
a cura di Daniela Tresconi
Amici Lettori,
eccoci a parlare del libro intitolato IL MARE DEI FUOCHI, scritto da Marco Buticchi e pubblicato da Longanesi: buona lettura a voi tutti!
«Continuava a tuonare in lontananza», così inizia il nuovo romanzo di Marco Buticchi e in questa semplice frase è racchiuso il senso profondo di questa storia: come tuoni lontani, le vicende raccontate continuano a farsi sentire, rimangono cucite sulla pelle e rimbombano come echi bui e oscuri, a distanza di oltre quarant’anni dai tragici avvenimenti che sconvolsero l’Italia degli anni ottanta. Il disastro di Ustica e la strage di Bologna sono ancora oggi due pieghe nascoste della storia italiana dove tutto è il contrario di tutto, due tragedie che l’autore affronta con rispetto ma con la consueta verve narrativa che gli consente di fornire al lettore la sua personale versione dei fatti. L’abilità che lo contraddistingue ci porta a domandarci se veramente le cose siano andate come vengono descritte.
Ennesima avventura di Sara e Oswald, che trasportano in lettore in luoghi ogni volta diversi: Ucraina, Roma, la Calabria, Montreal e nelle splendide acque del Mar Mediterraneo, un mare inquinato da scorie radioattive scaricate dalle navi a perdere, carrette del mare affondate per frodare assicurazioni e incassare introiti miliardari grazie allo smaltimento di rifiuti tossici.
Come novelli Salgari, che viaggiava senza alzarsi dalla sedia, Buticchi ci trascina da una parte all’altra del mondo con il fiato in gola, tra inseguimenti, attentati e tradimenti.
Moltissimi gli ingredienti in questo romanzo di avventura: servizi segreti deviati, terrorismo internazionale, corruzione e ndrangheta, in queste pagine emerge in modo prepotente una sorta di intreccio tra Buticchi autore e Buticchi giornalista, la ricerca è profonda, articolata, (nelle pagine finali un’accurata descrizione di tutte le fonti), quasi ci si dimentica di essere di fronte ad una «storia» scritta per intrattenere un lettore.
L’autore spesso dice di essere solamente un raccontastorie ma la linea di demarcazione in questo caso è veramente sottile.
La lettura scorre, veloce, incalzante, non si riesce a smettere di leggere, c’è la necessità quasi fisica di arrivare in fondo.
Non sappiamo quale sia il personaggio preferito di Buticchi, noi ne abbiamo scelti due in particolare: la vedova Romeo (ovviamente nome inventato, trattasi della vedova del Capitano De Grazia deceduto in circostanze misteriose sull’autostrada Salerno Reggio Calabria, figura di spicco nelle indagini del traffico di rifiuti tossici nel Golfo della Spezia), una donna coraggiosa e tenace, che non esita a mettere a rischio la propria vita per spingere Sara ad indagare sulla morte del marito.
Secondo personaggio Edoardo Cutroneo, detto l’ingegnere, potente figura all’interno degli ingranaggi di compravendita di bombe sporche e terrorismo internazionale.
Oscura e velata la presenza dello Stato, che attraverso i suoi apparati, non può o non vuole far emergere la verità.
Assolutamente da leggere.

di Marco Buticchi
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Estate 1980. Un aereo decolla con un leggero ritardo dall’aeroporto di Bologna. A bordo ottantuno persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Quel volo non completerà mai la sua tratta, finendo per inabissarsi nel Mediterraneo e dando vita a uno dei più intricati misteri della già tortuosa storia della Repubblica Italiana. Trentacinque giorni più tardi, nella stazione ferroviaria della stessa città, una mano assassina colloca un ordigno che uccide ottantacinque innocenti e ferisce gravemente oltre duecento persone. Le autorità indagano sui due eventi ma, anche a distanza di decenni, sembra impossibile approdare alla verità.
Estate 2022. Più di quarant’anni dopo quei tragici giorni, Sara Terracini e Oswald Breil si imbattono in Michela Di Romeo, vedova di un servitore dello Stato deceduto nel 1995 mentre investigava su un traffico di rifiuti tossici scomparsi dopo essere stati caricati su carrette del mare. L’uomo aveva scoperto l’esistenza di una vera e propria flotta di navi che tra il 1985 e il 1992 fu deliberatamente affondata nel cuore del Mediterraneo con il suo carico di morte, generando interessi illeciti da capogiro.
Quando si tratta di fare giustizia e risolvere un mistero, si sa, i Breil non possono tirarsi indietro. Sara e Oswald decidono così di aiutare la donna a fare luce sulla morte del marito