Cari amici lettori,
siamo felici di partecipare al blogtour di NpsEdizioni dedicato all’uscita del nuovo romanzo di Francesca Cappelli dal titolo «L’altra anima della città».
La quarta tappa è dedicata agli estratti e alle colonne sonore ma prima di addentrarci tra le pagine di questo romanzo, vi raccontiamo qualcosa di più, tanto per stuzzicare la vostra curiosità.
Titolo: L’altra anima della città
Autore: Francesca Cappelli
Editore: NPS edizioni
Genere: urban fantasy
Formato: cartaceo e digitale
Pagine: 322
Prezzo: 14 euro (cartaceo), 2,99 euro (digitale)
Copertina a cura di Mala Spina.
Uscita: 1 giugno 2020 (digitale), 1 luglio 2020 (cartaceo).
Link Amazon:https://www.amazon.it/Laltra-anima-della-Francesca-Cappelli-ebook/dp/B089FMD4FY/
Sito NPS: www.npsedizioni.it
Di cosa parla questo romanzo?
Nel giorno del suo diciannovesimo compleanno, Elia Chiari, un liceale fiorentino, viene aggredito da una vecchia in Piazza Santa Croce. Da quel momento, inizia ad avere visioni di versioni alternative della città e a incontrare bizzarri personaggi che nessun altro vede.
Il ragazzo cerca di ignorare le strane presenze sovrannaturali, concentrandosi sull’imminente esame di maturità, sugli amici e sulla sua sgangherata rock band, ma “l’altro mondo” continua a presentarsi con prepotenza, finché il Raduno dei Magici Fiorentini non lo mette al corrente del suo ruolo: egli è una Memoria, custode delle storie e dei ricordi di Firenze e delle vite che vi sono vissute, e come tale ha il potere di viaggiare tra tutti i mondi possibili.Proprio quei mondi adesso sono in pericolo, minacciati da qualcuno che sta uccidendo tutte le Memorie, cancellando le storie e i ricordi dell’umanità. Davanti a Elia si apre una strada splendida e rischiosa, e percorrerla è l’unico modo per impedire il crollo dei mondi.
Francesca Cappelli
ESTRATTI
«La maggior parte delle persone cresce con la convinzione che il mondo sia uno» gli sussurrò. «E per alcuni va bene così, perché per loro un solo mondo è sufficiente. Ma la realtà è molto più grande, complicata e sfuggente. E ci sono persone che hanno bisogno di scoprirla tutta».
«Cerca di vendermi di nuovo la storia degli universi alternativi?»
«È la verità. Ci sono altri mondi e addirittura altri universi. E possono somigliare al tuo, oppure essere la cosa più distante da esso che tu possa pensare. Sono così tanti che non si possono contare. E se impari a scoprirli sarai un privilegiato».
«Perché vedo pezzi di città che non esistono?»
«Esistono. Vedi pezzi di altre Firenze. Tutte le città hanno una loro anima, Elia, e questa ne ha una con un certo temperamento. Firenze esplode di idee e sentimenti da secoli. È sempre stata magnetica, ha richiamato gente di ogni tipo, e non parlo solo di artisti e personalità. Anche il più sconosciuto dei viaggiatori arrivato qui è stato capace di pensieri degni di nota. E di questo posto esistono molte versioni. Solo che la Firenze dove vivi tu è quella più pericolosa, perché da qui si accede a tutte le altre. È un punto d’incontro. Noi la chiamiamo la Madre».
LINK canzoni Altre anime: https://youtu.be/d9wj88pZ7g4
Amos trasse una serie di oggetti dal suo borsone e li dispose lungo la gradinata: c’erano tre ciotoline di legno, un libro dalla copertina azzurra, una candela blu. Lentamente, uno dopo l’altro, gli oggetti si accesero di piccoli simboli luminosi, via via che l’uomo li toccava, mormorando parole incomprensibili. Poi prese uno dei colori che aveva usato per tingere la pelle di Samuele e cominciò a scrivere per terra. Tracciò simboli sulle scale, sul sagrato e sulle pietre della piazza. Le lettere misteriose rimanevano visibili per qualche momento, poi sparivano, come fossero state assorbite dal suolo.
