Salve a tutti lettori e benvenuti in questa nuova
recensione.
Oggi vi portiamo un nuovo libro fantasy edito dalla Dark Zone, casa
editrice già conosciuta tra le pagine di questo blog, e il libro si chiama “Le
lame scarlatte” di Rob Himmel
Titolo: Le lame scarlatte
Autore: Rob Himmel
Editore: Dark Zone
Anno di pubblicazione: 2017
Genere: Fantasy
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Quando Lynx, il più celebre assassino di Ganderia, fa ritorno nella capitale dopo dieci anni di assenza, gli equilibri di potere vengono infranti. Le otto organizzazioni che gestiscono nell’ombra la vita della città abbandonano il loro torpore e ricominciano a tessere intrighi. Re Nuldest è disposto a qualunque cosa pur di scoprire perché, dopo tutto questo tempo, l’uomo sia ricomparso in città e non esita a mobilitare l’Ordine. Ed Eel non esiterà a rincorrere il suo sogno: divenire il miglior assassino della storia, facendosi un nome sulla pelle di Lynx… Persino Regina è pronta a calare le sue carte. Il gioco degli intrighi è cominciato. Chi trionferà?
LA MIA OPINIONE
Sono già un paio di mesi che dopo aver letto molti libri fantasy o epic fantasy, mi ritrovo tra le mani dei romanzi che passano sotto tale categoria ma che poi si presentano come altro. Come in altri casi si potrebbe usare il termine “low fantasy”, ma Le Lame Scarlatte è proprio un giogo di potere, dove ingranaggi nascosti e segreti vengono mossi da un solo avvenimento. Una scacchiera ferma e in stallo sarà totalmente ribaltata dal rientro sul campo di un assassino che scombussolerà le vite di chi muove, le fila della città di Gardenia.
Cosa mi è piaciuto
Gandenia è un covo di giochi di potere appunto, una città dove, capitolo dopo capitolo, vedrà muoversi ingranaggi dentro altri ingranaggi, e devo ammettere che la scelta della scrittura dell’autore aiuta.Rob Himmel ci immerge in una città densa di
guai, piena di assassini e spie, e per dare più forza possibile nella
descrizione riguardo tutti questi misteri, dopo i primi capitoli della storia,
l’autore inizierà a non far capire più chi si sta muovendo e dove.
Cerco di spiegarmi meglio: ogni capitolo ha al suo
interno dei paragrafi. Alla fine di ognuno di questi, ne inizierà uno nuovo, ma
con una descrizione tale da rendere difficoltoso il punto di vista che si stava,
in precedenza, delineando; chi si sta muovendo all’interno della città, nelle
fogne o dentro le case, e questo non solo può disorientare positivamente, bensì
crea una confusione tale nel lettore da portarlo a dubitare di quanto appreso
fino ad allora. Per esempio, sovente capiterà che alcuni paragrafi avranno una
ripartenza che sembreranno naturali prosegui della descrizione che li ha
preceduti ma in realtà vi è un sottile inganno: a metà della lettura diviene
assai ardua la comprensione delle scelte fatte da quel personaggio, per poi
dopo, proseguendo con la lettura, scoprire che si tratta di un altro degli
attori che si aggirano per la città.
Questa scelta è azzeccata per mantenere alta la suspense.
La struttura interna della città, per quanto possa parere caotica, ha un suo perché: un groviglio di organizzazioni di amici e nemici ed, in genere, di persone il cui scopo ultimo è l’accrescimento del proprio potere in città anche a discapito dei propri alleati, finanche interni all’organizzazione di cui si fa parte. Lynx è solo una scusante, sono Regina, Irt Frevials, Arm Pollar, e tutti gli altri che saranno la reale polpa della trama, all’interno di ordini ben distinti e chiari. Non vi sono borderline, non vi sono persone che svolgono le stesse mansioni di altri; per quanto ogni gruppo possiede le sue spie infiltrate, i suoi uomini indipendenti o mercenari, ogni gruppo è specializzato in campi distinti. La Congrega è composta solamente da assassini legalizzati, l’ordine è perseguito solo da Templari od Inquisitori, il Circolo è composto da maghi e via discorrendo. Potrebbe sembrare banale come cosa ma in un libro come questo è di grande aiuto avere delle distinzioni così ben fatte, è una garanzia sul fatto che ogni personaggio avrà determinate caratteristiche; personalmente trovo sempre giusto mettere dei limiti evidenti e delle specifiche qualità a singoli gruppi o ordini; da un senso di ordine a tutto.
Infine vorrei fare un appunto a uno dei personaggi che mi è piaciuto di più di tutto il libro, in altre parole Ferret…si proprio lui, l’assassino più incapace e stupido di tutta Ganderia, l’uomo con meno qualità di tutti e con l’unica dote di trovarsi nel momento giusto e nel posto giusto (di solito) senza averne coscienza. Ma allora perché ho trovato buono questo personaggio? Vi rispondo così… Avete mai visto il film, il Grande Lebowski? Ecco, Ferret per me è Lebowski; una persona che vive, si muove nel mondo cerca di fare delle cose il più delle volte facendo figuracce ma è sempre li; lui viene trascinato in mezzo ai guai senza sapere come e perché finendo in un intreccio di storie e intrighi che mai avrebbe sospettato…ecco Ferret è così e ogni volta che vedevo un capitolo con lui presente ero pronto per mettermi a ridere. Può essere sbagliato per un fantasy di questo genere? Forse ma sta di fatto che questa figura che non c’ azzecca proprio con tutta la storia che si muove in città mi sembra nella sua incapacità un personaggio troppo divertente.
Cosa non mi è piaciuto
I
personaggi dell’intero libro sono un po’ sterili. Non hanno una
caratterizzazione ben dettagliata e soprattutto, nel corso della storia, non
hanno alcuna forte evoluzione. Solo il protagonista pare alla
fine cambiare, ma in modo un po’ forzato usando una scusante d’inizio libro che
si dimentica facilmente. Non dico che il gioco di potere non dia il
giusto mistero e interesse verso i vari personaggi, ma c’è solo quello e basta.
Da indicare secondo me le scelte di trama riguardante dei
passaggi fondamentali della storia. Vengono fatte delle scelte che mi hanno
lasciato perplesso più volte e in modo principale la decisione di far morire
certi personaggi. Per i fini della trama e degli ingranaggi di potere hanno una
logica e un senso se si capisce alla fine tutto quello che gira attorno a una
città così piena di organizzazioni pronte a combattere per il predominio nel
caso qualcosa smuova l’ordine costituito, ma come avvengono certe morti, su
personaggi che fino a poco prima erano figure potenti e ben difese. Non so, l’autore lascia l’amaro in bocca su certe scelte facendo dire “tutto qui? È
successo così velocemente?”, il che può servire per la trama per far capire quanto
celermente gli ingranaggi e le decisioni di certe organizzazioni si siano
mosse. Però rivedendo tutta la storia vi sono più volte questi momenti che
lasciano a metà il mio gusto di lettore.
In definitiva
Un buon libro, una buona storia che scivola bene e attira
nel modo giusto un lettore.
Ha delle pecche, ma non sono tanto gravi e per un
singolo libro può anche andare far passare certi avvenimenti. Non mi fanno
impazzire i personaggi “bidimensionali” per quanto si noti un certo spessore di
qualità e d’interesse, ma non è portato dai personaggi in sè quanto dalla
storia e dalle trame che si muovono e che portano le conseguenze varie per
tutta la città. Uno scontro di potere insomma che può piacere e far passare
buone ore di lettura.