Bentrovati Lettori Erranti, questi giorni sono
superfrenetici, ma non potevo lasciarmi scappare l’occasione di presentarvi
questo libro con una ricetta. Ho mobilitato i miei seguaci di instagram e le
mie cavie per la scelta del dolce da presentarvi, ma come avrà notato chi mi
segue, la ricetta non riguarda il dolce vincitore (causa ingrediente
introvabile al momento nel mio paese)… ma prima di tutto conosciamo il libro
che ho da poco concluso. Il romanzo di cui vi voglio parlare è Pomodori verdi
fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg, titolo venuto fuori quando ho letto The help
(trovate qui la recensione) e che mi ha incuriosita.
Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop
di Fannie Flagg
Rizzoli Editore (BUR Biblioteca Univ. Rizzoli)
Narrativa
Prezzo: € 8,50 Pag. 368
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Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop è un
piccolo capolavoro che molti lettori hanno scoperto e amato anche grazie
all’omonimo fortunato film dei primi anni Novanta. Coniugando uno humour
irresistibile alla rievocazione struggente di un mondo che non c’è più, Fannie
Flagg racconta la storia del caffè aperto in un’isolata località dell’Alabama
dalla singolare coppia formata da Ruth, dolce e riservata, e Idgie, temeraria e
intraprendente. Un locale, il loro, che è punto di incontro per i tipi umani
più diversi e improbabili: stravaganti sognatori, poetici banditi, vittime
della Grande Depressione. La movimentata vicenda che coinvolge Ruth e Idgie,
implicate loro malgrado in un omicidio, e la tenacia che dimostrano nello
sconfiggere le avversità, donano a chiunque segua le loro avventure la fiducia
e la forza necessarie per affrontare le difficoltà dell’esistenza.
LA MIA OPINIONE
Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop è un
continuo viaggio tra passato e presente. Tutto inizia con l’incontro casuale in
una casa di riposo tra Evelyn, una donna depressa e all’inizio della menopausa
e la signora Ninny Threadgoode, un’anziana ospite della casa di riposo che ha
sempre voglia di chiacchierare. Così Ninny
racconterà alla sua nuova amica la storia del Caffè aperto vicino la stazione
di Whistle Stop e delle proprietarie Ruth e Idgie.
Siamo alla fine degli anni ‘20 (ma viaggeremo fino agli
anni ’80 grazie a Ninny), attraverseremo gli anni della Depressione, del Klux
Klux Klan, dei piccoli paesi dove ci si conosce tutti, e si sa tutto di tutti, e questo a Whiste Stop grazie anche al giornalino
settimanale di Dot Weems.
Si intrecciano vicende, personaggi che tra coraggio e
paura nel loro piccolo combattono diverse forme di razzismo, non solo quello
dei bianchi verso i neri, infatti, ci troviamo davanti al figlio di Ruth che
perde un braccio, e dovrà affrontare diverse difficoltà per il suo essere
diverso… e poi c’è anche Evelyn, che come abbiamo detto è avanti con l’età e si
ritrova “troppo vecchia per essere giovane, e troppo giovane per essere vecchia”,
e che viene presa in giro da alcuni giovani per il suo sovrappeso.
Diverse forme di discriminazione si intrecciano in un
unico romanzo, anche per questo motivo lo trovo un libro ricco di significato,
che fa continuamente riflettere, che non lascia nulla al caso, ma che comunque
affronta tutto con naturalezza, e per questo potrebbe apparire leggero, grazie, anche, a quel tocco di ironia che
caratterizza tutta la lettura.
Un’opera scritta con maestria: l’autrice si destreggia facilmente nei continui “viaggi
temporali”, ci porta in quegli anni e quei luoghi che descrive senza
appesantire e perdersi in dettagli inutili. Una lettura che non stanca, ma che,
anzi, appassiona, facendoti amare tutti i protagonisti, lasciandoti un leggero senso di vuoto durante
le “brutte vicende” che i personaggi affrontano.
Dal libro è stato tratto il film, come si diceva nella
sinossi e l’ho visto ieri sera. Come disse
il mio amico Paolo quando ho proposto il titolo “un film che si chiama pomodori
verdi fritti va visto a prescindere che il libro ti piacerà o meno” (citazione
quasi testuale). Quindi, ieri abbiamo visto il film, che in generale, è
piaciuto abbastanza, ma manca di molto, per me, i personaggi sono poco delineati e il
significato profondo del loro carattere e delle loro azioni non traspare quasi.
Probabilmente se non avessi letto prima il libro non mi sarebbe neanche
piaciuto più di tanto.
Coinvolgente, appassionante ed ironico. Un libro che ti
emoziona con semplicità.
Torta di noci
Eccoci, quindi, alla ricetta di oggi… Realizzare i
pomodori verdi fritti sarebbe stato troppo banale e scontato, quindi ho segnato
alcuni piatti che venivano citati nel libro e scelto due ricette, la prima che
ha vinto nel sondaggio, purtroppo non l’ho potuta realizzare, quindi, al momento “accontentatevi”
della torta di noci, ispirata alla ricetta del rollè di noci della mia amica
Agnese.
Ingredienti:
4 uova
80 gr zucchero
1 bustina di vanillina
120 gr noci tritate
1 cucchiaio scarso di lievito per dolci
2 cucchiai da tavola di farina 00
1 pizzico di sale
Per la crema:
220-250 gr di panna da montare
1 cucchiaino di caffè solubile o cacao
2 cucchiai di noci tritate
Procedimento:
Dividete i tuorli dagli albumi, aggiungete a questi
ultimi un pizzico di sale e montate a neve ben ferma, nei tuorli aggiungete lo
zucchero e montate anche questi, quando il composto è ben schiumoso e chiaro
aggiungete gli albumi montati a neve, e delicatamente mescolate con una spatola
dal basso verso l’alto, aggiungete il resto degli ingredienti (farina, noci,
lievito, vanillina) mescolando sempre delicatamente. Stendete la carta forno in
una teglia rettangolare (io ho usato una 35×25) e poi aggiungete il composto amalgamato
uniformemente. Mettete in forno a 200° per circa 10-15 minuti. Appena è cotto uscite la teglia e coprite con
un’altra teglia in modo che il panetto sia ben coperto, così rimarrà morbido.
Preparate la crema montando la panna a neve e aggiungendo
poi le noci tritate e il caffè. Io ho aggiunto un cucchiaino di caffè e ginseng
e un pizzico di cacao.
A questo punto potete togliere la carta forno dalla base
molto delicatamente e decidere se comporre una torta, oppure seguire la ricetta
originale. Se volete dare la forma di rollè spalmate la crema, poi arrotolate
il tutto formando una sorta di salame, chiudete nella pellicola o nella carta
forno pulita, e riponete in frigo. (tagliate a fette e servite con dello
zucchero a velo).
Io, invece, ho preferito formare una torta rettangolare,
dividendo in due la base, ho disposto metà crema, aggiunto sopra l’altro pezzo della base e ho messo il resto
della crema, guarnendo con alcuni pezzetti di noci sbriciolate.
Prima di servire lasciate riposare in frigo almeno un’ora.
Il risultato sarà ottimo comunque!!!