“Profanato” – Jonathan Holt

Amici del Bosco,

eccoci con una nuova recensione! Davvero, non ho resistito alla promozione recente relativa agli ebook della Trilogia di Carnivia e, avendola iniziata già l’anno scorso, ho pigiato il ditino acquistando dallo store di kobo il secondo ed il terzo capitolo: i romanzi, scritti da Jonathan Holt, davvero.. hanno dell’incredibile. Una volta iniziati, non riesci a staccarti dalle pagine!

In pochi giorni, infatti, ho divorato Profanato, il secondo capitolo della saga, qualcosa di straordinario… Farò del mio meglio per trasmettere quello che ho provato durante l’intera lettura: in caso di spoiler sarete avvisati! 🙂

Titolo: Profanato

Autore: Jonathan Holt

Editore: Newton Compton

Genere: Thriller

Formato: Cartaceo e Digitale

Pagine: 416

Prezzo: 9.90 € il cartaceo – 5.90 € l’ebook

Leggi l’Estratto Qui

Carnivia Trilogy – Un grande thriller

Dall’autore del bestseller Sconsacrato

Cosa si nasconde dietro il rapimento di una ragazza adolescente, la figlia di un funzionario dell’esercito americano, scomparsa improvvisamente a Venezia? Holly Boland, dei servizi segreti americani, sospetta che l’obiettivo dei rapitori vada ben oltre la richiesta di riscatto. E quando il capitano dei Carabinieri Caterina Taddei, nel corso di alcune ricerche in rete, si imbatte nel video di una ragazza legata e incappucciata con un misterioso messaggio in sovrimpressione, i sospetti si fanno certezza. Chi sono i rapitori? Quale può essere la chiave per decifrare l’oscuro messaggio? Daniele Barbo, il geniale hacker creatore del sito web criptato Carnivia.com, accetta di aiutare le due donne a risolvere il caso. Ma quando le tracce si perdono indietro nel tempo, fino ad alcuni fatti risalenti alla seconda guerra mondiale, diventa chiaro che sta per riaffiorare una verità sconvolgente e che rivangare il passato potrebbe essere estremamente pericoloso…

L’ho letto: ecco cosa ne penso!

Siamo a Venezia, nel periodo di Carnevale, dove, per
tradizione, non mancano le feste in maschera. Tra i partecipanti troviamo la
giovane Mia, figlia di un maggiore dell’esercito degli Stati Uniti di stanza a
Vicenza presso la base militare Ederle: è vestita con la maschera di Colombina
con tanto di piume e, sebbene si tratti di un locale inadeguato ad una
ragazzina, pare trovarsi abbastanza a suo agio. Si fa avvicinare da una
maschera che gliene indica un’altra e, in pochi minuti, si trova fuori dal
locale: accade tutto velocemente e, senza potersi opporre, si ritrova nel retro
di un furgone che parte nella notte diretto chissà dove.

Nella stessa notte, alle quattro del mattino, il colonnello
dei Carabinieri Aldo Piola riceve una telefonata: è stato trovato uno scheletro
all’interno dei cantieri Dal Molin, scoperto da alcuni oppositori durante un’azione
notturna. Si reca immediatamente sul luogo del misfatto pronto a prendere in
mano il comando delle operazioni.

Comincia una nuova mattinata anche per il capitano Caterina
Taddei
che, dopo una notte di fuoco con l’amante del momento raggiunge il suo
ufficio sì da cominciare una delle sue tante noiosissime giornate: dopo una
breve occhiata sul sito Carnivia.com riceve la telefonata di Hollie Boland, l’amica
di un tempo con cui, attualmente, non è in ottimi rapporti. Sarà proprio la
Boland, che appartiene all’esercito Americano, ad informarla della sparizione
della giovane Mia che, però, non è ancora denunciabile dal momento in cui non
sono ancora trascorse le settantadue ore come da regolamento.

