“La divisione tra bianchi e neri è troppo ingombrante per trovare posto su un palco, reale o metaforico che sia. Che tu sia da una parte o dall’altra della barricata non è importante perché la musica è una zona neutra”.
Lettori Cari,
chiudiamo la settimana con la recensione di ELEPHANT, di Alessia Vegro, un romanzo di narrativa particolare, che ha un suo perché…
Pubblicato con Les Flaneurs Edizioni, vi accompagno con piacere nella lettura che è stata possibile grazie alla collaborazione con ThrillerNord (clicca qui).
ELEPHANT
di Alessia Vegro
Les Flaneurs Edizioni
16 euro
Jazz, voodoo, luci, spettri, vita. New Orleans accoglie Chase con tutto il fascino e il mistero di cui è capace e l’italiano non ci mette molto a farsi inghiottire da quella vita fatta di eccessi e contraddizioni. Ma il suo non è un viaggio di piacere. È arrivato in città seguendo il richiamo della musica di LeRoy Barou, noto come Elephant, e spera che il vecchio sassofonista ormai in disgrazia possa aiutarlo a svelare il mistero della morte di Zio, il suo mentore. Quello che non si aspetta è di portare alla luce altri segreti, di trovare risposte di cui ignorava le domande e di diventare amico di Josh, che promette di essere la prossima stella del jazz. Chi vive a New Orleans, anche solo per poco, è sempre in bilico tra salvezza e perdizione.
→PROFONDO←
ELEPHANT, un musicista con uno zaino pieno di trascorsi, con spartiti di dolore e sofferenza, con una vita al limite dal dover essere vissuta quasi più per inerzia che per il piacere di vivere. Così è la situazione per LeRoy, il sassofonista protagonista di questa storia.
L’incontro con Chase sarà sicuramente qualcosa di inaspettato, per entrambi però.
La musica non ha colore, né nazionalità né niente… è sempre l’unica testimone silenziosa delle nostre vite, non ci abbandona mai.
Ed è sicuramente grazie alla musica che LeRoy è sopravvissuto a tutto ciò che la vita gli ha imposto, ad ogni ostacolo che gli ha messo davanti, offrendogli però delle soluzioni che, in qualche modo, hanno saputo addolcire il dolore e la sofferenza… aprendo chissà quale spiraglio luminoso in una vita dove il tunnel sembra essere l’unica via.
Melodie, alcol, perdizione…. un mix meravigliosamente gestito da Alessia Vegro nel realizzare uno spaccato contemporaneo di un qualcosa che si pensa possa non esistere e non toccarci, mettendo a tacere ciò che invece dovrebbe essere considerato ed ascoltato.
L’autrice, con una scrittura scorrevole e attuale, riesce ad accompagnare il lettore in un viaggio molto toccante e particolare, ricco di sfumature, di note, di sostanza e di immagini, lasciando tracce delicate e forti al tempo stesso, lanciando messaggi importanti e mantenendo alta l’attenzione su tematiche a volte trascurate.
Un bel viaggio, capace di far crescere la consapevolezza e la sensibilità in chi, con delicatezza, si approccia alla lettura.