Fu allora che cominciò ad accadere qualcosa. Arrivò come un soffio di vento inatteso, come un tuono in lontananza in un pomeriggio estivo. Samuele non sapeva di cosa si trattasse, ma lo percepì, e la sua testa guizzò verso destra, da dove gli era parso di coglierlo. Cercò gli occhi di Damiano, ma erano chiusi. Amos era concentrato sui simboli, non lo avrebbe certo considerato. Forse non era niente. Forse…
Il vento gli turbinò attorno, spettinandogli i capelli e assordandogli le orecchie. Lo costrinse a chiudere gli occhi lacrimanti, e così rimase totalmente in balia degli eventi. Udì un rombo cupo e distante, uno stridore metallico, uno scalpiccio furioso alle sue spalle, la voce di Amos che non si stancava mai… Poi un grido: era Damiano. Si chiese se qualcosa fosse andato storto.
Una forza sconosciuta gli si schiantò addosso e lo fece vacillare. Qualcosa di fine e appuntito gli strisciò sul collo e tra i capelli. Poi la sua testa venne riempita all’improvviso da un mosaico di immagini sconnesse, accompagnato da una certezza: quando i pezzi sarebbero andati a posto, ciò che avrebbe visto sarebbe stato raccapricciante.
In quel momento il vento cessò, insieme a tutto il resto.
Samuele si trovò di nuovo libero, e forse per la sorpresa perse l’equilibrio, inciampò e finì a terra, sulle ginocchia, evitando per pochissimo di franare giù per la gradinata. Aprì gli occhi e vide Amos che gli tendeva la mano.
«Sei stato bravo. È finita».
«Che cos’era?» gli chiese, lasciandosi aiutare a rialzarsi.
«Robaccia che infesta questo posto. Ce l’aveva con te perché eri la nostra difesa. Ma eri ben protetto e non ti hanno fatto niente».
LINK canzoni Pace nel buio: https://youtu.be/DwRYw-K77Vw
«Ettore è convinto che tu sia preoccupato per l’esame. Giulio sostiene che pensi ancora alla tua ex. Vittorio si astiene dall’esprimere un’opinione sul tuo recente umore melanconico e si limita a diffondere questi cosi orribili per tutta la scuola».
Ginevra sventolò sotto il naso di Elia uno dei volantini stampati male e tagliati tutti storti che
pubblicizzavano l’imminente concerto degli Apokatizo, la band ibrida più sconosciuta della città.
«Fa bene a diffonderli» brontolò lui. «E non sono orribili».
«È il 2012 e c’è ancora chi non sa usare le funzioni basilari dei programmi di videoscrittura per fare
dei volantini decenti. Ci mancava solo che li aveste scritti in Comic Sans…»
«Non rompere. Vieni a sentirci?»
Ginevra accartocciò il volantino e glielo tirò in testa.
«Due giorni prima della prima prova d’esame? Siete dei geni».
«È un segno di protesta contro il sistema, fare il concerto due giorni prima del tema».
«Ah sì? Sarebbe stato meglio farlo direttamente la mattina del tema. Allora sì, che sareste stati dei
contestatori coerenti. Così siete solo cinque coglioni con un nome stupido».
«Grazie, eh».
«No, ma dico, che senso ha chiamarsi Mi siedo dove capita?»
«È ironico, come fai a non capirlo? Il suo significato allegorico…»
«Non mi rifilare stronzate».
«D’accordo. La verità è che volevamo un nome in greco antico che suonasse figo e avesse una
traduzione stupida».
«Scommetto che è una tua idea».
«Ovviamente».
LINK canzoni Attraverso: https://youtu.be/M0B-x3UE6Ns
Buona lettura
Grazie per lo spazio dedicato a NPS! 🙂
Ciao, grazie per aver "accolto" il mio libro (e le mie canzoni) sul blog! 🙂
Spero di riuscire a leggere al più presto questo libro, mi ha incuriosito veramente tanto…