Caterina Taddei e Hollie Boland iniziano così a muovere i
primi passi in una situazione che sembra non essere troppo terribile: per
cercare, in via non ufficiale, di rintracciare le telefonate della giovane per
poter così sperare di agganciare l’ultima cella in cui è stata, decidono di
ricorrere ad un’amicizia in comune: Daniele Barbo, autore e proprietario del
sito web Carnivia.com, un mondo tridimensionale che raffigura virtualmente
Venezia in maniera terribilmente identica all’originale e tra le cui pagine
ogni utente, munito di account e password, può condurre una seconda vita
godendo del perfetto anonimato garantito dal sito.

L’intervento di Daniele consente alle due donne di fare una
bruttissima scoperta: la giovane figlia del maggiore Americano è vittima di un
sequestro a nome dell’Azione Dal Molin, il gruppo di oppositori al progetto in
corso del cantiere. Ecco, quindi, come l’indagine di Aldo Piola si intreccia
con quella della sua ex fiamma Caterina Taddei: tra loro, però, non è più come
prima… anzi.

Ma non è tutto: lo scheletro ritrovato e di cui Piola si sta
occupando nasconde qualcosa di molto delicato e di un periodo storico tutto
particolare per l’Italia. C’è davvero tantissima carne al fuoco… come andrà a
finire?

Carabinieri ed Esercito Americano riusciranno a collaborare
per raggiungere l’obiettivo comune, ossia liberare l’ostaggio?

La cosa agghiacciante è la tipologia di sequestro e le
modalità per comunicare con le forze dell’ordine: pare infatti che sfruttino
dei sistemi concessi e autorizzati dal Governo Americano e che, quindi, tutta l’azione
si pensi serva per pungere questi meccanismi non condivisi da tutti.

Ancora una volta Daniele Barbo viene coinvolto a causa del
suo sito, poiché terreno di gioco dove le leggi Italiane e Straniere non hanno
alcun tipo di valore: il posto ideale, quindi, per qualsiasi attività illegale.

«Daniele
Barbo ha creato una città a partire da un codice, nel senso vecchio e nuovo del
termine. Un algoritmo tanto criptato tanto sofisticato che nessuno è in grado
penetrarlo. Carnivia è come Lisbona ai tempi della seconda guerra mondiale o
Berlino negli anni della guerra fredda: una città tra due frontiere. I posti
del genere sono delle vere e proprie calamite per certe persone. Tra le altre
cose, sono luoghi dove chi ha dei segreti e chi li vuole acquisire possono
incontrarsi alla pari.»

«Il
dovere di un soldato di una qualsiasi delle mie unità in caso venga fatto
prigioniero è di restare in vita, punto. So che alla fine andremo a prenderlo,
a prescindere dal tempo che ci vorrà o dal costo che comporterà. Il suo unico
compito è di esserci ancora quando arriveremo.»

Con il proseguire delle indagini si ha la possibilità di
comprendere come lo stile del sequestro sia secondo le regole della CIA:
registrando ogni passaggio, i rapitori riescono a mantenere alta l’attenzione
dell’opinione pubblica che, però, anziché ragionare sugli USA e sul diverbio
ormai decennale riguardante le loro basi in Italia, si fossilizzano proprio su
sito Carnivia.com ritenendolo dannoso, nonché causa degli eventi accaduti.

«Il
governo americano e quello italiano non negoziano con i terroristi.»

Chiaramente Mia, nelle mani dei suoi rapitori, nonostante la
prigionia, ha il suo spazio all’interno della storia, non solo subendo gli
atteggiamenti dei suoi aguzzini, ma potendo anche interagire con loro,
nonostante gli argomenti delle loro discussioni siano decisamente forti per una
sedicenne.

Piola e Cate, che a causa dei loro trascorsi ora hanno un
rapporto perfettamente inesistente, si riavvicinano: al di là dell’attrazione
reciproca tra i due, è quella mentale a prendere i sopravvento: pur consapevole
che riallacciarsi a Cate, anche solo per lavoro, creerebbe problemi alla vita
famigliare di Piola, il Colonnello è disposto a sacrificarsi per poter in
qualche modo risolvere un caso che, da solo, pare decisamente irrisolvibile. E’
dunque necessario unire le forze per poter arrivare ad un punto di svolta.

«Lo
stesso codice di lealtà non scritto che diceva di non contestare gli ordini
ricevuti, diceva anche di non dubitare delle persone che li impartivano. La
gerarchia aveva sempre ragione, e anche nel caso in cui gli eventi avessero
dimostrato il contrario, i superiori sarebbero stati giustificati dal fatto che
fossero talmente gravati dal peso del comando, che una cattiva decisione era
sempre meglio di niente. Bisognava trovarsi di fronte a un vero e proprio
tradimento di fiducia prima di fare un qualsiasi reclamo, ufficiale o meno che
fosse.»

Ma la società che si occupa del cantiere che è stato preso
di mira dal gruppo Azione Dal Molin che ruolo ha in tutta questa faccenda?

Mentre Piola e Cate cercano di fare luce in quella che pare
davvero qualcosa di complicato: Hollie Boland farà la sua cercando di scoprire
i retroscena, aiutandosi con i suoi ganci all’interno dell’Esercito Americano
e, dal momento che non si esclude nessuna pista, qualsiasi ipotesi è
considerabile, anche quella che pare la più remota.

Il romanzo, di quattrocento pagine e oltre, in verità
contiene eventi che si sviluppano in pochi giorni, scandagliato proprio dai
giorni di prigionia della ragazza e spiegando benissimo ogni sviluppo dell’indagine,
sottolineando bene le diversità di pensiero e d’azione dell’Esercito Italiano e
di quello Americano. 

Jonathan Holt scrive con un ritmo incalzante e molto più coinvolgente rispetto
al capitolo precedente: il contrasto Italia/USA è fulcro del romanzo, ricco di
cospirazioni politiche, sotterfugi e particolarità d’azione che rende il tutto
maggiormente forte: si scoprirà verso la metà del libro il perché della scelta
del titolo, rendendo le cose ancora più appetitose e accattivanti.

Ancora una volta, però, rimango impressionata dallo stile
militare degli USA
: già guardando alcuni film di guerra, con i Marines o
simili, si percepisce molto la modalità di azione, il tipo di addestramento, la
psicologia e tutto il lavoro che c’è dietro, atto a trasformare un civile in un
soldato americano impeccabile… leggere questo libro, però, che spesso
sottolinea come certe tecniche siano abitualmente concesse, giustificate,
ritenute ammissibili… beh, fa davvero riflettere.

Certe scelte sono decisamente discutibili e ovviamente
soggettive, certi passaggi sono forti, ma forse tagliandoli si perderebbe gran
parte dell’insieme e l’attenzione del lettore, oltre che la veridicità del
tutto.

I riferimenti storici italiani e non solo, che sono presenti
e rivelati mano a mano che si legge sono, come dall’autore specificato al
termine, effettivamente collocabili negli eventi storicamente avvenuti: ritengo
infatti che, per quanto possa essere per lo più opera di invenzione ed è una
storia inventata, ci sono passaggi che potrebbero effettivamente essere
accaduti e, persino, documentati. Che tra le nazioni, tra le potenze mondiali e
varie organizzazioni, non mi stupisco vi siano posti segreti, accordi mai
rivelati e documenti conosciuti solo da pochi eletti: la politica, interna
piuttosto che esterna, ha delle mani in pasta anche in ciò che i civili non
sanno e che magari non sapranno mai. 

La cosa fondamentale è che leggendo la Carnivia Trilogy si rimanga focalizzati
sul fatto che si tratti di romanzo e non di cronaca di fatti accaduti:
lasciatevi coinvolgere, certo, senza però eccedere… o finireste per restare un
tantino… diffidenti!

Letto in pochissimi giorni, ho già pronto il terzo capitolo della trilogia ma, al momento, lo lascerò attendere… A presto!!

3 commenti su ““Profanato” – Jonathan Holt”

  1. Caspita mi hai convinto! *_*
    Me lo segno nella wl thriller (perché ormai mi avete contagiata tu e Anna XD)

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    • E' molto strong, nel senso che alla fine non sai bene cosa dire.. in sti giorni poi non è il massimo e sono felice di averlo letto prima.. però è ben fatto, quello sicuramente! 🙂

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