Buongiorno amici del bosco. Eccoci qui per proporvi la novità dei Fratelli Frilli: L’altra faccia di Milano
Pagg. 368
coll. SuperNoir
€14,90
Isbn 9788869431630
Un hard disk zeppo di file criptati. Uno strano omicidio che pare di semplice soluzione ma che
in realtà nasconde l’oscurità di un mondo a parte. Niente in questo romanzo intessuto di bugie
e segreti è quello che appare. Il cadavere di un ragazzino rinvenuto a Milano dà il via a
un’indagine la cui soluzione sembra scontata. Il fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio è
appena stato aperto quando il commissario Vincenzo Marino deve assentarsi per qualche
giorno: una raccomandata lo ha convocato a Lugano, presso una società fiduciaria. La notizia
che riceve dall’avvocato d’affari Fréderik Moïses lo tramortisce: il colonnello Glauco Sereni, un
ex carabiniere con il quale in passato aveva condiviso diverse indagini è rimasto ucciso in un
incidente stradale e ha nominato suoi eredi lui e la collega Sandra Leoni, sua vice ai tempi in
cui lavoravano insieme alla sezione Omicidi della quadra mobile di Milano. Marino e Leoni non
avevano mai nutrito né simpatia né amicizia nei confronti del defunto colonnello Sereni che
giudicavano un personaggio ambiguo e con troppe ombre. Effettivamente il colonnello era
stato un agente dei Servizi di intelligence e come tale, per sua ammissione, aveva partecipato
a oscure operazioni in giro per il mondo: un modo di servire lo Stato che agli occhi dei due
commissari rappresentava un’anomalia, lontana dalla loro integrità morale.
L’eredità consiste in un rustico in Sardegna e in un gozzo da pesca ormeggiato sulla costa
orientale. Marino e Leoni, un tempo legati da un sentimento perennemente in bilico fra
l’amicizia e l’attrazione fisica, decidono di andare insieme a dare un’occhiata. Arrivati sull’isola,
temendo una trappola postuma del colonnello, si dedicano a una meticolosa perquisizione al
termine della quale rinvengono l’hard disk. L’archivio segreto del colonnello? Leoni ne apre
uno a caso. È datato 1992 e la lettura si rivela un vero e proprio viaggio nell’inferno della ex
Jugoslavia in pieno massacro. La lettura del diario del colonnello fa da contrappunto alle
indagini sulla morte del ragazzino che si rivelano ben più complesse di come erano apparse
all’inizio e la cui soluzione è un altro viaggio nel cuore del male assoluto di una Milano rapace,
spietata e indifferente.
Adele Marini, giornalista milanese
specializzata in cronaca nera, ha lavorato per importanti
settimanali nazionali e collaborato con diversi quotidiani. Il suo primo romanzo, Il Consulente
(Mario Modica editore, 1994), che ha per argomento l’infiltrazione di Cosa nostra
nell’imprenditoria del Nord, ha aperto la strada per quel genere letterario fra attualità e
invenzione che gli anglosassoni chiamano nonfiction novel. Strada che l’autrice ha proseguito
con la trilogia “mafiosa”: Milano solo andata (2005), con cui ha vinto il “Premio
Azzeccagarbugli 2006”, Naviglio blues (2008), entrambi pubblicati sia in Italia, dalla Frilli
editori, sia in Germania da Random House-Goldmann, e A Milano si muore così (2013),
dedicato alla ‘ndrangheta, ai suoi riti e all’infiltrazione nei lavori per Expo. Anche questo
romanzo, pubblicato dalla Frilli, ha ottenuto il Premio Azzeccagarbugli 2014 nonché il premio
nazionale M.E.I.per l’impegno contro le mafie. L’ultima fatica: Io non ci sto (2014 Feltrinelli), è
dedicata invece ai servizi segreti e alle loro responsabilità nella destabilizzazione del Paese e
nei depistaggi. Della stessa autrice, racconti inseriti in prestigiose antologie e infine due saggi
pubblicati in eBook: I fondamentali della scrittura d’indagine (2010) e Arriva la scientifica
(2011) ai quali hanno già attinto alcuni studenti per le tesi.