
a cura di Isabella Cavallari
Amiche e Amici del Bosco,
finalmente lascio spazio a DONNE DI GINEPRO, il nuovo romanzo di narrativa scritto da Maena Delrio per NPS Edizioni…
Buona lettura!
Quando ho avuto occasione di preparare l’intervista all’autrice (clicca qui) tra le domande poste ho chiesto il perché della scelta del Ginepro per abbracciare queste donne.
La risposta di Maena Delrio è stata:
Il Ginepro è una pianta pazzesca. Ha una capacità innata di adattarsi anche nelle situazioni più impervie, cresce praticamente sulla nuda roccia e resiste al vento e
agli sbalzi termici, alla siccità e alle piogge. […]
Mariedda, Angela, Anna, Luciana, Rosaria, Caterina, Franzisca, Celeste: otto storie, otto donne, otto protagoniste che spalancano a Noi Lettori una finestra importante, quella delle emozioni della vita.
Ogni storia, raccontata abilmente dalla penna di Maena Delrio, si sviluppa in una manciata di capitoli e ci permette di respirare la vita di queste donne: donne sarde, del novecento italiano, intrappolate in una società patriarcale, vittime – anche se il termine non mi piace granché – di un destino molto forte e a tratti crudele, incapaci talvolta di reagire e adattandosi alle scelte imposte dalla famiglia, dal contesto, dall’ambiente esterno.
Mi è rimasta impressa la storia di Mariedda: madre di famiglia che non si riprenderà mai dalla morte del suo giovane figliolo. Un incidente. Che purtroppo segnerà per l’eternità questa donna e creerà tutta una serie di strani meccanismi capaci di stravolgere, seppur silenziosamente, l’intera famiglia.
La storia di Anna, invece, regala una nota positiva e piacevole dopo una serie di eventi tutt’altro che rosei. Segna in qualche modo una sorta di riscatto, di voglia di reagire, la necessità di trovare la propria strada pur non avendo grandi scelte da poter fare. E decide di donare il suo amore nel contesto che le viene concesso: e ci riuscirà. Riuscirà a ricevere e a donare quell’affetto che le fu tolto e negato. Ed è bellissimo vedere quella sua crescita, quella sua sorta di ribellione, quella sua voglia di vivere che trasmetterà a chi le è intorno.
Le storie di queste donne in un modo magico si intrecciano tra di loro, permettendo ancor di più di comprendere come l’energia femminile esista, funzioni può fare tanto e può dare tanto: la vita ci mette davanti anche situazioni difficili, ognuno di noi è libero di reagire a modo suo a queste complicazioni ma la cosa importante è reagire.
Un libro capace di coinvolgerti sin dalle prime battute: se è vero che ogni storia ti arriva prima allo stomaco e poi al cuore, è proprio quando arrivano al cuore che ti smuovono una serie di emozioni contrastanti tra loro, incuriosendo sempre di più.
Ci si affeziona ad ogni protagonista, soffrendo e sorridendo davanti alle dolcezze che la vita toglie e regala loro: alternative, talvolta piacevoli, spesso necessarie, fili a cui ci si appiglia perché sognare e desiderare un qualcosa di meglio è la forza che smuove anche le montagne…
Certo, alcune trovano finali drammatici rispetto ad altre, ma… è comprensibile.
Proprio perché ognuno di noi è diverso e questa diversità ci permette di fare scelte diverse. Laddove possibile, s’intende.
Maena Delrio è stata capace di coinvolgermi ed appassionarmi: ho assaporato ogni storia, ho seguito ogni avventura, mi sono sentita un po’ Celeste, ho capito le scelte di Franzisca, ho sofferto insieme a Rosaria ma ho capito che non ci si può scegliere per gli altri anche se avrei voluto che tutte loro vivessero con più leggerezza e meno tormento…
Non credo si meritassero tutto questo. Credo però si siano meritate DONNE DI GINEPRO, perché doveroso raccontare la forza di queste donne, che come il Ginepro resistono a tutti e tutto.
Piana d’Ogliastra, prima metà del Novecento. Anna sogna di andare a scuola per diventare maestra. Celeste non ha mai visto il mare. Caterina ha l’innocenza negli occhi e un cavallino di legno tra le dita. Tre vite diverse, accomunate dall’essere nate in una terra bella e spietata al tempo stesso, navigano a vista tra le rovine di un’infanzia amputata prima del tempo dalla cecità degli uomini. Orfane di affetti, piegate come ginepri solitari per non soccombere alla violenza del vento della vita, troveranno conforto tra le fredde mura di un collegio e lì, al riparo dalla crudeltà del mondo, sperimenteranno l’amore filiale, l’amicizia e il perdono, i soli sentimenti in grado di restituire un senso alla loro esistenza. Maena Delrio ci regala un romanzo corale ambientato in Sardegna, una storia familiare che attraversa il Novecento.