Il Cuoco dei Presidenti di Pietro Catzola

a cura di Daniela Tresconi

Amiche e Amici del Bosco,
oggi vi parliamo del libro intitolato IL CUOCO DEI PRESIDENTI, scritto da Pietro Catzola per Solferino editore: sarà ospite ad Arcola, Domenica 10 novembre, in occasione dell’evento BONTA’ a KM ZERO nel parco polivalente del paese (vicino al Penny).


La storia di un uomo, di un marinaio, di un cuoco, che grazie all’impegno, alla fatica e tanta determinazione riesce a coronare i sogni della sua vita.

Questa in brevissima sintesi la trama di questo libro, che racconta il viaggio di Pietro Catzola. Un viaggio solcando i mari a bordo di grandi navi della Marina Militare Italiana e un viaggio attraverso i gusti e i sapori di una cucina semplice che profuma di Italia e soprattutto della sua amata Sardegna.

L’autore racconta, con una scrittura scorrevole e molto asciutta, la sua vita a partire dai sedici anni quando corona il suo sogno arruolandosi nella Marina militare.

Il primo incarico? Furiere e addetto ai viveri. Il futuro è scritto: sulle navi non solo Pietro diventa cuoco, ma arriva a essere scelto per cucinare nelle cene ufficiali.

È il Presidente Cossiga, sardo come lui, a notarlo durante una visita a bordo della nostra nave più bella, la Vespucci, e a chiedergli di gettare l’ancora definitivamente per trasferirsi nelle cucine del Quirinale. Lì comincia una nuova avventura, che si svolge tra il Palazzo romano, con le sue ampie cucine e le altre residenze presidenziali, prima fra tutte quella di Castelporziano, dove i Presidenti trascorrono le vacanze.

Grazie al libro IL CUOCO DEI PRESIDENTI scopriamo un Quirinale inedito, lontano da quello che l’immaginario collettivo ci porta ad immaginare.

Un clima famigliare, in cui ciascun Presidente porta un pezzetto di sé, dei propri gusti e delle proprie passioni di palato, fuori dagli sfarzi e dagli eccessi della sperimentazione e molto più vicino alla cucina semplice, quella delle nostre case e delle nostre nonne.

Scopriamo così che anche il Quirinale si rifornisce dal pescivendolo di fiducia, che le piante aromatiche vengono coltivate nell’orto di Castelporziano, così come la frutta e la verdura.

Tutto ci sembra più vicino a noi, come fossero le confidenze di un vecchio amico che condivide le ricette e i trucchi di cucina.

Le visite ufficiali dei capi di stato prendono vita attraverso i piatti cucinati per l’occasione, con i profumi dei vini e gli aromi dei condimenti. Scopriamo cosa ha amato la Regina Elisabetta e il suo consorte, il piatto che si è dovuto cambiare in corsa e soprattutto conosciamo come sono scanditi i tempi e i ritmi di un pranzo di stato.

Ma soprattutto scopriamo la storia e le ricette di un cuoco d’eccezione, che attraverso trionfi ed errori, soddisfazioni e delusioni, è riuscito a rimanere fedele a se stesso, ai sapori e ai profumi della sua terra, alla genuinità della tradizione gastronomica italiana.

Un’appassionata storia personale corredata di ricette, una vera miniera di ricordi e aneddoti, pietanze e consigli.

Grazie Pietro per essere rimasto quel marinaio di 16 anni, con un cuore grande e pieno di sogni che quando parla di sé dice: Io sono un cuoco, non chiamatemi chef!


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