Ottava tappa Blogtour “Ancients – Il Grande Freddo” di Luigi Viagrande

Buongiorno amici del bosco. Siamo lieti di ospitare l’ottava tappa del



Blogtour-Giveaway del Romanzo di Fantascienza 

“Ancients – Il Grande Freddo” di Luigi Viagrande

Tanti contenuti originali in anteprima e un libro cartaceo+un ebook del romanzo in premio!


Dati e Trama

Titolo: “Ancients – Il grande freddo”

Autore: Luigi Claudio Viagrande

Editore: autopubblicato

Data di uscita: 04/11/2016

Genere: Fantascienza, Avventura

Pagine: 440

Prezzo: in offerta fino al 16 marzo a 0.99€!

Ebook su: Amazon (bit.ly/AncientsA) e le più importanti librerie digitali

Pagina

Pagina Facebook autore: https://www.facebook.com/Autore.Fantascienza.Luigi/


La Trama in breve

In un mondo devastato da un virus letale, Liam Cooper è un ragazzo di appena 27 anni che vive un’esistenza mediocre ma al riparo dal virus all’interno della città-cupola di Nuova Yermo. La sua vita cambierà quando il professor Graham, leader della congrega dei Sapienti, decide di trasferirlo nella prestigiosa Università di Pahrump, luogo dove si formano le menti che, in un futuro ancora distante e incerto, riusciranno a debellare il virus dalla faccia della terra. Per sempre. Qui Liam viene a conoscenza di una inquietante verità; il virus sta rapidamente conducendo il globo verso un tragico epilogo. Il processo non è irreversibile e Liam affronterà un viaggio crudele e pericoloso nell’estremo tentativo di salvare le poche persone ancora in vita. Conoscerà un mondo dominato dalla malvagità e dalla crudeltà dell’uomo e scoprirà che la verità è ancora più agghiacciante di quanto sembri. Fuori c’è ben altro, una realtà più oscura e terribile del virus stesso.


Il Calendario del Blogtour


Il Giveaway

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QUARTA E ULTIMA PARTE SPIN OFF – UNA WINSTON BLU

«Adesso, però, voglio parlarti della mia prima uccisione.» Sneider aspirò un’ultima volta dalla sigaretta, quindi abbassò la maschera del dottore quanto bastava per esporgli la fronte e gliela spense addosso. Afferrò, poi, il camice per i lembi e glielo strinse attorno, stando bene attento che il sangue che gli colava dai due fori sul petto non gli macchiasse le mani. Prese il suo coltello e staccò di netto la targhetta del nome dal camice. La intascò. «Sai, non credo che questo sia il tuo vero nome, non credo nemmeno che il camice sia tuo, a dirla tutta. Sarà rubato come tutto quello che avevate qui, alla diga, ma voglio un ricordo del primo uomo che ho ucciso. Mi rammarico solo di non avere visto i tuoi occhi quando hai capito che stavi per morire. Tutta colpa di questa fottutissima maschera.»

Gliela strappò con foga e osservò, deluso, quel volto. Era completamente ricoperto di sangue rappreso, la maschera aveva agito da cassa di contenimento quando quell’uomo aveva cominciato a rigurgitare fluidi. Guardò gli occhi azzurri e i capelli biondi e sbarazzini; si alzò e scagliò la maschera contro il cadavere del dottore. «Non eri nemmeno russo.»

Calò con forza il berretto militare sulla nuca e abbassò la visiera sugli occhi; frugò in una delle tasche tattiche del giubbotto e afferrò i suoi occhiali da sole. Reggendoli per un’asta, con una rotazione del polso li aprì e li indossò. Si volse verso l’ingresso della diga e si avviò con un mezzo sorriso stampato in faccia.

Il sergente lo stava chiamando.


Ci scusiamo per il ritardo nella condivisione della tappa, ma imprevisti lavorativi vari ci hanno tenute impegnate! 🙂

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