
a cura di Isabella Cavallari
Amici Lettori, ben ritrovati!
Spero stiate seguendo questo interessante blogtour che vi accompagnerà alla scoperta del meraviglioso libro I DONI DELL’ABISSO di Giuseppe Gallato dedicato al folklore siciliano: in questa tappa scopriremo qualcos’altro di molto, molto interessante…
- Giuseppe, ben ritrovato! Raccontaci in breve trama del racconto. Riassumilo in poche parole, regalandoci tre aggettivi per descriverlo.
La storia è ambientata nel 1700 e vede protagonista Morgan, capitano della nave Amaranta. A seguito di una missiva, partirà alla volta di Torre Faro per indagare sulla sparizione di alcune navi mercantili nelle acque dello Stretto di Messina. Nel corso della navigazione però si renderà conto cosa dovrà affrontare realmente… Cariddi, il mostro marino della leggenda. Tra venti in grado di spezzare le vele, tuoni e fulmini che illuminano il cielo, onde e vortici impetuosi di una mare capace di inghiottire qualsiasi cosa nelle sue viscere, il capitano e i suoi marinai saranno costretti a lottare per la salvezza contro l’immane potenza di una creatura colossale.
Parole chiave: Incubo, Profondità, Vortice
- Quali leggende e creature fantastiche conosceremo?
Protagonista di questa storia è uno dei titani del mare dello Stretto di Messina… Cariddi. Era una ninfa figlia di Poseidone e Gea, ed era famosa per possedere una smisurata ingordigia, golosa e insaziabile. Cariddi era però anche incline ai furti e così un giorno rubò a Eracle una mandria di buoi, che lui aveva precedentemente e “a fatica” rubato a Gerione per compiere appunto… la sua decima fatica! Cariddi dopo averli rubati li divorò. A questo punto Eracle, figlio di Zeus, si adirò con Cariddi: per vendicarsi invocò suo padre che per punirla del suo gesto le scagliò addosso un fulmine e la gettò nelle acque dello Stretto di Messina, trasformandola in un mosto simile a una lampara che per tre volte al giorno ingurgita acqua salata e altrettante volte la rigetta, creando vortici e forti correnti capaci di affondare qualsiasi nave.
- Dove è ambientato il racconto?
Il racconto è ambientato nelle zone di Capo Peloro, chiamata dai messinesi semplicemente “Faro” o “Torre Faro”, una costa formata da zone sabbiose, ciottoli e zone di roccia sedimentaria friabile. Questo splendido luogo ha dato vita alla leggenda di Cariddi, mostro che venne relegato nelle profondità delle acque dello Stretto. Ciò che succede in questo luogo è un innalzarsi e abbassarsi delle soglie sottomarine, fino a quasi 100 metri, tra punta Pezzo in Calabria e Capo Peloro in Sicilia: quando nel Mar Tirreno a nord c’è alta marea, nel Mar Ionio a Sud c’è la bassa marea. Il continuo alternarsi di alte e basse maree origina dei flussi e reflussi che generano violenti spostamenti d’acqua con vortici che vengono chiamati “refoli”.
- Un breve estratto dal racconto.
“Sui margini del vortice emerse una larga cintura di sporgenze lucenti e appuntite… la spirale aguzza di un colossale abominio che, con le sinistre sembianze di un infernale parassita, si nutriva del mondo degli uomini.”
- Indica una canzone, da ascoltare come colonna sonora al racconto, o un’immagine (di qualunque tipo, foto, quadri ecc) da abbinare.
Consiglierei l’ascolto di “Scaretale” e “Last Ride of the Day” dei Nightwish, “At Wit’s End” e “I See Dead People in Boats” di Hans Zimmer (colonna sonora del film Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo).