizioni del luogo e presso il circolo di San Benedetto del Tronto decide di affrontare il misterioso Scijò nonostante la paura è la superstizione del suo piccolo pubblico: si tratta infatti di una particolare leggenda molto nota ai marinai del dell’Adriatico, motivo per cui la sua scelta e la sua proposta inizialmente creano molto timore.
Con l’inizio del racconto di Giovanni facciamo così la conoscenza di Pietro: un marinaio che apre la nostra storia poco prima della Seconda Guerra Mondiale e che impara il mestiere di Pescatore direttamente sui pescherecci.
Tra marinai si sa a volte ci sono o ci possono essere di screzi come in ogni compagnia succede, e tra Pietro e Giuseppe detto Isè qualcosa va storto: fatto sta che, in preda a un raptus forse, Pietro uccide il compare, inconsapevole di svegliare quindi l’interesse dello Scijò.
Lo spirito di Giuseppe perseguiterà è il nostro Pietro e lo porterà, insieme ad un’altra serie di eventi, a non imbarcarsi più per paura di dover fare i conti con se stesso e con la maledizione.
L’incontro di Pietro con un vecchio cieco si rivela essere importante è necessario per comprendere come lo Scijò sia davvero una minaccia e non soltanto una leggenda.
Simboleggia la furia imprevedibile del mare Adriatico. Una potenza superiore che sopprime la debolezza umana, dimostrando l’inutilità dei suoi mezzi di fronte alla forza soverchiante della natura. L’ancestrale timore dell’uomo s’incarna nella mistificazione di un comune fenomeno atmosferico, ed ecco che una normalissima tromba d’aria si trasforma in una visione infernale che attinge a storie di un mare antico, popolato da creature mostruose.
Nella seconda parte del romanzo facciamo la conoscenza di Vincenzo e ci spostiamo intorno agli anni sessanta: Vincenzo è fidanzato con Milena e le annuncia che si starà per imbarcare su una nave che solca l’oceano, deciso ad inseguire il suo sogno e poter con quello portare a casa il necessario per vivere con lei in maniera dignitosa.
Fortuna vuole che Milena fa uno strano sogno qualche notte prima che l’amato parta e lo mette in guardia: è pericoloso sognare lo Scijò, è un cattivo presagio. Vincenzo, però, non vuole lasciarsi influenzare dalla superstizione e decide di partire ugualmente.
Avrà fatto la scelta giusta?
Pietro e Vincenzo hanno in comune molte cose, pur vivendo in due epoche diverse ed essendo di due generazioni diverse: amano il mare, così tanto da arrivare ad averne una paura folle.
Il vero lupo di mare è il mare stesso, perché esso è il lupo.
Tanto amano il mare ed il lavoro che scelgono di abbracciare per la vita che vengono traditi proprio dal mare stesso: sopravvivranno alla furia dello Scijò? Lo so che ve lo state chiedendo, ma non sta a me raccontarvelo.
Quello che posso dire è che diventerete amici di Pietro e Vincenzo, vuoi per il dolore del primo, vuoi per la voglia di riscatto del secondo. In ogni caso, qualsiasi sarà il personaggio che vi affascinerà di più, avrete modo di cogliere come la coscienza, l’equilibrio interno, la voglia di venir apprezzati e la necessità di stare bene con se stessi siano alla base del percorso di entrambi.
Pietro e Vincenzo cresceranno nel corso della storia, e voi con loro.
Milena, unico personaggio femminile all’interno della storia, è fondamentale per sottolineare quell’altro lato della medaglia di chi parte per mare: la famiglia, che rimane a casa.
Il senso di abbandono, l’attesa, la paura che la nave non faccia ritorno, sono solo alcuni dei pensieri che animano chi rimane a casa ad attendere la conclusione del viaggio prima ancora che questo avvenga e sono dell’idea che non sia facile nemmeno quel ruolo, affrontato involontariamente da mogli, madri, sorelle…
IL VORTICE DEI DANNATI vi permetterà di solcare i nostri mari senza concedervi il relax tipico della crociera, affatto: molto accurate le descrizioni delle scene in acqua, cauta è la scelta dei dettagli e del linguaggio marinaresco, utile a sentirvi meglio coinvolti e con un ritmo tale da farvi appassionare sin dalle prime pagine.
Amicizia, amore, affetti… ma anche voglia di riscatto, ricerca di identità e desiderio di trovare uno scopo nella vita sono solo alcuni degli argomenti che vi troverete ad affrontare tra una navigazione e l’altra, scoprendo una leggenda interessante e lasciandovi coinvolgere tra le pagine magistralmente scritte da chi propone una storia che si tramanda da molto tempo con la consapevolezza ed il rispetto necessari.

Pietro Bracaletti è un marinaio esperto, baciato dalle ninfe del mare. Non c’è peschereccio su cui si imbarchi che non rientri in porto carico di pescato.
Una simile fama genera invidia e attira l’attenzione dell’ombra.
Costretto all’esilio dalla sua amata San Benedetto del Tronto, Pietro vaga per tutta l’Italia, deciso a lasciarsi alle spalle i fantasmi del suo oscuro passato. Ma le anime erranti in cerca di vendetta non gli danno tregua: soltanto un Tagliatore, in fondo, può aver ragione della potenza dello Scijò.