Il quaderno del fato di Edoardo Guerrini (Recensione)

Non ci fermiamo mai, ecco pronta per voi una nuova recensione per il nostro blog, la nostra Daniela ha letto per voi

Il quaderno del fato di Edoardo Guerrini


Il seme bianco editore



                                      Pubblicato a settembre 2019

                        

                                     disponibile sia in ebook che cartaceo

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Le vicende si svolgono tra Torino, Marrakech e Samarcanda attraverso la traduzione di un codice dell’XI secolo in persiano antico, delle Quartine di Omar Khayyâm, famoso poeta e scienziato. A Samarcanda, nella Tomba del Re Vivente, c’è il secondo volume. I terroristi islamici lo vogliono, pensando che contenga le chiavi per violare la segretezza di ogni computer.

«E va bene. Tanto per cominciare, non so esattamente cosa sia
successo. Forse si è trattato di un delinquente comune, che ha rubato
a caso una borsa particolarmente grossa e che gli sembrava
promettente. O almeno questo è quello che tento di dirmi per
calmarmi da un paio d’ore, ma qualcosa mi dice che è assai
improbabile.



La storia comincia con un furto, uno di quelli che potrebbero accadere ovunque, ad un turista qualsiasi, fuori da un aeroporto, eppure comprendiamo subito, leggendo tra le righe che questa non è affatto una borsa qualsiasi. Cosa conteneva di così importante?

Il romanzo è raccontato in prima persona da Franco, uno dei protagonisti, in viaggio con la moglie Laura da Torino verso il Marocco. Qui si incontreranno con una famiglia di amici originari del luogo: quella che doveva essere una bella vacanza si trasformerà presto in un’avventura nella storia, fatta di inseguimenti, ricerca e ferimenti, in cui i nostri protagonisti scopriranno un mondo di segreti, spionaggio e terrorismo, che neppure avevano mai immaginato.

E’ sufficiente una frase, pronunciata dall’amico Adil, per catapultare il gruppo di amici (italiani e marocchini) in una storia di spionaggio internazionale:

sono quasi certo che quel
ladro c’entri con loro».

Ayisha intervenne spazientita: «E chi sarebbero, loro?». Adil
strin
se le labbra voltandosi e assunse un’aria irritata.

«Sarebbero quei falsi ipocriti che dicono di essere religiosi e che
invece con quel pretesto uccidono, distruggono opere d’arte, violano
le donne di altre religioni, si fanno esplodere. Sarebbero quelli contro
i quali stiamo combattendo». Le parole del mio amico fecero un
grande effetto: perfino Ahmed alzò lo sguardo dal suo telefono e
Jamila dal suo libro.

Al centro del romanzo, un testo antichissimo, anzi per essere due precisi due volumi, il cui contenuto potrebbe cambiare le sorti di tutto il mondo, portando alla luce inganni e tradimenti.

Cosa contiene di talmente importante questo manoscritto?

Non posso assolutamente svelarvelo per non farvi perdere la passione della lettura.

Nel romanzo ciascun protagonista ha un suo ruolo ben preciso, nessuno è in ombra, ho particolarmente apprezzato lo spazio che è stato concesso ai giovani del romanzo, mai esclusi, sempre partecipi. Si coglie assolutamente il messaggio che il futuro è loro e su di loro occorre investire e puntare per creare un mondo migliore: senza terrorismo, senza divisioni, un mondo in cui la diversità diventa arricchimento e non motivo di lotte.

Bellissime le descrizioni della città di Torino e del Marocco, ciascuna con i suoi colori e i suoi profumi.

Una storia che intreccia verità e finzione, come dice lo stesso autore:

Questo libro è nato da una suggestione, legata ai manoscritti
messi in salvo a Timbuktu dalla furia jihadista

e nasconde tra le pagine un grande messaggio di universalità e umanità.

Assolutamente da leggere

1 commento su “Il quaderno del fato di Edoardo Guerrini (Recensione)”

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