“Sherlock Holmes, Uno Studio in Rosso” – Arthur Conan Doyle

Amici del Bosco,

con immenso piacere condivido la recensione di quella che è stata per me una lettura sui generis: qualche domenica fa ho iniziato a leggere questo libro prima di pranzo.. ho poi scelto di condividere alcune frasi ad alta voce, leggendole al mio fidanzato. Risultato? Abbiamo ripreso la lettura del libro nel primo pomeriggio, io leggevo e lui ascoltava, commentando di tanto in tanto il testo e… ce lo siamo letto tutto. 🙂

Confesso che è stato un pomeriggio diverso, piacevole e.. interessante, sia dal punto di vista culturale che da quello affettivo: credo infatti sia bellissimo condividere la lettura ad alta voce e dedicarci del tempo così, appassionatamente, grazie a Sherlock Holmes

Bene, bando alle ciance, vi illustro il romanzo!!

Sherlock Holmes, Uno Studio in Rosso 

di sir Arthur Conan Doyle

Ed. Newton Compton – Lite | Prezzo: 0.99 €

Pagine: 127 | Formato: Cartaceo

Uno studio in rosso è il romanzo in cui esordisce l’indimenticabile figura di Sherlock Holmes. Attraverso il racconto del dottor Watson, che diverrà suo inseparabile socio e amico, impariamo a conoscere i singolari metodi di indagine di questo infallibile detective. Ne Il segno dei Quattro il mistero e l’intreccio narrativo si dipanano tra la grigia e nebbiosa Londra e il caldo arcipelago delle Andamane. Mentre il romanzo d’esordio passò quasi inosservato, il secondo fu accolto da un successo di pubblico tale da costringere Conan Doyle a scrivere per quarant’anni sempre nuove avventure con protagonista il suo Sherlock Holmes. La scienza della deduzione e il rigore di una razionalità inflessibile hanno fatto della creatura di Doyle il paradigma dell’investigatore letterario, un mito che sembra destinato a non tramontare mai.

L’ho letto: ecco cosa ne penso!

Il dottor Watson è un medico militare che, reduce da una campagna in Afghanistan in cui è rimasto ferito, è rientrato da poco a Londra ed è in cerca di una casa da prendere in affitto ad un prezzo non eccessivo.

Tramite una conoscenza comune, ha modo di incontrare il signor Holmes: egli è disposto a prendere casa insieme così da dividere le spese, cercando di iniziare una sorta di convivenza tra persone che sono molto per bene.

“La vita non è che una grande catena di cui possiamo conoscere la natura osservandone ogni singolo anello. Come ogni altra arte, la Scienza della Deduzione e dell’Analisi si può acquisire unicamente attraverso lunghi e pazienti studi, e la vita non è abbastanza lunga perché un essere mortale possa raggiungere il vertice della perfezione in questa scienza.”

I primi giorni di convivenza non sono male, finché un certo viavai non inizia a incuriosire Watson: egli avrà modo, anche grazie ad un articolo di giornale scritto proprio da Holmes, di scoprire quale sia l’attività del suo nuovo amico. Il signor Holmes, grazie alle sue spiccate capacità di deduzione ed analisi, ed alacuni studi approfonditi in certe materie utili al suo scopo, svolge il mestiere di Investigatore Privato e, spesso, contribuisce alle risoluzioni dei casi gestiti e seguiti da Scotland Yard.

Ci sarebbe voglia di parlarne, tra i due, per diversi giorni giacché le idee non sono comuni né, però, troppo contrarie tra loro, ma non ce il tempo per farlo: un caso particolare reclama l’attenzione di Holmes e la polizia brancola nel buio. Spitno dall’entusiasmo di Watson, ansioso di vedere l’amico all’opera, i due prendono la carrozza e si recano sul luogo del misfatto.

“…si trattava di un uomo sui quarantatré o quarantaquattro anni, di corporatura media, con le spalle ampie, i capelli neri e ricci e una corta barbetta ispida.”

Da qui si apre l’indagine che consentirà a Watson di scoprire ed apprezzare come straordinaria e imprevedibile sia la mente di Holmes che, passo dopo passo, dimostrerà di essere molto sveglio, un acuto osservatore e di essere quindi in grado di scovare il colpevole molto meglio – e molto prima! – degli agenti di Scotland Yard.

“…questo era un caso per il quale ci veniva dato un risultato, e tutto il resto bisognava trovarlo da soli.”

Uno Studio in Rosso è l’esordio del personaggio di Sherlock Holmes che, dall’abile penna di sir Arthur Conan Doyle, prende vita con padronanza e disinvoltura: un personaggio straordinario, ricco di sfaccettature, noto nel panorama letterario e ritenuto uno dei migliori investigatori di tutti i secoli.

L’intero romanzo è raccontato e scritto (tutto no, in verità :P) da Watson che, quindi, spiega ed illustra gli eventi secondo il suo punto di vista. In questo caso, grazie a questo metodo, il lettore riesce a godersi appieno ogni deduzone di Holmes che, di conseguenza, viene spiegata direttamente da Holmes a Watson e, noi lettori, possiamo rimanerne stupiti tanto quanto ci rimane il medico-narratore.

Avremo modo di venir a scoprire tutta una serie di eventi che ruotano intorno a questo cadavere e tutto ciò che successo sino a riuscire a ricostruire ogni passaggio.

Inutile dire che Conan Doyle ha un suo stile narrativo tutto particolare e speciale, conosciuto a livello internazionale e globale: il personaggio di Holmes è praticamente inimitabile ed insostituibile, ed in questo romanzo, dove appare per la prima volta, avremo l’occasione di conoscerlo, scoprendone le doti, le manie, il carattere, le capacità e quei metodi di ragionamento, osservazione e deduzione utili a portarlo a risolvere quello che per Lui è.. elementare.

Come detto, si leggere in un intero pomeriggio al calduccio sotto le coperte: scorre che è un piacere, non annoia e, soprattutto, soddisfa sino alla fine!

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