a cura di Isabella Cavallari
Amici Lettori,
è giunta l’ora di condividere con Voi tutti la lettura di STRANIZZA, il romanzo che Valerio La Martire ha da poco ripubblicato con editore Rizzoli, una nuova versione per una storia che merita di essere letta, ricordata, amata.
Non voglio toccare la questione legata al discorso del Diritto d’Autore che è stato sollevato per via del film, ma voglio soffermarmi sulle pagine di questa storia, affinché anche Voi possiate restarne incuriositi e, magari, approfondire leggendo direttamente il libro di La Martire.
Faccio ancora una premessa: è sempre difficile esprimere un parere sul libro di una persona cara ed amica.
La prima versione di STRANIZZA che lessi fu proprio per conoscere le capacità narrative di Valerio. Acquistai il volume a seguito di una ‘giornata autore’ su un gruppo fb dove lo intervistai: scoprii in quell’occasione la sua versatilità e quel suo fare coinvolgente. Da lì, galeotte le fiere che ci permisero di conoscerci e chiacchierare sempre un po’ di più, capii come La Martire sia una gran bella persona, sia per la sua splendida presenza (ha dei modi che io adoro tantissimo), sia per quel fare coinvolgente che ha nel parlare con le persone, sia per la delicatezza e compostezza con cui vengono affrontati certi argomenti. Sì, anche parlando davanti a una birra.
Ancora una volta, leggendo STRANIZZA, io mi son vista davanti a quella birra ad ascoltarlo parlare. Lo farei per ore. Perché affascina terribilmente. Perché ti stimola a ragionare, ad analizzare le cose, ad andare oltre a ciò che solitamente sei abituato a vedere e pensare. E lo fa con una naturalezza e spontaneità che ti arricchiscono.
STRANIZZA è la storia di un amore. Un amore puro, genuino, sano, giovane, spensierato, sorprendente, curioso, nuovo, meraviglioso.
Di un amore a trecentosessanta gradi, quello tra Marco e Nino, due giovani ragazzi che hanno avuto solo la sfortuna di vivere in un paesino della Sicilia negli anni ottanta.
Si sono scontrati con l’amore, si sono voluti bene per troppo poco tempo, perché l’ignoranza ha prevalso e le chiacchiere di paese li hanno giudicati colpevoli e meritevoli di morire.
Colpevoli, di essere innamorati.
Perché l’amore è vergognoso ed è peccato, secondo qualcuno.
Il Delitto di Giarre, che è realmente un fatto di cronaca, ha ispirato Valerio La Martire a raccontare i momenti più belli della storia d’amore di questi due giovani ragazzi: attraverso le pagine del romanzo noi avremo modo di vedere davanti agli occhi il primo incontro tra Marco e Nino, il loro incuriosirsi a vicenda, la loro voglia di conoscersi e scoprirsi, il desiderio di stare insieme, di cercarsi, di viversi… ed intorno a loro scopriremo una famiglia semi distrutta proprio perché al giudizio altrui ha dato troppa importanza; ed un’altra famiglia che, forse, avrebbe potuto fare qualcosa di più ma non ne ha avuto la prontezza mentale.
Un viaggio, quello del lettore, in una Sicilia rigida e di mentalità chiusa capace però di aprire uno spiraglio di speranza, per un futuro dove l’amore, qualsiasi esso sia, possa essere sempre rispettato.
In questo periodo Valerio La Martire è in tour per presentare il suo romanzo: possano i lettori apprezzarne lo stile narrativo, la scelta lessicale, il dialetto infilato nei passaggi giusti ed il paesaggio, una cornice meravigliosa e calda capace di cullare per sempre il ricordo di Marco e Nino.
Sicilia, estate 1980. Da una radio la musica di Franco Battiato si mischia al frinire delle cicale e allo spumare delle onde tra Scilla e Cariddi. Due ragazzi sono sdraiati all’ombra di un pino marittimo in un agrumeto sulle sponde del mare. Il sole sopra di loro, gli aghi di pino sotto la pelle. Ma l’unico movimento è quello del vento. “Stranizza” è la storia di due ragazzi che si sono innamorati una mattina di giugno. Che hanno vissuto un’estate insieme e che hanno sognato che una stagione potesse diventare una vita. Ispirata ai fatti reali del delitto di Giarre, una storia che parla d’amore e dell’odio cieco e immotivato che nasce dal pregiudizio.