Fantasmi d’Italia – Intervista a Maria Pia Michelini

a cura di Isabella Cavallari

Amici Lettori,
ospitiamo oggi la tappa del tour dedicato all’antologia di racconti FANTASMI d’ITALIA pubblicata da NPS Edizioni: una raccolta che ci permetterà di viaggiare, grazie ad autori e autrici, tra borghi e castelli abbandonati, per scoprire storie e leggende del folklore italiano dedicato ai Fantasmi.

Siete pronti per scoprire insieme a noi il racconto di Maria Pia Michelini, attraverso questa intervista?

Buona lettura!


  • Come è nato il tuo racconto? Di cosa parla?

Il mio racconto è nato dal desiderio di una sfida con me stessa. Ho sempre voluto credere che esista di più di ciò che si vede e che non sia così scandaloso immaginare che ci siano creature vissute in un corpo umano che in qualche modo, in altre forme, rimangano accanto a noi.

La parte spaventosa, a volte crudele, però, la chiudo nel mondo della fantasia, che spesso incarna le nostre fatiche, le contraddizioni e anche i nostri desideri di rivalsa, giustamente non attuabili nella vita quotidiana e nella relazione con gli altri.

In questa sfida ho cercato personaggi leggendari che non fossero stati solo vittime, nella loro esperienza umana, ma anche già reattive a situazioni a loro non favorevoli. Amando i territori del nord Italia, anche se ancora da me poco battuti, sono andata a cercare storie di fantasmi legati ai castelli o ai loro ruderi. È così che ho scoperto “l’esistenza” della fantasma Margherita di Tirolo-Gorizia.

Si imbattono nella sua “presenza” Rita Passi, un Commissario delle forze dell’Ordine dei Carabinieri, e l’agente Penna, in un breve soggiorno nel quale lui si è offerto di accompagnarla. 

Per darle più…corpo…ho scelto di renderla presente anche nell’animo, nella mente e nella fisicità di una ragazzina apparentemente disturbata, che testimoniasse la forza di Margherita a chi ora passa dai suoi territori.

  • Quali fantasmi o creature fantastiche conosceremo?

    Questa fantasma, detta anche Maultasch, Boccagrande, è una donna che nella vita terrena ha fatto scelte inusuali, per quel tempo. Si parla del 1300 e del fatto di aver ripudiato il primo marito, Giovanni Enrico di Lussemburgo (fratello di Carlo IV di Boemia), esiliandolo dal Tirolo e per sposare Ludovico di Brandeburgo, senza il permesso, logicamente, di S. Madre Chiesa.

    Il suo soprannome ha assunto nel tempo vari significati e diverse allusioni, dall’aspetto fisico del volto, smentito da altre documentazioni del tempo, alla sua fame di uomini e di sfide verso il sesso forte, o al fatto di aver a lungo soggiornato presso Castel Neuhaus o Burg Maultasch (Terlano- Bolzano).

    • Dove è ambientato il racconto? Perché questa scelta?

    Il Castello, ora ridotto a pochi resti su una rocca, è l’ambientazione in cui pare si potesse sentire il suo passaggio, o altri rumori a lei associati, per conferirle il titolo di fantasma.

    Come già accennato nella prima risposta, ho preferito e poi scelto questa figura, non tanto perché donna ma perché ha sfidato e rischiato il tutto per tutto per affermare se stessa, per non subire un matrimonio al quale era stata destinata in età infantile (lei 9 anni e lui 11) e dove aveva vissuto anni di trascuratezza e maltrattamenti da parte del suo coniuge. Una rivoluzione, la sua, che rimetteva in gioco compromissioni personali, politiche, accordi di potere, che erano di competenza esclusivamente maschile.

    • Un breve estratto dal racconto.

    Una volta arrivata sul piazzale, Rita scorse la ragazzina della sera prima, arrampicata su un muretto e rannicchiata su se stessa (…) La voce le ricordava quella di una cinquantenne, mentre la faccia pallida e incavata continuava ad agitarsi, battuta dalle trecce che le schiaffeggiavano le guance. Gli occhi della ragazza si volsero di scatto su di lei.

     «La conosci Margherita? La conosci la sua vita?» Rita restava immobile e concentrata mentre ogni breve accenno di parole veniva spezzato dalle solite risate terrificanti. «Margherita, Margherita…non l’hai vista nel castello? Margherita, potere e sesso, tutto qui nel mio cervello!»

    • Indicate una canzone, da ascoltare come colonna sonora al racconto, o un’immagine (di qualunque tipo, foto, quadri ecc) da abbinare.

    Joe Natta FANTASMI dalla raccolta MOSTRI

    Biografia Maria Pia Michelini

    Nata e vissuta a Lucca fino a vent’anni, ci è tornata dopo giri e rigiri in Toscana. Passata la cinquantina, raccoglie i frutti di una varietà di esperienze che l’hanno portata a essere veramente felice. Oggi si sente ben piantata su due solide gambe: una è l’attenzione ai bambini, a cui si è sempre dedicata fuori e dentro la Scuola dell’Infanzia; l’altra, la scrittura.

    Aver trovato “compagni di scuola” di scrittura creativa ha aperto le porte a una passione che stava silenziosa in lei da chissà quanto, forse da sempre. Con loro ha dato vita all’associazione Nati per scrivere.

    Per Panesi Edizioni ha pubblicato il romanzo Zena la nuda.

    Per NPS Edizioni ha pubblicato il romanzo La meccanica delle vite possibili e i libri per bambini Tito il dito e l’alieno scoppiettante e Baffo folletto, ogni storia un dispetto.

    Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

    Lascia un commento