I Martedì delle Ragazze – Citazioni e Tazze di The #37

Amici lettori,

perdonate il mega ritardo nel mandare online l’appuntamento di oggi dedicato alle citazioni insieme a DEBe VIRGI: purtroppo è stata una giornata molto intensa e per quanto mi sia messa al pc dopo cena ero intenta nella preparazione della tappa di domani per un blogtour per cui..

Diciamo che vi aspetto per la chiacchiera serale: chi di voi prende la tisana? Io sì, quasi ogni sera.. per fare la nanna bella ^_*

Siete pronti a leggere le frasi più belle di questa settimana?


DEB

«Strinse la tazza calda fra le mani. Avrebbe dovuto rincuorarla, ma dentro si sentiva fredda, così fredda che credeva che non si sarebbe riscaldata mai più. Aveva scoperto da tempo che la solitudine può essere un dolore sordo di sottofondo o una fitta acuta. Poteva azzannare le parti più soffici di una persona lasciando i lividi o mordicchiarti debolmente ai margini della coscienza. Kayla aveva imparato a conviverci, ma quella sera gli O’Neil le avevano strappato via tutti gli strati protettivi cui si era avvolta con cura, lasciandola esposta e vulnerabile»


Tratto da “Mentre fuori nevica” di Sarah Morgan – HarperCollins

Ho scelto questo estratto perché attraverso le sensazioni espresse dalla protagonista si riesce a percepire il senso di solitudine di tutte quelle persone che durante le feste si trovano sole, che per tutto il resto dell’anno vengono distratte dalla vita, dal lavoro e magari hanno chiuso il proprio cuore proprio per non soffrire, poi arriva il Natale, si vede la gioia intorno a sé, si incontrano famiglie unite e la sofferenza riaffiora anche non volendo. Penso che l’autrice abbia espresso al meglio la situazione, al punto che da lettrice avrei avuto voglia di bere quella cioccolata calda assieme alla protagonista.


VIRGI

«Sarei andato via, perché a vent’anni deve essere così, devi andare e io, in quei tre giorni, sentivo un fuoco dentro che faceva vibrare tutto il mio corpo ed era bellissimo ascoltarlo, e diventare un’unica cosa con esso, anche tu una fiamma!» 


“Kilometro Zero” di Aniceto Fiorillo – Nativi Digitali Edizioni

A vent’anni c’è qualcosa che ci scalpita dentro, una voglia di andare, di provare emozioni, di scoprire, di viaggiare e conoscere. Io quella voglia ce l’ho ancora oggi: invidio chi molla tutto e va. Io fare fagottino, prenderei bimbi, marito e cagnolini e partirei all’avventura. Ma a 35 anni c’è il blocco delle responsabilità, a venti no. Se avessi vent’anni partirei.


IO

“Non ho nostalgia della nostra infanzia, è piena di violenza. Ci succedeva di tutto, in casa e fuori, ma non ricordo di aver mai pensato che la vita che c’era capitata fosse particolarmente brutta. La vita era così è basta, crescevamo con l’obbligo di renderla difficile agli altri prima che gli altri la rendessero difficile a noi.”


Tratto da “L’amica geniale” di Elena Ferrante – Edizioni e/o

Ho scelto questo passaggio perché mi lascia riflettere: ci troviamo davanti ad una situazione di forte impatto, detta da chi ha subito un’infanzia che lascia il segno però chi racconta questi eventi lo fa con l’ottimismo. Leggere che nonostante tutto Lei ritiene che la vita sia stata bella ugualmente è bello, arriva, come a voler comprendere che c’è sempre qualcosa di peggio e quindi è giusto apprezzare ogni cosa, perché fa parte di noi, della nostra esistenza. E’ qualcosa da mettere nello zaino della nostra vita e quindi va pur sempre ad arricchirci.

Lascia un commento