
a cura di Daniela Tresconi
Oggi vi parlo di un libro introvabile, uno di quelli che ad una sommaria ricerca sugli store on line risulta sempre non disponibile ma che noi del Bosco abbiamo avuto la fortuna di ritrovarci tra le mani, grazie ad un progetto superlativo: quello del libro itinerante.
Si tratta de la Bambina delle Rune di Karen Maitland Piemme edizioni: la versione cartacea è stata messa a disposizione dalla prima lettrice Giuseppina Dovier, che lo ha inviato per posta a Fabiola Madaro, da qui comincia un viaggio in tutta l’Italia che sta durando da moltissimi anni. Chi riceve il libro, dopo averlo letto, lo spedisce ad una nuova appassionata di lettura, corredato da una cartolina della propria città. Di paese in paese, di regione in regione, è arrivato fino a noi.
E’ il solstizio d’estate del 1348. La data di nascita della morte. Il giorno in cui gli uomini diventano pedine di un gioco divino.
Quanto paga la menzogna? Quanto tempo può passare prima che arrivi la giusta punizione per le nostre bugie?
Una compagnia strana ed eterogenea, si mette in viaggio per sfuggire alla peste che miete vittime nell’Inghilterra della metà del 1300. Ciascuno porta un fardello di dolore e angoscia, ognuno nasconde la sua verità. Narigorn, la bambina albina, legge nelle rune oscuri presagi.
Si tratta di preveggenza o di una minaccia?
Il sentiero da percorrere è già scritto, nessuno può sfuggire al suo destino. Il viaggio scorre tra paesaggi lugubri, avvolti nel gelo e nella nebbia, violenza, morte e terrore. Nessuno può sentirsi al sicuro poiché tutti nascondono la verità.
Chi sia il grande punitore non è dato sapersi fino alla fine del romanzo.
Una scrittura epica, trascinante e coinvolgente, un cast di personaggi descritti con grande dovizia di particolari, sia fisici che psicologici.
Ho amato Camelot, la guida del gruppo, per il suo tentativo di diventare un leader pur sapendo di essere il primo bugiardo fra tutti. Scoprire la sua menzogna è stato il coup de theatre del romanzo.
Inquietante fin da subito la figura di Narigorn: subdola, oscura, quasi malefica. Occorre fare attenzione a quello che dice ma soprattutto a quello che fa.
Un finale a sorpresa che, pur concludendo la storia, lascia volutamente aperto un varco su ciò che ancora potrebbe accadere. Perché se la tua anima non è trasparente, prima o poi il giudizio arriverà a colpirti.
Da non tralasciare il contesto storico in cui è inserito il romanzo: la peste nera che ha imperversato in Inghilterra nel 1348. Atmosfere cupe e spettrali, villaggi abbandonati, uno scenario di devastazione in cui superstizioni e terrore guidano le azioni degli uomini.
Le croci nere sulle porte sono le stesse croci che oscurano l’animo umano, portandolo a compiere le azioni più nefaste.
Assolutamente da leggere.

Camelot è un vecchio venditore ambulante di false reliquie. Sfigurato da una cicatrice che lo ha reso privo di un occhio, si finge un reduce delle battaglie contro gli infedeli in Terra Santa, facendo del marchio che porta in faccia un mezzo per sopravvivere e spacciare ai creduloni speranza e “fede in bottiglia”. Ma ora è da tempo lontano da casa e il ricordo del passato si fa vivo nella sua mente, con insistente nostalgia. Intraprende così la lunga strada di ritorno verso la Scozia, senza poter prevedere che l’imprevista esplosione della peste trasformerà il suo viaggio in una fuga dall’epidemia. È il giorno del solstizio d’estate del 1348, quando il contagio comincia a diffondersi nel Paese e quando Camelot incontra Narigorm, una bambina albina, lettrice di rune. Un incontro fatale, il primo di una serie, che porta Camelot a proseguire il suo cammino con una nuova e bizzarra compagnia, unita dalla necessità di sopravvivere alla peste. Un mago bigotto, un cantastorie, un pittore di scene sacre, un musicista veneziano e il suo pupillo, un’abile guaritrice e infine proprio la bambina albina diventano così protagonisti di questa fuga. Quando però un membro del gruppo viene trovato impiccato a un albero, tra loro s’insinua il dubbio e la diffidenza. Qualcosa di più terribile della peste minaccia le loro vite. Un segreto che ciascuno nasconde dentro di sé. Solo la bambina e le sue rune lo conoscono.